Pagnano: con GingSong e Nova Noir cena benefica
Condivisione all’insegna della beneficenza. Con questa spontanea e naturale formula, sabato 20 luglio la compagnia teatrale GinSong, con il gruppo musicale Nova Noir, ha animato l’atmosfera dell’oratorio di Pagnano. Con un’aggiunta degli ultimi giorni, saranno in 14 a partire per la Bosnia a breve, dal 24 al 28 luglio. Si muoveranno su due pulmini carichi di aspettative e di materiale da destinare alle famiglie locali in maggiore difficoltà economica.
La manifestazione di sabato scorso, tra cibo e musica, è servita a raccogliere fondi per sostenere l’associazione Most Mira, che letteralmente significa “ponte di pace”. Durante l’evento è stata esposta una bancarella con variegate tipologie di prodotti che si potevano prendere in cambio di un’offerta. Buona parte di quello che è rimasto sarà donato ai bosniaci.
Dopo la cena, preparata con il supporto di alcuni volontari dell’oratorio, la serata del 20 luglio si è ravvivata con i Nova Noir, una formazione composta da due chitarre, un basso, un cajon e tre voci, tutti ragazzi che a vario titolo fanno parte della compagnia teatrale GinSong, come attori, ballerini, coristi o tecnici/fonici, ma con una passione in comune per la musica.
L’imminente esperienza in Bosnia sarà il secondo viaggio solidale del 2024 per i GinSong. Nel ponte del 25 aprile, una “delegazione” dei teatranti meratesi era stata in Campania, tra le Province di Napoli e Caserta per conoscere le realtà sociali che si impegnano nella lotta alla camorra e nello sviluppo di percorsi di legalità.
Per quanto riguarda la Bosnia ed Erzegovina invece si tratta di un ritorno. Complice la presenza nella compagnia teatrale di qualche ragazzo di origine bosniaca, nel 2019 i GinSong erano già stati nei luoghi della guerra degli anni Novanta. A Prijedor avevano conosciuto la realtà di Most Mira, che si sforza di fare memoria per evitare ogni revisionismo storico in una terra in cui l’intolleranza e l’odio etnico serpeggiano, compromettendo una pacificazione tra i popoli. Ad esempio il fondatore dell’associazione bosniaca, Kemal Pervanić, con il quale alcuni componenti dei GinSong sono rimasti in contatto in questi cinque anni, sta tentando di realizzare e diffondere nelle scuole un sussidiario in cui venga raccontata tutta la complessità di quel conflitto e di quella fase storica sul finire del XX secolo.
Per il viaggio del 2019 i GinSong si erano presentati al “villaggio della pace” di Most Mira con una maglietta in cui era stampato il collage di un cuore composto da tutte le bandiere della regione balcanica, a simboleggiare il desiderio di superare le barriere ideologiche e religiose. Quel logo è stato ripreso per l’iniziativa di sabato sera e accompagnerà ancora i ragazzi durante il soggiorno in Bosnia, durante il quale prenderanno anche parte ad un laboratorio di peace building.
La manifestazione di sabato scorso, tra cibo e musica, è servita a raccogliere fondi per sostenere l’associazione Most Mira, che letteralmente significa “ponte di pace”. Durante l’evento è stata esposta una bancarella con variegate tipologie di prodotti che si potevano prendere in cambio di un’offerta. Buona parte di quello che è rimasto sarà donato ai bosniaci.
Dopo la cena, preparata con il supporto di alcuni volontari dell’oratorio, la serata del 20 luglio si è ravvivata con i Nova Noir, una formazione composta da due chitarre, un basso, un cajon e tre voci, tutti ragazzi che a vario titolo fanno parte della compagnia teatrale GinSong, come attori, ballerini, coristi o tecnici/fonici, ma con una passione in comune per la musica.
L’imminente esperienza in Bosnia sarà il secondo viaggio solidale del 2024 per i GinSong. Nel ponte del 25 aprile, una “delegazione” dei teatranti meratesi era stata in Campania, tra le Province di Napoli e Caserta per conoscere le realtà sociali che si impegnano nella lotta alla camorra e nello sviluppo di percorsi di legalità.
Per quanto riguarda la Bosnia ed Erzegovina invece si tratta di un ritorno. Complice la presenza nella compagnia teatrale di qualche ragazzo di origine bosniaca, nel 2019 i GinSong erano già stati nei luoghi della guerra degli anni Novanta. A Prijedor avevano conosciuto la realtà di Most Mira, che si sforza di fare memoria per evitare ogni revisionismo storico in una terra in cui l’intolleranza e l’odio etnico serpeggiano, compromettendo una pacificazione tra i popoli. Ad esempio il fondatore dell’associazione bosniaca, Kemal Pervanić, con il quale alcuni componenti dei GinSong sono rimasti in contatto in questi cinque anni, sta tentando di realizzare e diffondere nelle scuole un sussidiario in cui venga raccontata tutta la complessità di quel conflitto e di quella fase storica sul finire del XX secolo.
Per il viaggio del 2019 i GinSong si erano presentati al “villaggio della pace” di Most Mira con una maglietta in cui era stampato il collage di un cuore composto da tutte le bandiere della regione balcanica, a simboleggiare il desiderio di superare le barriere ideologiche e religiose. Quel logo è stato ripreso per l’iniziativa di sabato sera e accompagnerà ancora i ragazzi durante il soggiorno in Bosnia, durante il quale prenderanno anche parte ad un laboratorio di peace building.
M.P.