Osnago, Lomagna: ok alla bozza statuto della CER

Sale consiliari ancora ben presidiate dal pubblico sia a Lomagna che ad Osnago. A Osnago i simpatizzanti della minoranza erano persino di più del blocco di Progetto Osnago: 9 a 8 il bilancio a favore di Orgoglio Osnago. Resiste forse per inerzia della campagna elettorale la partecipazione. O forse anche per interesse a un argomento che nei prossimi mesi vedrà coinvolta la popolazione. Si sta infatti andando a costituire la Comunità energetica. A fine luglio sarà formalizzata l’istituzione della CER Sinergia che avrà giuridicamente la forma della fondazione di partecipazione. Dopo il periodo estivo, da settembre cominceranno gli incontri pubblici per invogliare i residenti ad aderire alla Comunità energetica.
cc_lomagna_osnago_01.jpg (40 KB)
Lomagna

In entrambi i Consigli comunali a presentare il punto sull’adesione a Sinergia c’era il dott. Tommaso Lippi, consulente di Energy4Com per HServizi, la società pubblica bergamasca che sta tirando le fila del progetto per una ventina di Comuni. Il capogruppo di minoranza Marco Riva ha salutato favorevolmente la presenza di un consulente tecnico preparato sull’argomento, a differenza di una precedente occasione in cui non era stato chiamato un consulente per parlare di CER. Una stoccata all’ex sindaco Paolo Brivio che aveva invitato nell’aprile del 2023 il presidente di HServizi, mettendo inoltre in guardia dal rischio di avere a che fare con un “consulentificio” [clicca QUI]. Parole che all’epoca avevano scatenato l’ira di Riva che di mestiere fa il consulente informatico.
cc_lomagna_osnago_02.jpg (43 KB)
Osnago

Lippi ha spiegato che dopo cinque anni in cui è stata elaborata la normativa, finalmente a marzo tutto il quadro è stato definito. Da qui l’interesse a non perdere tempo, per intercettare i bandi, per consentire ai privati di procedere con l’acquisto dei pannelli solari, dal momento che quelli installati prima della costituzione della CER non potranno ricevere gli incentivi premianti. A proposito degli incentivi, il consulente ha spiegato che sono da intendersi come uno strumento per stimolare ad entrare nella CER e non il fine ultimo. “Con la CER non ci si arricchisce” ha chiarito l’esperto, che ha sostenuto che in un anno una famiglia media potrebbe ricevere 50 euro. L’obiettivo è invece ambientale perché si produce e consuma energia pulita e sociale perché parte degli incentivi saranno utilizzati per sostenere le famiglie che non riescono a pagare le bollette. Inoltre trattandosi di un consumo energetico di prossimità rispetto agli impianti di produzioni si ridurrà drasticamente la dispersione di energia che viaggia lungo la rete nazionale e diminuirà la dipendenza dai Paesi esteri fornitori di energia, Stati non sempre democratici. Sono questi elementi, più del ritorno economico, a generare valore per la collettività, ha aggiunto Lippi, puntualizzando che in altri Paesi europei i sistemi di autoconsumo di energia non vengono nemmeno incentivati.
cc_lomagna_osnago_04.jpg (25 KB)
La CER è da intendersi come la costruzione di una casa per accogliere la comunità, ha evocato l’esperto, rimarcando l’aspetto territoriale e in divenire della Comunità energetica. Lomagna sarà divisa in due configurazioni in quanto il Comune è diviso sotto due cabine primarie e i confini resteranno tali almeno fino al 2026. Osnago invece starà in un’unica configurazione, condivisa con metà del territorio di Lomagna. Dunque la sfida sarà di bilanciare il posizionamento degli impianti fotovoltaici per consentire equamente ai cittadini di farne parte. Non sarà semplice se, come ha detto la sindaca lomagnese Cristina Citterio, tutti gli immobili pubblici del Comune di Lomagna individuati per ospitare i pannelli fotovoltaici si allacciano alla cabina primaria a Nord, quella condivisa con Osnago. Chiaramente nella CER non ci saranno soltanto impianti pubblici. Il sindaco di Osnago Felice Rocca ha informato che nel suo primo mese di mandato ha avuto molti incontri con cittadini e imprese interessati ad aderire alla Comunità energetica.
cc_lomagna_osnago_03.jpg (29 KB)
Il consulente Tommaso Lippi

A Lomagna la bozza dello statuto è stata approvata all’unanimità. A Osnago la minoranza si è astenuta, dimostrando perplessità sulla natura giuridica della fondazione di partecipazione, che non ha una disciplina normativa organica di riferimento, e sulla condivisione del lavoro con Lomagna pur trovandosi sotto due cabine primarie diverse. Secondo Riva si sarebbero dovuti coinvolgere altri Comuni limitrofi che stanno interamente nella stessa cabina primaria di Osnago. Rocca ha replicato che il naturale coinvolgimento di Lomagna c’è stato perché gli uffici comunali sono gli stessi e sarebbe stato insensato duplicare il carico di lavoro.
M.P.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.