Osnago: HServizi al lavoro per la Comunità Energetica
In base ai dati elaborati, la CER sarebbe in grado di soddisfare il 38% del fabbisogno di energia elettrica del Comune e delle sue utenze, quello della fascia diurna F1. Per soddisfare questo fabbisogno si stima che dovrebbero essere realizzati 10 Mwp di impianti fotovoltaici distribuiti nel territorio, per un investimento di circa 14 milioni di euro. Verrebbero attivati 2.500 milioni di euro di flussi economici all'anno per la Comunità energetica in questione. Da una stima preliminare risultano tuttavia installabili 468 kwp di potenza fotovoltaica su superfici pubbliche. Si è pensato alla scuola primaria, al parcheggio di via Olivetti, allo Spazio Opera De André, al centro sportivo, al parcheggio di via Gorizia e al nuovo asilo nido. Gli impianti produrrebbero 546.811 chilowattora, di cui l'8% autoconsumata, il 16% condivisa con altre utenze comunali e il restante 76% immesso e condiviso con i membri della Comunità energetica. Potrebbero così essere coinvolte 382 famiglie di Osnago. La Comunità energetica pilota sarebbe in grado di generare ricavi per circa 164 mila euro e sostenere costi per 15 mila euro, inclusa la manutenzione degli impianti.
L'assessore Felice Rocca ha introdotto il tema con queste parole: "Siamo partiti diversi mesi fa, in un quadro di incertezza per l'assenza dei decreti attuativi, ma nella volontà precisa di donare questo strumento che riteniamo di fondamentale importanza per il futuro della nostra comunità e dei nostri territori. Fin da subito ci siamo messi al lavoro con HServizi che ci ha ricambiato con una disponibilità grandissima".
Nel Consiglio comunale in cui si è approvato l'atto di indirizzo era presente il presidente e amministratore delegato dell'azienda pubblica Marco Donadoni. "La Comunità energetica va incontro al più grosso problema del nostro territorio, cioè l'impatto ambientale - ha premesso Donadoni - Nel bacino padano soffriamo il forte impatto delle polveri sottili. È una delle aree più inquinate del nostro continente. Questo in parte per le caratteristiche orografiche del territorio, ma soprattutto per il forte utilizzo di fonti fossili per la produzione di energia".
L'obiettivo del Legislatore è di rendere autonomo i territori dal punto di vista dell'autoproduzione e del consumo di energia. Il sistema della CER incentiverà l'utilizzo delle fonti rinnovabili e un uso più consapevole dell'energia. Si innesterà un circolo virtuoso, per cui attraverso una parte dei ricavi verranno installati nuovi impianti in grado a loro volta di ampliare la quantità di energia prodotta e autoconsumata. "Speriamo di scongiurare che queste Comunità energetiche diventino un ‘incentivificio' - ha dichiarato il presidente Donadoni - non un sistema in cui arrivano e si distribuiscono i soldi che non farebbe rimanere sul territorio l'esperienza di comunità. Lo spirito di partecipazione nei nostri territori si sta perdendo. Queste risorse possono diventare un volano per creare gruppi di acquisto o elementi di pianificazione territoriale. Tra gli obiettivi c'è la lotta alla povertà energetica".
Il capogruppo di minoranza ha domandato innanzitutto come mai il geotermico non viene considerato come possibile fonte rinnovabile all'interno della Comunità energetica. Donadoni ha risposto: "Le fonti rinnovabili che possono entrare nella Comunità energetica sono quelle elettriche, il geotermico non può rientrare".
Riva ha poi lamentato il metodo impiegato prima di arrivare all'approvazione in Consiglio. Avrebbe preferito un ascolto della cittadinanza e un passaggio in Consulta. Un incontro pubblico sulla comunità energetica è in programma per venerdì prossimo, 14 aprile. Il sindaco ha replicato che da Regolamento non è previsto obbligatoriamente il passaggio dalla Consulta, evidenziando come l'organo principe sia il Consiglio comunale.
Riva si è scagliato ancora contro HServizi, evidenziando come dal sito dell'azienda non compaia alcun riferimento alle Comunità energetiche, facendo presente che altri Comuni si siano rivolti ad altri soggetti. Il sindaco ha ribadito la fiducia in HServizi e, citando il presidente di Arera, ha auspicato che la sfida non si risolva in un "consulentificio". Brivio ha puntualizzato ulteriormente: "Sono sicuro che con HServizi non avremo un consulente che ha come unico obiettivo quello di lucrare sulla sua attività di consulenza". L'uscita infelice del primo cittadino nei confronti di una ampia categoria professionale si è rivelata una mezza gaffe. Il consigliere Riva ha rivendicato di essere un consulente e di svolgere sempre il proprio lavoro con onestà professionale. "Il consulente non è solo colui che guarda al business. Un bravo consulente è colui che fa crescere il proprio cliente. Parlando di un consulente che lucra avete offeso la mia categoria". Riva ha aggiunto che i consulenti vengono scelti per le competenze, mentre le nomine nelle società pubbliche seguono spesso delle logiche politiche. Brivio ha in qualche modo ritirato le proprie parole: "Nessuno ha criticato i consulenti questa sera, ho riportato la preoccupazione del presidente di Arera, che non è squalificante di una categoria in quanto tale, è una preoccupazione che segnala un rischio". In difesa del sindaco, è intervenuto l'assessore Felice Rocca, che ha reso noto che negli scorsi mesi diversi consulenti di aziende venditrici di energia hanno bussato alla porta del Comune per proporsi al servizio del Comune per la costituzione della Comunità energetica e che HServizi avrebbe agito per far smarcare il Comune da quella galassia di consulenti.
Riva ha comunque proposto e ottenuto che la delibera fosse spacchettata in due votazioni distinte: una sull'atto di indirizzo agli Uffici comunali nel procedere per l'attivazione della Comunità energetica, l'altra nel dare mandato di trasmettere i documenti relativi alla delibera di Consiglio ad HServizi. Sul primo punto è stata registrata l'unanimità, mentre sul secondo la minoranza ha votato contro.