Osnago: Rocca al lavoro sul P.E.F. della gestione rifiuti
Nel primo Consiglio comunale del nuovo mandato a Osnago sono già stati toccati dei temi di natura economica, con la macchina amministrativa che non si è fermata a cavallo tra le due consigliature e la necessità di approvare alcuni atti che si sono trascinati con ritardo dalla gestione precedente. A fare da collante con la prima parte del Consiglio legata all’insediamento ufficiale, è stata la determinazione dell’importo del gettone di presenza ai consiglieri comunali, rimasto invariato ad appena 10,74 euro ad ogni partecipazione all’assise. In passato il Consiglio comunale aveva deciso di rinunciarvi per alimentare un fondo destinato a una sorta di borse di studio per i giovani. Nelle prossime sedute potrà stabilire se replicare quel modello o se accettare il gettone. È stato poi comunicato il prelevamento dal Fondo di riserva di 6.300 euro per sostenere due cause legali avverso il recupero di tasse non versate da contribuenti.
Con la seduta di mercoledì c’è stata la prima prova in pubblico dell’assessore al Bilancio Ernesto Sirtori, che ha dimostrato dimestichezza con un documento complesso come il Piano Economico Finanziario della gestione dei rifiuti, che vale per il 2024 ben 579.083 euro (la stima si basa sui dati di due anni fa, come prevede la normativa). Il PEF era stato inizialmente iscritto all’ordine del giorno dell’ultima seduta del mandato di Paolo Brivio. L’argomento è stato fatto slittare in assenza di una proroga dei termini da parte del governo (poi arrivata).
Il PEF è coperto quasi interamente dalla TARI. Per la situazione di Osnago avanzano circa 12 mila euro che vengono coperti dal bilancio comunale. Il quadro economico ha dovuto fare i conti con l’aggiornamento al 2024 dei tassi di inflazione all’8,8%, applicati ai costi effettivi del 2022.
Sirtori è poi entrato nel dettaglio della composizione della raccolta dei rifiuti. Anche a Osnago c’è stato l’effetto “sacco rosso”, seppur si tratti al momento della mera misurazione puntuale e non della tariffazione puntuale. Dal 2021 al 2022 l’indifferenziato è passato dal 24,4% al 17,7%. La percentuale è salita di un punto (18,8%) nel 2023. Anche le stime del 2024 vedono un aumento del residuo indifferenziato, da 400 a 429 tonnellate facendo il confronto con l’anno precedente. Il sindaco Rocca ha dichiarato che la situazione sarà tenuta monitorata valutando contromisure. Si prevede che per il 2024 Osnago produca complessivamente 1.508 tonnellate di rifiuti (319 kg pro capite), in linea con il 2023. Per l’assessore Sirtori l’81,2% di raccolta differenziata nel 2023 è un risultato soddisfacente, sopra la media della Provincia di Lecco (78,1% nel bacino gestito dalla società partecipata Silea), ma si punterà a migliorare ulteriormente.
Le tassa dei rifiuti ha un valore totale di 566.516 euro, ripartita al 41% per le utenze domestiche e al 59% alle non domestiche. Il gettito della TARI mostra un incremento del 5% rispetto al 2023, quando il valore in termini assoluti era di 540 mila euro. Per le singole utenze non si notano grosse variazioni. Nel 2025 è previsto un ulteriore aumento del 4% arrivando a valere 590 mila euro, questa volta però a intera copertura del PEF, senza cioè una quota coperta dal bilancio comunale (per il 2024 di 12.564 euro). Essendo state emesse le bollette dal Comune prima dell’approvazione del PEF e delle tariffe, è stato chiesto di pagare entro la fine di giugno il 60% di quanto chiesto nel 2023. Per il saldo a dicembre verrà fatto un ricalcolo con i dati aggiornati al 2024, con la decurtazione dell’acconto. Al termine dell’illustrazione dell’assessore, il sindaco Rocca ha ringraziato i volontari che consegnano porta a porta le bollette, svolgendo così un servizio che va a calmierare, seppur in piccola parte, i costi generali della gestione dei rifiuti.
Il capogruppo di minoranza Marco Riva ha lamentato il fatto che con la percentuale di raccolta differenziata di Osnago, il Comune non rientra nell’elenco dei “ricicloni” della Provincia di Lecco. Rocca ha replicato che l’avvio della sperimentazione del sacco rosso, scalato un anno più tardi rispetto ad altri Comuni, ha influito sul dato della differenziazione. Riva ha chiesto inoltre i dati sui ricavi dalla vendita dei rifiuti differenziati, lamentando che non emergono dal PEF. Se ne venisse data maggiore evidenza, i cittadini sarebbero incentivati a fare meglio la raccolta differenziata.
L’assessore Sirtori, citando il PEF, ha riportato che nel 2024 sono stimati 169 mila euro dalla vendita di materiale ed energia derivante dai rifiuti e 52 mila euro dai meccanismi di differenziazione dei rifiuti. Il totale di 221 mila euro viene detratto dalle voci di costo. Il consigliere di Orgoglio Osnago Fabio Nicoli ha voluto puntualizzare che i 12 mila euro del PEF non coperti dalla TARI dei contribuenti viene comunque fatta pagare con i soldi dei cittadini di Osnago dal momento che vengono utilizzate le risorse del bilancio.
Al momento del voto la minoranza si è astenuta sul PEF e ha invece votato contro sulla TARI.
Con la seduta di mercoledì c’è stata la prima prova in pubblico dell’assessore al Bilancio Ernesto Sirtori, che ha dimostrato dimestichezza con un documento complesso come il Piano Economico Finanziario della gestione dei rifiuti, che vale per il 2024 ben 579.083 euro (la stima si basa sui dati di due anni fa, come prevede la normativa). Il PEF era stato inizialmente iscritto all’ordine del giorno dell’ultima seduta del mandato di Paolo Brivio. L’argomento è stato fatto slittare in assenza di una proroga dei termini da parte del governo (poi arrivata).
Il PEF è coperto quasi interamente dalla TARI. Per la situazione di Osnago avanzano circa 12 mila euro che vengono coperti dal bilancio comunale. Il quadro economico ha dovuto fare i conti con l’aggiornamento al 2024 dei tassi di inflazione all’8,8%, applicati ai costi effettivi del 2022.
Sirtori è poi entrato nel dettaglio della composizione della raccolta dei rifiuti. Anche a Osnago c’è stato l’effetto “sacco rosso”, seppur si tratti al momento della mera misurazione puntuale e non della tariffazione puntuale. Dal 2021 al 2022 l’indifferenziato è passato dal 24,4% al 17,7%. La percentuale è salita di un punto (18,8%) nel 2023. Anche le stime del 2024 vedono un aumento del residuo indifferenziato, da 400 a 429 tonnellate facendo il confronto con l’anno precedente. Il sindaco Rocca ha dichiarato che la situazione sarà tenuta monitorata valutando contromisure. Si prevede che per il 2024 Osnago produca complessivamente 1.508 tonnellate di rifiuti (319 kg pro capite), in linea con il 2023. Per l’assessore Sirtori l’81,2% di raccolta differenziata nel 2023 è un risultato soddisfacente, sopra la media della Provincia di Lecco (78,1% nel bacino gestito dalla società partecipata Silea), ma si punterà a migliorare ulteriormente.
Le tassa dei rifiuti ha un valore totale di 566.516 euro, ripartita al 41% per le utenze domestiche e al 59% alle non domestiche. Il gettito della TARI mostra un incremento del 5% rispetto al 2023, quando il valore in termini assoluti era di 540 mila euro. Per le singole utenze non si notano grosse variazioni. Nel 2025 è previsto un ulteriore aumento del 4% arrivando a valere 590 mila euro, questa volta però a intera copertura del PEF, senza cioè una quota coperta dal bilancio comunale (per il 2024 di 12.564 euro). Essendo state emesse le bollette dal Comune prima dell’approvazione del PEF e delle tariffe, è stato chiesto di pagare entro la fine di giugno il 60% di quanto chiesto nel 2023. Per il saldo a dicembre verrà fatto un ricalcolo con i dati aggiornati al 2024, con la decurtazione dell’acconto. Al termine dell’illustrazione dell’assessore, il sindaco Rocca ha ringraziato i volontari che consegnano porta a porta le bollette, svolgendo così un servizio che va a calmierare, seppur in piccola parte, i costi generali della gestione dei rifiuti.
Il capogruppo di minoranza Marco Riva ha lamentato il fatto che con la percentuale di raccolta differenziata di Osnago, il Comune non rientra nell’elenco dei “ricicloni” della Provincia di Lecco. Rocca ha replicato che l’avvio della sperimentazione del sacco rosso, scalato un anno più tardi rispetto ad altri Comuni, ha influito sul dato della differenziazione. Riva ha chiesto inoltre i dati sui ricavi dalla vendita dei rifiuti differenziati, lamentando che non emergono dal PEF. Se ne venisse data maggiore evidenza, i cittadini sarebbero incentivati a fare meglio la raccolta differenziata.
L’assessore Sirtori, citando il PEF, ha riportato che nel 2024 sono stimati 169 mila euro dalla vendita di materiale ed energia derivante dai rifiuti e 52 mila euro dai meccanismi di differenziazione dei rifiuti. Il totale di 221 mila euro viene detratto dalle voci di costo. Il consigliere di Orgoglio Osnago Fabio Nicoli ha voluto puntualizzare che i 12 mila euro del PEF non coperti dalla TARI dei contribuenti viene comunque fatta pagare con i soldi dei cittadini di Osnago dal momento che vengono utilizzate le risorse del bilancio.
Al momento del voto la minoranza si è astenuta sul PEF e ha invece votato contro sulla TARI.
M.P.