Il presidente Molgora: ponti sul Curone e piante tagliate. Cosa è stato fatto (e con quale obiettivo)

Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Marco Molgora, presidente del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone, in merito ai lavori per l'installazione delle nuove passerelle che hanno generato qualche perplessità nell'utenza (ne avevamo parlato QUI):
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Lungo il corso del torrente Curone, nel tratto compreso tra Pianezzo e Cascina Bagaggera, molti anni or sono sono state posate alcune passerelle di legno per attraversare il corso d’acqua.
Negli ultimi anni la passerella più prossima a Cascina Bagaggera è stata divelta da una piena del torrente, mentre le altre tre si sono progressivamente ammalorate.
Aderendo a un bando di Regione Lombardia finanziato da Cassa depositi e Prestiti, l’Ente Parco ha deciso di provvedere alla realizzazione di nuovi attraversamenti, le cui caratteristiche sono state definite seguendo le indicazioni vincolanti dello STER di Lecco, la struttura tecnica territoriale di Regione Lombardia preposta alla gestione del reticolo idrico principale.
Per accedere con i mezzi necessari alla realizzazione dei manufatti e alla posa dei nuovi ponti è stato necessario rimuovere poche decine di alberi, in gran parte robinie, ed alcune querce rosse, specie esotiche infestanti.
In alcune aree adiacenti al percorso sono stati, purtroppo, tagliati anche diversi platani, ma questo intervento non è assolutamente collegato alla realizzazione dei ponti. Si tratta di un intervento disposto dal servizio fitosanitario di Regione Lombardia.
Questa autorità ha verificato la presenza di patologie del platano che avrebbero potuto diffondersi rapidamente nella nostra area, al momento complessivamente indenne.
Pertanto, riconosciuta la presenza del patogeno in una zona ristretta l’autorità regionale ci ha imposto l’abbattimento e ci ha anche imposto una serie di trattamenti estremamente costosi sul legname tagliato per evitare la diffusione del fungo in altri ambiti del Parco.
I supporti per i ponti sono stati realizzati con sistemi di ingegneria forestale, evitando il calcestruzzo e utilizzando tronchi di legno, pietre, reti vegetali e terra, come si può vedere nelle immagini allegate.
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Inoltre, approfittando dei lavori in corso, si è provveduto a rimuovere una tubazione in ghisa che da oltre un secolo viene utilizzata per il rifornimento idrico di numerose abitazioni dei comuni contermini e che attraversava il Torrente Curone in diversi punti. La condotta, che avrebbero probabilmente imposto interventi significativi, era “incamiciata” in una struttura di cemento che si stava sgretolando, determinando ora una condizione di artificialità e degrado e possibili criticità per il funzionamento in prospettiva.
I nuovi attraversamenti del torrente sono realizzati in aderenza ai nuovi ponti posati, liberando il torrente.
I lavori erano stati previsti per il periodo febbraio marzo normalmente siccitoso. Ma alla fine del mese di marzo, a lavori quasi ultimati, ha avuto avvio uno dei periodi più piovosi degli ultimi decenni durante il quale abbiamo avuto precipitazioni per oltre 800 mm di acqua nel territorio del Parco. Questo ha impedito, e tuttora impedisce, di concludere i lavori, ed ha notevolmente compromesso la tenuta del terreno lungo il tratto di sentiero interessato dalle opere.
Nella fase attuale le opere infrastrutturali sono state completate e per chiudere definitivamente l’intervento e rendere nuovamente fruibile il sentiero occorre avere almeno 10-15 giorni senza precipitazioni piovose, così da poter operare su un terreno sufficientemente solido per essere compattato e idoneo per sostenere la staccionate di protezione in legno che dovranno essere posizionate in corrispondenza di alcune rampe.
A completamento dell’intervento si provvederà a una prima semina di specie erbacee, in modo tale da dare “copertura” ed impedire, o almeno contenere, l’ingresso di entità vegetali improprie.
In autunno si provvederà alla messa a dimora di arbusti e di nuovi alberi di specie autoctone, avendo l’attenzione di impiegare specie ora mancanti o poco frequenti nella compagine forestale in modo tale da riportare il sentiero alle dimensioni originali e con la vegetazione idonea.
Da anni viene chiesto da più parti al Parco di realizzare almeno un percorso utilizzabile anche da chi ha problemi motori e di deambulazione.
Questa richiesta è fortemente condivisa dall’Ente e la realizzazione dei nuovi ponti è un passaggio indispensabile per poter poi rendere inclusiva la fruizione di parte di questo bellissimo sentiero lungo il Curone, che vorremmo costituisse anche la via preferenziale per l’avvicinamento al cuore del Parco, lasciando l’auto lontano dalle aree di maggior pregio.
In conclusione si ritiene opportuno rendere noto che è in previsione un ulteriore intervento di consolidamento di un tratto di sentiero in prossimità della Località Molinazzo, in quanto alcuni smottamenti hanno ridotto significativamente le dimensioni di un passaggio esposto, che rischia in futuro di franare se non si provvederà e sostenerlo con una palificata, intervento di ingegneria naturalistica.
Il Presidente Marco Molgora
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