Osnago: "L'assessore del popolo" adesso è sindaco
Da assessore del popolo – in mezzo alla gente tra scuola, piedibus e manutenzione del territorio – a sindaco in fascia tricolore. Da un fidanzamento con i cittadini a un matrimonio felice. La metafora è dello stesso Felice Rocca, che guiderà Osnago per i prossimi cinque anni, nel discorso d’insediamento, a scrutinio delle schede elettorali appena concluso. Un momento salutato tra i suoi fedeli sostenitori tra gli applausi ai seggi presso la scuola elementare, luogo in cui Rocca aveva cominciato a esercitare il suo ruolo di amministratore locale dieci anni fa come assessore all’Istruzione.
Il 71,66% arriva da lontano. I mandati di Marco Molgora, Paolo Strina e Paolo Brivio hanno fatto da traino. Hanno consegnato alla futura Giunta un paese che si è trasformato cercando di cogliere le sfide di quest’ultimo trentennio. In campagna elettorale Progetto Osnago ha rivendicato le riqualificazioni e gli adeguamenti degli spazi pubblici, la creazione di nuovi servizi per fasce di età, i programmi di piantumazioni, il supporto all’associazionismo locale, l’organizzazione di rassegne culturali, ricreative e sportive. Tra gli obiettivi dei prossimi cinque anni soprattutto il mantenimento degli standard e la messa in opera di progetti già in pancia e non ancora realizzati.
“Sono soddisfatto, sapevo di avere l’apprezzamento dei miei concittadini, ma non mi aspettavo questi numeri, sono contento del risultato” ha commentato a caldo il neo sindaco. Analizzando i dati emerge che è stata premiata anche la nuova lista. Nelle elezioni del 2019, oltre a mettere la croce sul logo di Progetto Osnago, gli elettori di centro-sinistra avevano specificato la preferenza in 444 casi (di cui 152 per Rocca). Alle urne dell’8 e del 9 giugno la scelta sui singoli candidati di PO è aumentata del 60%, arrivando a 709. “Durante la campagna elettorale – ha dichiarato Rocca – sentivo i cittadini confermare la bontà e la qualità della lista. Lo abbiamo visto nei numeri. Sono contento per chi è entrato e nello stesso tempo mi dispiace per chi non ce l’ha fatta. La qualità della lista è stata premiata oltre alle qualità del candidato sindaco”.
Tutti i consiglieri uscenti che si sono ripresentati hanno migliorato la performance personale [clicca QUI]. La vice sindaca Maria Grazia Caglio, che manterrà il ruolo, è cresciuta in termini di preferenze da 67 a 92; il capogruppo uscente Federico Dusi da 53 a 91; Davide Castellazzi da 11 a 43; Guido Raos, unico dei quattro a non essere eletto, da 19 a 30. A ricevere il miglior consenso individuale è stata però una new entry, Maria Corti, con 122 voti. Per le dimensioni di Osnago sono state non trascurabili le preferenze ai non eletti Giovanni Depalma (42) e Francesco Cattaneo (29), oltre al già citato Raos. Sotto la doppia cifra soltanto Graziella Banfi che si è fermata a 6.
Meno bene, comunque, la voce dell’astensionismo, passato dal 28,78% al 33,68%. Un elemento su cui Rocca ha riflettuto già dai primi istanti dalla proclamazione: “Il voto è un diritto fondamentale che dobbiamo continuare ad esercitare. Dovremo amministrare con responsabilità perché, anche se a Osnago il calo dei votanti è stato un po’ più contenuto, dobbiamo riportare la gente a votare”. Una curiosità: la Sezione in cui l’affluenza è stata maggiore (68,07%) è stata la numero 1, che ricomprende l’area del centro storico. La peggiore (63,84%) è stata la numero 4, quella che raduna le frazioni Orane e Marasche.
Il gruppo consiliare di maggioranza che si insedierà sarà equamente composto da donne (Corti, Caglio, Alessandra Grasso, Beatrice Marucelli) e uomini (Dusi, Norberto Ambrosiano, Ernesto Sirtori e Castellazzi). L’età media degli otto eletti è di 46,5 anni.
Orgoglio Osnago, i cui candidati hanno ottenuto in tutto 163 preferenze individuali, invece avrà ai banchi dell’opposizione una batteria di quattro uomini (Marco Riva, Emilio Mandelli, Vittorio Bonanomi e Fabio Nicoli), con età media di 57 anni. Alla minoranza tocca leccarsi le ferite. "Ringrazio gli elettori che ci hanno sostenuto" ha detto il candidato sindaco di centro-destra Marco Riva. "Il risultato del 30% non è male visto come sono andati i Comuni vicini. Siamo contenti della campagna elettorale che abbiamo fatto e orgogliosi di aver offerto un'alternativa e tra dieci anni davanti agli occhi dei nostri figli potremo dire di averci provato".
Nel 2019 Orgoglio Osnago aveva sfiorato il 40%. Riva ha riconosciuto l'arretramento: "Dall'altra parte avevano un candidato sindaco che ha lavorato sul territorio. Forse su questo dobbiamo fare un po' un esame di coscienza, abbiamo capito che non si vince solo con i bei progetti ma bisogna essere integrati nel territorio. C'è chi ha lavorato per dieci anni ed è stato ripagato, anche se paga lo scotto di arrivare da progetti non realizzati dai suoi predecessori".
Orgoglio Osnago, che aveva i simboli di partito nel proprio logo, puntava sul traino delle Europee. L’operazione non è bastata e la lista apertamente di centro-destra si è dovuta fermare al 28,34%. Con il circolo osnaghese di Fratelli d’Italia commissariato dopo l’estromissione di Daniela Fiocchi e tutto da ricostruire, il partito con la fiamma tricolore è stato il più votato ad Osnago alle Europee con il 28,90% e Giorgia Meloni record di preferenze a quota 149. Vannacci che ha corso con la Lega ha lasciato per lo più indifferenti gli osnaghesi con le sue 47 preferenze e con il partito di Salvini crollato al 10,19%. Discorso analogo per Silvia Sardone, che era stata ospite di Orgoglio Osnago, ferma a 28.
Sull’effetto delle Europee, Felice Rocca ha sostenuto: “Eravamo sereni da questo punto di vista. A Osnago storicamente contano le persone e non i partiti. Sapevamo che i numeri delle Europee non sarebbero stati gli stessi delle comunali, anche se non in queste proporzioni”. Il PD, al 23,33% ha retto il colpo (81 preferenze a Cecilia Strada, 70 a Giorgio Gori, 46 a Pierfrancesco Maran, 45 a Fabio Pizzul). Exploit a Osnago per l’Alleanza Verdi e Sinistra, terzo partito all’11,73%, miglior percentuale tra i Comuni in Provincia di Lecco. I suoi elettori hanno dato 74 preferenze a Ilaria Salis, 62 a Arianna Bettin e 29 a Mimmo Lucano.
Tornando ai meandri della politica locale, il neo sindaco di Osnago ha espresso parole positive sull’esito delle urne nei Comuni al voto della zona: “C’è grande soddisfazione per Merate. Finalmente si potrà tornare a lavorare nel Meratese con una Merate accanto ai Comuni più piccoli. Una grande soddisfazione anche per Chiara Narciso a Oggiono, con la quale condivido il cammino in Provincia, e per Paolo Lanfranchi a Dolzago e per Filippo Galbiati a Casatenovo che poteva sembrare in bilico e invece ha ottenuto un buon risultato con facilità”.
“In questi giorni ho pensato a come cambierà il mio rapporto con i cittadini” ha riflettuto in conclusione Rocca. “Ho passato dieci anni da fidanzato dei cittadini di Osnago. Come si sa, nei fidanzamenti è tutto sempre bello. Adesso comincia un nuovo cammino che è un po’ un matrimonio con i cittadini di Osnago. Come in tutti i matrimoni, perché siano duraturi e funzionali, servirà pazienza da parte di entrambi, ma state certi che sarà un matrimonio felice”. La festa si è spostata al circolo Arci La Lo.Co. negli spazi della stazione ferroviaria.
Il 71,66% arriva da lontano. I mandati di Marco Molgora, Paolo Strina e Paolo Brivio hanno fatto da traino. Hanno consegnato alla futura Giunta un paese che si è trasformato cercando di cogliere le sfide di quest’ultimo trentennio. In campagna elettorale Progetto Osnago ha rivendicato le riqualificazioni e gli adeguamenti degli spazi pubblici, la creazione di nuovi servizi per fasce di età, i programmi di piantumazioni, il supporto all’associazionismo locale, l’organizzazione di rassegne culturali, ricreative e sportive. Tra gli obiettivi dei prossimi cinque anni soprattutto il mantenimento degli standard e la messa in opera di progetti già in pancia e non ancora realizzati.
“Sono soddisfatto, sapevo di avere l’apprezzamento dei miei concittadini, ma non mi aspettavo questi numeri, sono contento del risultato” ha commentato a caldo il neo sindaco. Analizzando i dati emerge che è stata premiata anche la nuova lista. Nelle elezioni del 2019, oltre a mettere la croce sul logo di Progetto Osnago, gli elettori di centro-sinistra avevano specificato la preferenza in 444 casi (di cui 152 per Rocca). Alle urne dell’8 e del 9 giugno la scelta sui singoli candidati di PO è aumentata del 60%, arrivando a 709. “Durante la campagna elettorale – ha dichiarato Rocca – sentivo i cittadini confermare la bontà e la qualità della lista. Lo abbiamo visto nei numeri. Sono contento per chi è entrato e nello stesso tempo mi dispiace per chi non ce l’ha fatta. La qualità della lista è stata premiata oltre alle qualità del candidato sindaco”.
Tutti i consiglieri uscenti che si sono ripresentati hanno migliorato la performance personale [clicca QUI]. La vice sindaca Maria Grazia Caglio, che manterrà il ruolo, è cresciuta in termini di preferenze da 67 a 92; il capogruppo uscente Federico Dusi da 53 a 91; Davide Castellazzi da 11 a 43; Guido Raos, unico dei quattro a non essere eletto, da 19 a 30. A ricevere il miglior consenso individuale è stata però una new entry, Maria Corti, con 122 voti. Per le dimensioni di Osnago sono state non trascurabili le preferenze ai non eletti Giovanni Depalma (42) e Francesco Cattaneo (29), oltre al già citato Raos. Sotto la doppia cifra soltanto Graziella Banfi che si è fermata a 6.
Meno bene, comunque, la voce dell’astensionismo, passato dal 28,78% al 33,68%. Un elemento su cui Rocca ha riflettuto già dai primi istanti dalla proclamazione: “Il voto è un diritto fondamentale che dobbiamo continuare ad esercitare. Dovremo amministrare con responsabilità perché, anche se a Osnago il calo dei votanti è stato un po’ più contenuto, dobbiamo riportare la gente a votare”. Una curiosità: la Sezione in cui l’affluenza è stata maggiore (68,07%) è stata la numero 1, che ricomprende l’area del centro storico. La peggiore (63,84%) è stata la numero 4, quella che raduna le frazioni Orane e Marasche.
Il gruppo consiliare di maggioranza che si insedierà sarà equamente composto da donne (Corti, Caglio, Alessandra Grasso, Beatrice Marucelli) e uomini (Dusi, Norberto Ambrosiano, Ernesto Sirtori e Castellazzi). L’età media degli otto eletti è di 46,5 anni.
Orgoglio Osnago, i cui candidati hanno ottenuto in tutto 163 preferenze individuali, invece avrà ai banchi dell’opposizione una batteria di quattro uomini (Marco Riva, Emilio Mandelli, Vittorio Bonanomi e Fabio Nicoli), con età media di 57 anni. Alla minoranza tocca leccarsi le ferite. "Ringrazio gli elettori che ci hanno sostenuto" ha detto il candidato sindaco di centro-destra Marco Riva. "Il risultato del 30% non è male visto come sono andati i Comuni vicini. Siamo contenti della campagna elettorale che abbiamo fatto e orgogliosi di aver offerto un'alternativa e tra dieci anni davanti agli occhi dei nostri figli potremo dire di averci provato".
Nel 2019 Orgoglio Osnago aveva sfiorato il 40%. Riva ha riconosciuto l'arretramento: "Dall'altra parte avevano un candidato sindaco che ha lavorato sul territorio. Forse su questo dobbiamo fare un po' un esame di coscienza, abbiamo capito che non si vince solo con i bei progetti ma bisogna essere integrati nel territorio. C'è chi ha lavorato per dieci anni ed è stato ripagato, anche se paga lo scotto di arrivare da progetti non realizzati dai suoi predecessori".
Orgoglio Osnago, che aveva i simboli di partito nel proprio logo, puntava sul traino delle Europee. L’operazione non è bastata e la lista apertamente di centro-destra si è dovuta fermare al 28,34%. Con il circolo osnaghese di Fratelli d’Italia commissariato dopo l’estromissione di Daniela Fiocchi e tutto da ricostruire, il partito con la fiamma tricolore è stato il più votato ad Osnago alle Europee con il 28,90% e Giorgia Meloni record di preferenze a quota 149. Vannacci che ha corso con la Lega ha lasciato per lo più indifferenti gli osnaghesi con le sue 47 preferenze e con il partito di Salvini crollato al 10,19%. Discorso analogo per Silvia Sardone, che era stata ospite di Orgoglio Osnago, ferma a 28.
Sull’effetto delle Europee, Felice Rocca ha sostenuto: “Eravamo sereni da questo punto di vista. A Osnago storicamente contano le persone e non i partiti. Sapevamo che i numeri delle Europee non sarebbero stati gli stessi delle comunali, anche se non in queste proporzioni”. Il PD, al 23,33% ha retto il colpo (81 preferenze a Cecilia Strada, 70 a Giorgio Gori, 46 a Pierfrancesco Maran, 45 a Fabio Pizzul). Exploit a Osnago per l’Alleanza Verdi e Sinistra, terzo partito all’11,73%, miglior percentuale tra i Comuni in Provincia di Lecco. I suoi elettori hanno dato 74 preferenze a Ilaria Salis, 62 a Arianna Bettin e 29 a Mimmo Lucano.
Tornando ai meandri della politica locale, il neo sindaco di Osnago ha espresso parole positive sull’esito delle urne nei Comuni al voto della zona: “C’è grande soddisfazione per Merate. Finalmente si potrà tornare a lavorare nel Meratese con una Merate accanto ai Comuni più piccoli. Una grande soddisfazione anche per Chiara Narciso a Oggiono, con la quale condivido il cammino in Provincia, e per Paolo Lanfranchi a Dolzago e per Filippo Galbiati a Casatenovo che poteva sembrare in bilico e invece ha ottenuto un buon risultato con facilità”.
“In questi giorni ho pensato a come cambierà il mio rapporto con i cittadini” ha riflettuto in conclusione Rocca. “Ho passato dieci anni da fidanzato dei cittadini di Osnago. Come si sa, nei fidanzamenti è tutto sempre bello. Adesso comincia un nuovo cammino che è un po’ un matrimonio con i cittadini di Osnago. Come in tutti i matrimoni, perché siano duraturi e funzionali, servirà pazienza da parte di entrambi, ma state certi che sarà un matrimonio felice”. La festa si è spostata al circolo Arci La Lo.Co. negli spazi della stazione ferroviaria.
Marco Pessina