"Montevecchia da bere": un successo la decima edizione

Dodici vinicoltori dei ventiquattro iscritti al Consorzio Vini IGT Terre Lariane si sono presentati ai 750 partecipanti della Montevecchia da bere. La manifestazione, che ha raggiunto la decima edizione, è andata in scena sabato 8 giugno. Per la prima volta le pre-vendite online hanno saturato i posti disponibili, segno tangibile dell’apprezzamento da parte del territorio.
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In postazione qualcuno già prima delle 17.00. Riservato il parcheggio delle scuole in via del Fontanile agli elettori di Montevecchia per le Europee, i più hanno dovuto lasciare la macchina in zona Artigiani e raggiungere a piedi le Quattro Strade. Il senso unico alternato in via Belvedere per i rischi sulla tenuta della strada [clicca QUI] ha imposto gli organizzatori ad adeguarsi per offrire il servizio navetta verso l’Alta collina. Non più un solo autobus grande, bensì due di medie dimensioni si sono alternati nella salita e discesa. Per questo la tradizionale presentazione del percorso enogastronomico a cura di Giovanni Zardoni, con l’immancabile cappello avvolto nei rametti di rosmarino, è stata concentrata negli attimi successivi all’ingresso sul pullman, senza cioè accompagnare i gruppi fino alla cappelletta.
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Alle classiche 10 S-tappe, quest’anno ne sono state aggiunte altre due per ampliare la vetrina dei vini del consorzio, che vede come nucleo fondativo proprio la zona di Montevecchia, Missaglia e La Valletta Brianza, ma che si è estesa fino alle due sponde del Lago. L’IGT Terre Lariane che nel 2023 ha raggiunto le 100 mila bottiglie, anche grazie al raddoppio delle esportazioni nell’ultimo biennio.
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Le degustazioni sono cominciate dalle terrazze con un fresco spumante Brut dell’annata 2019, per proseguire con quattro bianchi, due rosati e altri quattro rossi. Vini provenienti da Merate, Calolziocorte, Galbiate, Colico, Mariano Comense e Fino Mornasco, oltre che dai territori già menzionati. Le degustazioni sono state accompagnate da piattini di formaggi, salumi e olio delle aziende agricole locali.

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Il percorso è stato per lo più confermato. Molto apprezzata dagli affezionati della Montevecchia da bere è stata l’apertura per la prima volta del raffinato giardino sul retro di Villa Vittadini, un viale verde con filari di cipressi che sovrastano i terrazzamenti coltivati a vitigno. Il panorama che si apre sulla vallata è stato guastato dalle tinte grigie del cielo. Il meteo è infatti peggiorato poco dopo le 18.30. Per diversi minuti molti partecipanti hanno cercato riparo dalla pioggia. Le precipitazioni hanno almeno rinfrescato l’aria per il gran finale ai piedi di Cascina Butto, dove la novità è stato il risotto alla Luganega di Monza.
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Lo S-Tappone è stato caratterizzato dalla musica dei WaddaFolk, il duo brianzolo di chitarra e violino, composto rispettivamente da Gianluca Gennari e Mauro Bernabovi, che coinvolto il pubblico in canti e balli. Assaggi di musica, in chiave jazz, già in piazzetta Agnesi grazie al quartetto di chitarra acustica, chitarra elettrica, sassofono e contrabbasso.
M.P.
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