Elezioni, ma non solo
Che il groviglio della Storia proceda apparentemente in modo occasionale e spesso non prevedibile può ben rappresentare un'opinione legittima.
Ma che anche da comuni cittadini, se non si vuole vivere con “la testa nel sacco”, ci si debba interrogare sulle “costanti” e sulle “direzioni guida” con cui la stessa Storia sembra caratterizzarsi può certamente costituire un'altrettanto doverosa esigenza.
E quindi come non cercare di comporre secondo una almeno plausibile spiegazione, certo sempre comunque opinabile, lo scorrere degli eventi sia micro che macro?
Appena qualche giorno fa mi sono confrontato https://www.merateonline.it/notizie/137192/divulgazioni-in-periodo-elettorale con quella che si potrebbe ben definire la “madre” di tutte le questioni del nostro martoriato Paese perché la vera credibilità di uno Stato non può non passare attraverso il dovere del discernimento dei propri Cittadini nei confronti dei suoi più o meno coerenti volti istituzionali.
Ora, dopo aver lasciato un po' decantare anche la “polemica” sulle pregnanti parole del Presidente Mattarella https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2024/06/01/mattarella-con-le-elezioni-consacriamo-la-sovranita-dellue_3c5bf257-93d3-4008-b565-167e97783504.html
in occasione della Festa della Repubblica del 2 Giugno non si può non cercare di intravvedere alcuni altri elementi più o meno fondati di credibilità del nostro sistema politico ed istituzionale collegandolo pure ai contenuti dell'ultima puntata di Report https://www.raiplay.it/video/2024/05/Report-Puntata-del-02062024-1bb5dc8e-48f8-4bd3-99a6-d702ef4ba746.html che definire inquietante è poco.
Non nascondiamocelo: analizzando a fondo queste come altre vicende simili, non solo ma anche tipicamente italiane, ci sarebbe da uscirne assai sconfortati.
Una di queste, visti i passaggi elettorali incombenti, oggetto di confronto e purtroppo spesso di diatribe mediatiche è quella sulla Sovranità popolare e del suo surrogato, il cosiddetto “Sovranismo”.
Andando all'origine della nostra “bussola valoriale”e cioè della preziosissima Costituzione, l'art.1, comma 2 recita: La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”
Il filo conduttore comune a tante disquisizioni sembra essere quello in che cosa, in pratica, si possa o meglio si debba configurare questa Sovranità popolare.
Non solo a mio parere due sono i maggiori contenuti che possono realmente darne concretizzazione: la Consapevolezza e la Partecipazione Attiva da parte dei Cittadini. Infatti entrambe possono rendere quest'ultimi realmente protagonisti della vita pubblica non autoriducendo la propria funzione attiva al solo esercizio del voto, pur basilare, e quindi evitando il rischio di delegare la gestione della “Cosa pubblica”, spesso acriticamente e per tutta la durata del mandato, a chi ci rappresenta o perlomeno ci dovrebbe rappresentare.
La Consapevolezza, visto anche l'imminente passaggio elettorale, di una visione costruttivamente critica ad esempio nei confronti dell'evidente solco che esiste tra i sacrosanti principi ispiratori della Comunità Europea – quindi in primis una Comunità Sociale tra Popoli - e il suo attuale assetto reale – in sostanza e in modo preponderante una Europa mercantile calibrata sulle esigenze di economisti e finanzieri-. Certo un'Europa non da buttare nel fosso ma assolutamente da riconvertire e riallineare all'originale mandato.
Cosa sembra infatti accomunare, anche a livello planetario, gran parte degli aspetti che regolano la vita degli Stati e dei loro Popoli: E' proprio una soverchiante visione nazionalistica e mercantile che tende ad annullare la dimensione del vero e comune interesse umano. E le conseguenze di questo “smarrimento valoriale”sono sotto gli occhi di tutti, basti pensare all'aumento delle disuguaglianze, alla questione ambientale e, ancora all'alba del 3° millennio, alla legittimazione delle guerre con la loro tragicissima e riscoperta attualità anche europea e mediorientale, con tutte le loro assurde atrocità.
Un vero e unico interesse umano che garantisca realmente una Vita degna per tutti e dove Diritti e Doveri viaggino di pari passo.
Una Vita dove ogni cittadino si consideri e sia realmente sovrano ma non solo pretendendo pur indispensabili e tutelati diritti personali ma anche e soprattutto assumendosi nel quotidiano tutti i doveri sociali del contribuire ad edificare una società più giusta e realmente a misura d'Uomo.
E' quell'ineludibile I CARE (mi riguarda, mi sta a cuore ….opposto al “me ne frego” non solo fascista...) a cui si sono ispirati nella loro vita i migliori “testimoni” del genere umano.
Si tratta quindi di ritrovare un'etica realmente dal volto umano e non quella, ad esempio, che pretende di dettare ad altri popoli modelli di sviluppo universalistico i cui dannosi effetti sono ormai già sotto gli occhi di tutti.
Purtroppo la gran parte dell'attuale mondo politico sa solo lisciare le pance dei cittadini facendo leva sull'egoismo autoreferenziale e non sui rispettivi doveri di appartenenti ad una Comunità, basti pensare a come venga fatto intendere il dovere di contribuire con le tasse alla spesa comune.
E ritornando al “Sovranismo” occorrerebbe far comprendere che prima dell'interesse Italiano o di ogni altro popolo, non solo europeo, esiste e va fatto valere l'ineludibile e comune interesse Umano, e che qualsiasi distinzione che non va in questa direzione rappresenta una limitazione al vero sviluppo integrale sia nel micro che nel macro mondo.
Ad ognuno quindi, al di là dei personali orientamenti politici, far la propria parte.
Ma che anche da comuni cittadini, se non si vuole vivere con “la testa nel sacco”, ci si debba interrogare sulle “costanti” e sulle “direzioni guida” con cui la stessa Storia sembra caratterizzarsi può certamente costituire un'altrettanto doverosa esigenza.
E quindi come non cercare di comporre secondo una almeno plausibile spiegazione, certo sempre comunque opinabile, lo scorrere degli eventi sia micro che macro?
Appena qualche giorno fa mi sono confrontato https://www.merateonline.it/notizie/137192/divulgazioni-in-periodo-elettorale con quella che si potrebbe ben definire la “madre” di tutte le questioni del nostro martoriato Paese perché la vera credibilità di uno Stato non può non passare attraverso il dovere del discernimento dei propri Cittadini nei confronti dei suoi più o meno coerenti volti istituzionali.
Ora, dopo aver lasciato un po' decantare anche la “polemica” sulle pregnanti parole del Presidente Mattarella https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2024/06/01/mattarella-con-le-elezioni-consacriamo-la-sovranita-dellue_3c5bf257-93d3-4008-b565-167e97783504.html
in occasione della Festa della Repubblica del 2 Giugno non si può non cercare di intravvedere alcuni altri elementi più o meno fondati di credibilità del nostro sistema politico ed istituzionale collegandolo pure ai contenuti dell'ultima puntata di Report https://www.raiplay.it/video/2024/05/Report-Puntata-del-02062024-1bb5dc8e-48f8-4bd3-99a6-d702ef4ba746.html che definire inquietante è poco.
Non nascondiamocelo: analizzando a fondo queste come altre vicende simili, non solo ma anche tipicamente italiane, ci sarebbe da uscirne assai sconfortati.
Una di queste, visti i passaggi elettorali incombenti, oggetto di confronto e purtroppo spesso di diatribe mediatiche è quella sulla Sovranità popolare e del suo surrogato, il cosiddetto “Sovranismo”.
Andando all'origine della nostra “bussola valoriale”e cioè della preziosissima Costituzione, l'art.1, comma 2 recita: La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”
Il filo conduttore comune a tante disquisizioni sembra essere quello in che cosa, in pratica, si possa o meglio si debba configurare questa Sovranità popolare.
Non solo a mio parere due sono i maggiori contenuti che possono realmente darne concretizzazione: la Consapevolezza e la Partecipazione Attiva da parte dei Cittadini. Infatti entrambe possono rendere quest'ultimi realmente protagonisti della vita pubblica non autoriducendo la propria funzione attiva al solo esercizio del voto, pur basilare, e quindi evitando il rischio di delegare la gestione della “Cosa pubblica”, spesso acriticamente e per tutta la durata del mandato, a chi ci rappresenta o perlomeno ci dovrebbe rappresentare.
La Consapevolezza, visto anche l'imminente passaggio elettorale, di una visione costruttivamente critica ad esempio nei confronti dell'evidente solco che esiste tra i sacrosanti principi ispiratori della Comunità Europea – quindi in primis una Comunità Sociale tra Popoli - e il suo attuale assetto reale – in sostanza e in modo preponderante una Europa mercantile calibrata sulle esigenze di economisti e finanzieri-. Certo un'Europa non da buttare nel fosso ma assolutamente da riconvertire e riallineare all'originale mandato.
Cosa sembra infatti accomunare, anche a livello planetario, gran parte degli aspetti che regolano la vita degli Stati e dei loro Popoli: E' proprio una soverchiante visione nazionalistica e mercantile che tende ad annullare la dimensione del vero e comune interesse umano. E le conseguenze di questo “smarrimento valoriale”sono sotto gli occhi di tutti, basti pensare all'aumento delle disuguaglianze, alla questione ambientale e, ancora all'alba del 3° millennio, alla legittimazione delle guerre con la loro tragicissima e riscoperta attualità anche europea e mediorientale, con tutte le loro assurde atrocità.
Un vero e unico interesse umano che garantisca realmente una Vita degna per tutti e dove Diritti e Doveri viaggino di pari passo.
Una Vita dove ogni cittadino si consideri e sia realmente sovrano ma non solo pretendendo pur indispensabili e tutelati diritti personali ma anche e soprattutto assumendosi nel quotidiano tutti i doveri sociali del contribuire ad edificare una società più giusta e realmente a misura d'Uomo.
E' quell'ineludibile I CARE (mi riguarda, mi sta a cuore ….opposto al “me ne frego” non solo fascista...) a cui si sono ispirati nella loro vita i migliori “testimoni” del genere umano.
Si tratta quindi di ritrovare un'etica realmente dal volto umano e non quella, ad esempio, che pretende di dettare ad altri popoli modelli di sviluppo universalistico i cui dannosi effetti sono ormai già sotto gli occhi di tutti.
Purtroppo la gran parte dell'attuale mondo politico sa solo lisciare le pance dei cittadini facendo leva sull'egoismo autoreferenziale e non sui rispettivi doveri di appartenenti ad una Comunità, basti pensare a come venga fatto intendere il dovere di contribuire con le tasse alla spesa comune.
E ritornando al “Sovranismo” occorrerebbe far comprendere che prima dell'interesse Italiano o di ogni altro popolo, non solo europeo, esiste e va fatto valere l'ineludibile e comune interesse Umano, e che qualsiasi distinzione che non va in questa direzione rappresenta una limitazione al vero sviluppo integrale sia nel micro che nel macro mondo.
Ad ognuno quindi, al di là dei personali orientamenti politici, far la propria parte.
Germano Bosisio