Imbersago: sale 165 volte la scalinata del Santuario in 27 ore. Una sfida di “Everesting”
È salito e sceso per 165 volte dalla scalinata del Santuario della Madonna del Bosco di Imbersago per compiere un’impresa di Everesting, attività sportiva certamente non alla portata di tutti. Si tratta infatti di salire e scendere più volte una collina, una montagna o appunto una scalinata raggiungendo complessivamente 8.848 metri di dislivello positivo, ovvero l’altezza del monte Everest, vetta più alta al mondo.
A compiere questa pazza impresa è stato il 36enne di Ronco Briantino Matias Xavier Lopez, padre di tre figli e grande appassionato di montagna. “Ho scoperto l’Everesting quest’anno. È un’attività nata per chi va in bici, ma si può fare anche a piedi. Non c’è un tempo entro cui stare, però non si può dormire” racconta.
Trasferitosi a Ronco Briantino da poco, recentemente Matias era passato da Imbersago e non appena ha visto il Santuario si è domandando se la scalinata non potesse prestarsi all’impresa. “Ho analizzato il segmento su Strava (sistema di monitoraggio Gps di percorsi ndr) e ho visto che il dislivello era di 55 metri dal primo all’ultimo gradino. Ho fatto i calcoli e ho visto che avrei dovuto salire e scendere 157 volte per raggiungere gli 8.848 metri dell’Everest”.
Così Matias ha iniziato ad allenarsi in modo specifico sulle scale del Santuario e poi ha scelto un giorno in cui compiere l’impresa. Senza saperlo, ha scelto il weekend del 4 e 5 maggio, il primo fine settimana della Festa della Madonna del Bosco, per cui la scalinata era abbastanza affollata. Insieme a lui ha tentato a compiere l’impresa anche un amico, che però si è fermato a 113 salite per un dislivello complessivo di 6.000 metri.
“Siamo partiti alle 6 del mattino del sabato. Io ho concluso attorno alle 19 della domenica” spiega. L’impresa complessivamente è durata 37 ore, ma il tempo della camminata è stata di 26.
Nel corso dei due giorni Matias si è concesso brevi pause per bere e mangiare qualcosa, ma senza sostare a lungo per paura di faticare a ripartire.
"Abbiamo coinvolto degli amici che nel corso della giornata ci hanno raggiunti e sono saliti insieme a noi per un po’. Questo ci ha aiutato molto”.
L’impresa è stata tutto fuorché semplice, soprattutto dal punto di vista mentale. “Ho avuto due momenti di down. Uno alle 3 di notte e uno nel pomeriggio alle 15. Fortunatamente parlando con gli amici e con le persone che ci guardavano ho superato tutto”.
Alla fine Matias ha compiuto il suo primo Everesting, non fermandosi alle 157 salite che gli sarebbero bastate, ma arrivando a quota 165. Grazie al sistema di Strava ha potuto comunicare la sua impresa al sito EverestingItaly, portale che raccoglie il numero delle imprese di Everesting compiute in bici, a piedi o sugli scii in Italia, e che gli ha conferito un riconoscimento.
A oggi sono state 1.499 le imprese riuscite. Matias per il momento è l’ultimo che l’ha compiuta a piedi. Complessivamente ha percorso 60 km. Altri, avendo compiuto l’impresa su colline o montagne più o meno ripide hanno percorso più o meno chilometri e ci hanno messo tempi diversi, ma non importa. Quello che conta è raggiungere il dislivello di 8.848 metri.
A compiere questa pazza impresa è stato il 36enne di Ronco Briantino Matias Xavier Lopez, padre di tre figli e grande appassionato di montagna. “Ho scoperto l’Everesting quest’anno. È un’attività nata per chi va in bici, ma si può fare anche a piedi. Non c’è un tempo entro cui stare, però non si può dormire” racconta.
Trasferitosi a Ronco Briantino da poco, recentemente Matias era passato da Imbersago e non appena ha visto il Santuario si è domandando se la scalinata non potesse prestarsi all’impresa. “Ho analizzato il segmento su Strava (sistema di monitoraggio Gps di percorsi ndr) e ho visto che il dislivello era di 55 metri dal primo all’ultimo gradino. Ho fatto i calcoli e ho visto che avrei dovuto salire e scendere 157 volte per raggiungere gli 8.848 metri dell’Everest”.
Così Matias ha iniziato ad allenarsi in modo specifico sulle scale del Santuario e poi ha scelto un giorno in cui compiere l’impresa. Senza saperlo, ha scelto il weekend del 4 e 5 maggio, il primo fine settimana della Festa della Madonna del Bosco, per cui la scalinata era abbastanza affollata. Insieme a lui ha tentato a compiere l’impresa anche un amico, che però si è fermato a 113 salite per un dislivello complessivo di 6.000 metri.
“Siamo partiti alle 6 del mattino del sabato. Io ho concluso attorno alle 19 della domenica” spiega. L’impresa complessivamente è durata 37 ore, ma il tempo della camminata è stata di 26.
Nel corso dei due giorni Matias si è concesso brevi pause per bere e mangiare qualcosa, ma senza sostare a lungo per paura di faticare a ripartire.
"Abbiamo coinvolto degli amici che nel corso della giornata ci hanno raggiunti e sono saliti insieme a noi per un po’. Questo ci ha aiutato molto”.
L’impresa è stata tutto fuorché semplice, soprattutto dal punto di vista mentale. “Ho avuto due momenti di down. Uno alle 3 di notte e uno nel pomeriggio alle 15. Fortunatamente parlando con gli amici e con le persone che ci guardavano ho superato tutto”.
Alla fine Matias ha compiuto il suo primo Everesting, non fermandosi alle 157 salite che gli sarebbero bastate, ma arrivando a quota 165. Grazie al sistema di Strava ha potuto comunicare la sua impresa al sito EverestingItaly, portale che raccoglie il numero delle imprese di Everesting compiute in bici, a piedi o sugli scii in Italia, e che gli ha conferito un riconoscimento.
A oggi sono state 1.499 le imprese riuscite. Matias per il momento è l’ultimo che l’ha compiuta a piedi. Complessivamente ha percorso 60 km. Altri, avendo compiuto l’impresa su colline o montagne più o meno ripide hanno percorso più o meno chilometri e ci hanno messo tempi diversi, ma non importa. Quello che conta è raggiungere il dislivello di 8.848 metri.
E.Ma.