Imbersago: la S. Messa con mons. Gianni Cesena apre la festa
Ha avuto ufficialmente avvio con la Santa Messa delle 11, presieduta da monsignor Gianni Cesena, vicario episcopale della zona di Lecco, la Festa del Santuario della Madonna del Bosco.
Il sindaco di Imbersago Fabio Vergani, il vicesindaco Elena Codara, il consigliere Francesco Cagliani, il vicesindaco Alfredo Casaletto di Merate, il luogotenente Edonio Pecoraro e i sacerdoti del Decanato di Brivio, hanno accolto il prelato insieme a numerosi fedeli che hanno gremito il Santuario.
Giunto per la prima volta a Imbersago per presiedere la solenne eucarestia, il vicario nella sua omelia ha invitato ad una riflessione sull’uomo perfetto, indotta dalle parole di San Paolo. Una provocazione rivolta all’umanità che da sempre ha anelato alla perfezione e ad una sua riuscita che oscilla tra due risultati contrastanti: la tentazione dell’onnipotenza e il dolore.
Spesso l’essere umano tende a non vedere null’altro che i propri obbiettivi e desideri, censurando i propri difetti, in un “delirio”, definito tale dalla scienza, che viene propagandato in campo politico, sportivo, economico ma anche bellico. La vittoria deve essere sempre schiacciante, in grado di cancellare completamente l’avversario e nemico. Il monsignore ha rivelato che il compimento non può però essere raggiunto in questo modo, in quanto i pesi e dolori dell’esistenza, che possono sfociare in depressione, invogliano alla nullafacenza e ad una vita dannosa.
Anche la religione però non è estranea a questa presunzione. Per primi sono i discepoli a fissare il cielo non accettando la nuova forma di Gesù dopo la morte, in un desiderio di un passato che impedisce di accogliere lo Spirito Santo che con il sacrificio il Signore aveva anticipato. Allo stesso modo, l’uomo intraprende una fuga verso il cielo quando la vita del corpo diventa faticosa. “Questa non è una fede consona e coerente, gli angeli richiamano a guardare la terra e non il cielo, perché Gesù risorto ha inviato qui i suoi seguaci”.
La domanda di San Paolo trova proprio risposta nella figura di Gesù, l’unico uomo perfetto. Perfetto non per le sue qualità o comportamenti, ma per la sua ascesa al cielo. “I fedeli devono raggiungere la pienezza di Cristo attraverso la perfezione di Gesù. Per farlo, Maria rivela che è necessario edificare il corpo di Cristo, come lei ha fatto per prima accogliendolo nel suo grembo”. Questa è dunque la missione che viene affidata ai credenti, quella di rendere presente la parola, la carità, l’amore e i gesti del Signore. “Non dobbiamo attenderli da altri o da miracoli, ma da noi stessi che siamo semi del Signore”. Per portare a compimento questo volere non bisogna perseguire un individualismo nel quale oggi si può tradurre la ricerca della perfezione, ma è necessario trasformare il corpo nella Chiesa consapevole di essere portatrice del segno di Gesù nel mondo. Solamente attraverso la partecipazione alla Messa si può arrivare alla conoscenza, all’esperienza di Gesù per affidarsi a lui, come Maria ha fatto, abbandonandosi a suo figlio, ha concluso il vicario.
Numerosi saranno gli appuntamenti al Santuario durante il mese di maggio, occasioni di preghiera che porteranno alla preparazione dell’anno Santo 2025.
Il sindaco di Imbersago Fabio Vergani, il vicesindaco Elena Codara, il consigliere Francesco Cagliani, il vicesindaco Alfredo Casaletto di Merate, il luogotenente Edonio Pecoraro e i sacerdoti del Decanato di Brivio, hanno accolto il prelato insieme a numerosi fedeli che hanno gremito il Santuario.
Giunto per la prima volta a Imbersago per presiedere la solenne eucarestia, il vicario nella sua omelia ha invitato ad una riflessione sull’uomo perfetto, indotta dalle parole di San Paolo. Una provocazione rivolta all’umanità che da sempre ha anelato alla perfezione e ad una sua riuscita che oscilla tra due risultati contrastanti: la tentazione dell’onnipotenza e il dolore.
Spesso l’essere umano tende a non vedere null’altro che i propri obbiettivi e desideri, censurando i propri difetti, in un “delirio”, definito tale dalla scienza, che viene propagandato in campo politico, sportivo, economico ma anche bellico. La vittoria deve essere sempre schiacciante, in grado di cancellare completamente l’avversario e nemico. Il monsignore ha rivelato che il compimento non può però essere raggiunto in questo modo, in quanto i pesi e dolori dell’esistenza, che possono sfociare in depressione, invogliano alla nullafacenza e ad una vita dannosa.
Anche la religione però non è estranea a questa presunzione. Per primi sono i discepoli a fissare il cielo non accettando la nuova forma di Gesù dopo la morte, in un desiderio di un passato che impedisce di accogliere lo Spirito Santo che con il sacrificio il Signore aveva anticipato. Allo stesso modo, l’uomo intraprende una fuga verso il cielo quando la vita del corpo diventa faticosa. “Questa non è una fede consona e coerente, gli angeli richiamano a guardare la terra e non il cielo, perché Gesù risorto ha inviato qui i suoi seguaci”.
La domanda di San Paolo trova proprio risposta nella figura di Gesù, l’unico uomo perfetto. Perfetto non per le sue qualità o comportamenti, ma per la sua ascesa al cielo. “I fedeli devono raggiungere la pienezza di Cristo attraverso la perfezione di Gesù. Per farlo, Maria rivela che è necessario edificare il corpo di Cristo, come lei ha fatto per prima accogliendolo nel suo grembo”. Questa è dunque la missione che viene affidata ai credenti, quella di rendere presente la parola, la carità, l’amore e i gesti del Signore. “Non dobbiamo attenderli da altri o da miracoli, ma da noi stessi che siamo semi del Signore”. Per portare a compimento questo volere non bisogna perseguire un individualismo nel quale oggi si può tradurre la ricerca della perfezione, ma è necessario trasformare il corpo nella Chiesa consapevole di essere portatrice del segno di Gesù nel mondo. Solamente attraverso la partecipazione alla Messa si può arrivare alla conoscenza, all’esperienza di Gesù per affidarsi a lui, come Maria ha fatto, abbandonandosi a suo figlio, ha concluso il vicario.
Numerosi saranno gli appuntamenti al Santuario durante il mese di maggio, occasioni di preghiera che porteranno alla preparazione dell’anno Santo 2025.
I.Bi.