Imbersago: il parere di esperti sul turismo in Brianza

Nel pomeriggio di sabato 6 aprile, in una sala Consiliare gremita, si è tenuto il convegno “Turismo in Brianza, a che punto siamo?” organizzato dalla Pro Loco e dal comune di Imbersago.
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Un incontro che ha chiamato numerosi esperti a portare la testimonianza del valore del turismo nel territorio con Davide Ronzoni, responsabile Agrifood della Cooperativa Paso, Ruggero Meles di Gal Parchi e Valli del Lecchese, Laura Caspani, presidente dell’Associazione BRIG e Renato Ornaghi, autore dei libri Il cammino di Sant’Agostino, Il cammino della rosa, Il cammino di Leonardo. Nel primo panel si è discusso del turismo lento della Brianza fra fiumi e sentieri. La seconda parte dell’assemblea è stata dedicata alla rete del turismo brianzolo tra comunicazione ed enogastronomia, con interventi di Claudia Crippa, già presidente del Consorzio IGT Terrelariane, Giacomo Bianchi, titolare di Errebisoft, Carlo Montisci, Destination Manager di IDEAS, la project manager Maura Cetti Serbelloni e Pietro Segalini, presidente di UNPLI-Pro Loco Lombardia.
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Andrea Macchiavelli, il giornalista Marcello Villani, Fabio Vergani, Alessandra Hofmann e Francesca Rota

Ad accogliere i presenti il sindaco Fabio Vergani, che ha ringraziato la Pro Loco e il presidente Dario Scaccabarozzi per aver stimolato dal 1996 un confronto su questa tematica attuale che inevitabilmente non porta a parlare solamente del bello, bensì di cultura, business e lavoro, pilastri fondamentali per il benessere di una comunità. La parola è dunque passata al presidente della provincia di Lecco Alessandra Hofmann, che ha sottolineato la diversità e ricchezza della zona del lecchese, caratterizzato da montagne, laghi e fiumi, che ha portato a prediligere una tipologia di turismo lento. “Le persone vengono a vivere il territorio, la richiesta è cambiata negli anni, ora si ricerca il benessere in relazione alla bellezza e alla sostenibilità”. Il presidente del Parco Adda Nord Francesca Rota ha spiegato come il rapporto tra i trentasette comuni soci e il Parco abbia portato dal 1983 ad una forte salvaguardia della natura e ad una sua valorizzazione, come è stato fatto ad Imbersago sull’Adda, con il traghetto di Leonardo e le biciclette. “Stiamo inoltre concludendo con Villa d’Adda l’apertura di un ostello al di là del fiume e la partenza dell’Addarella, una barca elettrica che vorremmo far funzionare da Imbersago a Brivio”. Una proposta è stata fatta ad Imbersago per la stipulazione di un contratto di fiume, già in vigore a Lecco. Un accordo tra soggetti, che hanno responsabilità nella gestione e nell’uso delle acque, nella pianificazione del territorio e nella tutela dell’ambiente, per la valorizzazione dei territori fluviali unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale.
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Andrea Macchiavelli, docente di economia e turismo all’università degli studi di Bergamo, ha dunque proposto una riflessione sul territorio partendo da riferimenti quantitativi sul turismo lecchese, il comportamento e le aspettative del turista, il brand Brianza e le condizioni per affermarlo. Secondo dati Istat, tra il 2008 e il 2022, il trend turistico si è alzato esponenzialmente, passando da 450.000 a 750.000 presenze nella provincia di Lecco. I viaggiatori scelgono questa zona per trascorrere vacanze all’aria aperta, alla scoperta del patrimonio naturalistico (24,9%) e culturale locale (21%), per degustazioni (21,4%) e ristorazione d’eccellenza (12,1%), sport (11,9%) ed eventi (10,1%). La durata media del soggiorno si è però accorciata a partire dal periodo del dopoguerra. I brevi tempi di permanenza, intorno ai tre giorni, vengono d’altro canto accompagnati da un’aspettativa alta. Quindi, per l’offerente è fondamentale conoscere i bisogni del turista, da soddisfare attraverso un ripensamento delle proprie proposte, la riscoperta delle risorse del territorio e la creazione del nuovo valorizzando l’esistente. Anche perché oggi, il turista, è il primo soggetto che, modellando la propria esperienza, spinge chi di dovere ad un buon uso del territorio, dando spunti per realizzare attrazioni sostenibili e responsabili. La Brianza è spesso concepita solamente come un’area industriale, una zona di passaggio per lavoratori e per scampagnate giornaliere, non è conosciuta per l’ampio patrimonio paesaggistico che racchiude. Per creare un effettivo e riconoscibile “Brand Brianza” occorre perciò individuare elementi di attrazione che possano far leva sul territorio e creare immaginari oltre la scala locale, con servizi gestiti da un soggetto intorno al quale ruoti tutto il sistema.
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Claudia Crippa, Marcello Villani, Davide Ronzoni, Ruggero Meles e Laura Caspani

Una delle peculiarità del piccolo comune di Imbersago è sicuramente il traghetto di Leonardo, un’imbarcazione a mano, quasi unica nel suo genere, che da sempre ha rappresentato non solo il simbolo del paese, ma un elemento di grande attrattiva. Davide Ronzoni della cooperativa Paso ha illustrato alcune difficoltà riscontrate per la ripartenza di questo mezzo fermo da novembre 2022, che insieme alle scelte che gli enti stanno attuando, vuole privilegiare modelli più sostenibili di spostamento, in alternativa all’automobile in una zona dove questa è sempre risultata fondamentale. “La possibilità di rendere sostenibile la gestione del traghetto sottostà a variabili ambientali difficilmente prevedibili, a causa di siccità e bombe d’acqua che in poco tempo possono variare la portata dal fiume Adda non consentendo così l’attivazione del trasporto navale. Come si può dunque impiegare il personale assunto nei periodi in cui il traghetto non può navigare?”. Un’altra problematica è rappresentata dalla formazione del personale, la qualifica di barcaiolo prevede infatti un affiancamento da parte di un formatore per almeno sei mesi, un costo che va conteggiato tra le innumerevoli spese. Per rispondere al rischio d’impresa, dal gennaio 2024 è emersa l’importanza di fare rete. “Il Parco Adda Nord per il funzionamento dell’Addarella, ha bisogno di personale barcaiolo motorista. Il comune di Villa D’Adda da novembre del 2023 deve decidere della gestione della ex colonia con piscina, ristorante e pizzeria. Il Parco sta inoltre valutando come affidare la gestione del bed and breakfast presso la colonia di Villa D’Adda”. Per rispondere al pendolarismo lavorativo e turistico della zona occorre dunque dare una risposta collettiva, attivando una riflessione di scala più ampia che vada da Lecco e segua il corso del fiume fino a Trezzo. A seguito di un colloquio della Cooperativa con l’Ufficio del Collocamento della provincia di Lecco, è emersa l’ipotesi di creare un’isola formativa per personale che trovi impiego in questo bacino di attività. È stata infine interpellata la Fondazione Comunitaria del Lecchese, che ha mostrato un interesse che però soggiace alla presentazione, nel periodo estivo, di un progetto per un bando relativo alla mobilità lenta, un’opportunità che verrà colta per la riattivazione del servizio.
I.Bi.
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