Imbersago: le operazioni di ripopolamento dei pesci, grazie a Giuseppe Laini
L’artista Giuseppe Laini è conosciuto ad Imbersago non solo per il suo talento nel creare armoniose sculture in ferro, ma per il suo impegno e passione costante nel rispetto verso la natura.Dall’inizio dei lavori all’alveo del torrente Ruschetta – lungo il tratto ovest della roggia, a monte dell’abitato, fino al confine con Merate – avviati lo scorso gennaio, Laini si è subito preoccupato di preservare la fauna ittica ancora esistente in due pozze, in particolare i pesciolini Vairone. L’imbersaghese si è dunque impegnato a pescare, con le dovute precauzioni, questa specie, per poi liberarla nelle diverse pozze e ripopolare così il corso d’acqua. “Il Vairone è un pesce stazionario, non ha bisogno di spostarsi per trovare cibo perché si nutre di ciò che viene portato dalla corrente. È una specie che non soffre le piene perché trova rifugio sotto le pietre che occupano il letto del fiume” ha spiegato Laini, augurandosi che la Ruschetta non sia nuovamente svuotata dalla siccità come successo nelle ultime stagioni calde, così da permettere una vita tranquilla a questi animali.
Un’operazione analoga era stata fatta dall’artista quindici anni fa quando il torrente era stato sistemato con la stessa tipologia di risanamento, prima che le piene negli anni si portassero via le palizzate in castagno posizionate per evitare l’erosione delle sponde causata dallo scorrere dell’acqua. “Mi auguro solamente che i pesci vengano lasciati in pace, per fare in modo che si ambientino e che creino delle colonie indipendenti dove possano riprodursi”.
Laini continuerà a preservare la flora e fauna del paese, come già sta facendo tramite la rimozione di nidi di processionaria, dannosi non solo per i pini neri austriaci presenti nel territorio, in particolare alla scalinata della Madonna del Bosco, ma anche per la salute degli animali domestici.
Un’operazione analoga era stata fatta dall’artista quindici anni fa quando il torrente era stato sistemato con la stessa tipologia di risanamento, prima che le piene negli anni si portassero via le palizzate in castagno posizionate per evitare l’erosione delle sponde causata dallo scorrere dell’acqua. “Mi auguro solamente che i pesci vengano lasciati in pace, per fare in modo che si ambientino e che creino delle colonie indipendenti dove possano riprodursi”.
Laini continuerà a preservare la flora e fauna del paese, come già sta facendo tramite la rimozione di nidi di processionaria, dannosi non solo per i pini neri austriaci presenti nel territorio, in particolare alla scalinata della Madonna del Bosco, ma anche per la salute degli animali domestici.
I.Bi.