Cernusco: ultimo saluto al comandante di Polizia Locale Giovanni Perri. ‘La sua etica lavorativa era ineguagliabile’
Per Giovanni Perri, la Polizia Locale era tutto. L’ha ricordato bene Valter Savarin nel pomeriggio di martedì 2 aprile parlando ai famigliari più stretti, agli amici e a decine di colleghi del comandante di Cernusco Lombardone, spentosi nel giorno di Pasqua a soli 50 anni.
Moltissimi agenti e comandanti – tra cui la dottoressa Monica Porta del Comando di Lecco – hanno voluto rivolgere l’ultimo saluto all’amico e collega di cui tutti ricordano la contagiosa allegria, ma anche la dedizione al lavoro e la generosità. Oltre a loro, anche diversi Carabinieri e il comandante della Guardia di Finanza di Cernusco, il Luogotenente Pasquale D'Aloia.
L’ex comandate di Polizia di Cernusco, Savarin, che nel 2017 aveva passato il testimone proprio a Perri, allora suo vice, ha parlato così alla fine della cerimonia: “Era molto più di un amico, era un faro di gioia e gentilezza che illuminava le vite di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo”. Per Savarin, il comandante Perri era un uomo di grande generosità e disponibilità, sempre pronto a porgere una mano amica. “Il suo impegno nel fornire supporto e assistenza era senza pari. Non sorprende che una persona con questa dedizione si sia impegnata sempre per la comunità. Per lui la Polizia Locale era tutto e la sua gentilezza e la sua dedizione erano evidenti in ogni azione che compiva. Il suo spirito altruista continuerà a ispirare le giovani generazioni future” ha detto, ricordando che Perri ha dimostrato che con dedizione e passione tutto è possibile.
E infatti grazie al suo impegno, nonostante gli incarichi lavorativi nel 2019 aveva ripreso a studiare e aveva conseguito una laurea triennale in Scienze giuridiche, nel 2022 aveva completato il ciclo magistrale in Giurisprudenza e nel 2021 aveva raccolto la nomina di presidente provinciale dell’ANVU, un’associazione professionale che rappresenta le istanze della Polizia locale. “La sua etica lavorativa era ineguagliabile e il suo impegno ha lasciato un segno indelebile a tutti coloro che hanno avuto il privilegio di lavorare al suo fianco – ha proseguito Savarin – Ma Giovanni non ha solo diffuso gioia con le sue parole e il suo sorriso, ha dimostrato la sua dedizione attraverso il duro lavoro e la determinazione nel perseguire i suoi obbiettivi. La sua perseveranza è stata fonte di ispirazione per tutti noi, per tutti coloro che lo conoscevano, dimostrando che non c’è mai un momento sbagliato per perseguire i propri sogni e raggiungere i propri obiettivi”.
Ma Giovanni Perri non era solo un instancabile comandante di Polizia Locale, era anche un figlio, un fratello, un marito e un padre. Il comandante Savarin ha ricordato anche questo: “La sua dedizione alla famiglia era palpabile, niente illuminava le sue giornate più che stare con suo figlio Kevin, che era per lui una fonte di gioia e gratitudine”.
Il comandante era anche un caro amico per molte persone e di questo ha voluto ringraziarlo Martina Turba, ex sindaco di Valbrona, comune dove Giovanni Perri divenne comandante nel 2003. “Non avrei mai pensato di essere qui in questo momento a dirti ancora grazie durante tutto quello che hai fatto con me durante il mio decennio a Valbrona. Sei stato sin dall’inizio un amico, un fratello. Avevi sempre una parola, un consiglio per tutti, e infatti in questi anni c’è stata un’amicizia che è durata e dura ancora e durerà per sempre”.
Presenti anche diversi sindaci del territorio così come ex amministratori che nel corso del loro mandato ne hanno potuto apprezzare il carisma e le doti.
Durante la sua omelia, don Stefano Rocca si è rifatto alle parole del libro del Qohelet, ricordando che c’è un tempo per nascere e un tempo per morire. “Questo testo ci dice che dobbiamo accettare che la vita umana abbia questi risvolti. C’è giorno e notte, c’è la salute e c’è la malattia” ha detto, ricordando che nonostante ci si auguri sempre il meglio, purtroppo ci sono anche i giorni del lutto e del dolore. “Noi però portiamo i nostri cari all’altare e sappiamo che per gli amici di Gesù c’è vita nuova. La morte non è l’ultima parola, pone solo fine alla vita terrena, ma noi siamo destinati alla comunione eterna in Dio e alla resurrezione”. E questo vale anche per il comandate Perri, strappato alla vita nel giorno di Pasqua per via di un male incurabile che l’ha raggiunto negli ultimi mesi e l’ha costretto nel recente periodo al ricovero all’Hospice di Airuno, a cui sono stati destinati i soldi raccolti nel corso della funzione. “Dopo Natale Giovanni ha iniziato a non star bene e accusare dolori. Penso che lui abbia già vissuto il purgatorio. Ora è in paradiso”.
Al termine della cerimonia, la sovrintendente di Polizia di Montevecchia, Sara Fumagalli, ha condiviso con i colleghi la preghiera del Vigile Urbano.
Mentre la salma è stata accompagna fuori dalla chiesa, gli stessi colleghi si sono disposti sull’attenti e, facendo suonare le sirene delle auto, hanno onorato e salutato per l’ultima volta il comandante Giovanni Perri. La salma è poi stata accompagnata al cimitero di Calusco d’Adda.
Per tutta la durata del funerale, molti volontari di Protezione Civile e Alpini di Cernusco hanno collaborato alla gestione della viabilità incentro al paese e della folla in chiesa Gli stessi Alpini hanno posto a mezz’asta la bandiera al “cappello degli Alpini” posto fuori dal cimitero del paese.
Le esequie sono state celebrate alle ore 15 da don Stefano Rocca, anticipati dal Santo Rosario, ma già da ben prima il sagrato della chiesa parrocchiale del paese ha iniziato a riempiersi di auto di Polizia provenienti da tutta la zona e non solo. Olgiate, Montevecchia, Lomagna, Merate, Carate Brianza, Telgate, Carugate, Orio al Serio, Presezzo e Bonate di Sotto solo per citarne alcuni.
Moltissimi agenti e comandanti – tra cui la dottoressa Monica Porta del Comando di Lecco – hanno voluto rivolgere l’ultimo saluto all’amico e collega di cui tutti ricordano la contagiosa allegria, ma anche la dedizione al lavoro e la generosità. Oltre a loro, anche diversi Carabinieri e il comandante della Guardia di Finanza di Cernusco, il Luogotenente Pasquale D'Aloia.
L’ex comandate di Polizia di Cernusco, Savarin, che nel 2017 aveva passato il testimone proprio a Perri, allora suo vice, ha parlato così alla fine della cerimonia: “Era molto più di un amico, era un faro di gioia e gentilezza che illuminava le vite di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo”. Per Savarin, il comandante Perri era un uomo di grande generosità e disponibilità, sempre pronto a porgere una mano amica. “Il suo impegno nel fornire supporto e assistenza era senza pari. Non sorprende che una persona con questa dedizione si sia impegnata sempre per la comunità. Per lui la Polizia Locale era tutto e la sua gentilezza e la sua dedizione erano evidenti in ogni azione che compiva. Il suo spirito altruista continuerà a ispirare le giovani generazioni future” ha detto, ricordando che Perri ha dimostrato che con dedizione e passione tutto è possibile.
E infatti grazie al suo impegno, nonostante gli incarichi lavorativi nel 2019 aveva ripreso a studiare e aveva conseguito una laurea triennale in Scienze giuridiche, nel 2022 aveva completato il ciclo magistrale in Giurisprudenza e nel 2021 aveva raccolto la nomina di presidente provinciale dell’ANVU, un’associazione professionale che rappresenta le istanze della Polizia locale. “La sua etica lavorativa era ineguagliabile e il suo impegno ha lasciato un segno indelebile a tutti coloro che hanno avuto il privilegio di lavorare al suo fianco – ha proseguito Savarin – Ma Giovanni non ha solo diffuso gioia con le sue parole e il suo sorriso, ha dimostrato la sua dedizione attraverso il duro lavoro e la determinazione nel perseguire i suoi obbiettivi. La sua perseveranza è stata fonte di ispirazione per tutti noi, per tutti coloro che lo conoscevano, dimostrando che non c’è mai un momento sbagliato per perseguire i propri sogni e raggiungere i propri obiettivi”.
Ma Giovanni Perri non era solo un instancabile comandante di Polizia Locale, era anche un figlio, un fratello, un marito e un padre. Il comandante Savarin ha ricordato anche questo: “La sua dedizione alla famiglia era palpabile, niente illuminava le sue giornate più che stare con suo figlio Kevin, che era per lui una fonte di gioia e gratitudine”.
Il comandante era anche un caro amico per molte persone e di questo ha voluto ringraziarlo Martina Turba, ex sindaco di Valbrona, comune dove Giovanni Perri divenne comandante nel 2003. “Non avrei mai pensato di essere qui in questo momento a dirti ancora grazie durante tutto quello che hai fatto con me durante il mio decennio a Valbrona. Sei stato sin dall’inizio un amico, un fratello. Avevi sempre una parola, un consiglio per tutti, e infatti in questi anni c’è stata un’amicizia che è durata e dura ancora e durerà per sempre”.
Presenti anche diversi sindaci del territorio così come ex amministratori che nel corso del loro mandato ne hanno potuto apprezzare il carisma e le doti.
Durante la sua omelia, don Stefano Rocca si è rifatto alle parole del libro del Qohelet, ricordando che c’è un tempo per nascere e un tempo per morire. “Questo testo ci dice che dobbiamo accettare che la vita umana abbia questi risvolti. C’è giorno e notte, c’è la salute e c’è la malattia” ha detto, ricordando che nonostante ci si auguri sempre il meglio, purtroppo ci sono anche i giorni del lutto e del dolore. “Noi però portiamo i nostri cari all’altare e sappiamo che per gli amici di Gesù c’è vita nuova. La morte non è l’ultima parola, pone solo fine alla vita terrena, ma noi siamo destinati alla comunione eterna in Dio e alla resurrezione”. E questo vale anche per il comandate Perri, strappato alla vita nel giorno di Pasqua per via di un male incurabile che l’ha raggiunto negli ultimi mesi e l’ha costretto nel recente periodo al ricovero all’Hospice di Airuno, a cui sono stati destinati i soldi raccolti nel corso della funzione. “Dopo Natale Giovanni ha iniziato a non star bene e accusare dolori. Penso che lui abbia già vissuto il purgatorio. Ora è in paradiso”.
Al termine della cerimonia, la sovrintendente di Polizia di Montevecchia, Sara Fumagalli, ha condiviso con i colleghi la preghiera del Vigile Urbano.
Mentre la salma è stata accompagna fuori dalla chiesa, gli stessi colleghi si sono disposti sull’attenti e, facendo suonare le sirene delle auto, hanno onorato e salutato per l’ultima volta il comandante Giovanni Perri. La salma è poi stata accompagnata al cimitero di Calusco d’Adda.
Per tutta la durata del funerale, molti volontari di Protezione Civile e Alpini di Cernusco hanno collaborato alla gestione della viabilità incentro al paese e della folla in chiesa Gli stessi Alpini hanno posto a mezz’asta la bandiera al “cappello degli Alpini” posto fuori dal cimitero del paese.
E.Ma.