Merate: analizzate in commissione le70 osservazioni al Pgt Scontro sul destino di Villa Baslini. “E' un parco monumentale”
Nella seduta di commissione urbanistica di mercoledì 27 marzo, convocata per le ore 18, per l'analisi delle settanta osservazione alla variante al Piano di Governo del Territorio, il timore che si sarebbe “fatta notte” è stato invece sfatato. In poco più di due ore i commissari hanno visionato le istanze e ascoltato le proposte che la giunta si appresta a portare in consiglio comunale, convocato con buona probabilità per il 9 di aprile, in tempi strettissimi per arrivare entro i termini della tornata elettorale.
Dopo una breve introduzione del sindaco Massimo Panzeri, che ha ripercorso i passaggi dal 2021 ad oggi, ringraziando ufficio tecnico ed estensore e parlando genericamente di componente politica (guardandosi bene dal nominare l'ex assessore all'urbanistica Giuseppe Procopio seduto tra il variegato e anche rumoroso pubblico, che ha seguito tutto l'iter), la parola è passata all'architetto Silvano Molinetti.
Il professionista ha ricordati i punti principali su cui si fonda la variante: riduzione del consumo di suolo e rigenerazione urbana.
Prima sono stati presentati i pareri di Provincia che ha chiesto di tenere conto della qualità delle aree verdi e dei coni di visuale e dei parchi (Curone e Adda Nord).
Accolta, parzialmente accolta o respinta le tre “spunte” che sono comparse negli spazi della sessantina di osservazioni giunte nei termini a cui se ne sono aggiunte altre, poco meno di una decina, fuori tempo massimo ma comunque discusse.
A catalizzare la discussione è stata, come intuibile, Villa Baslini con diverse osservazioni presentate: quella della minoranza di Cambia Merate (n.8), dell'architetto Andrea Valli (n. 49), della proprietà stessa (n.50) e dell'ufficio tecnico (n.54 con indicazioni generali).
A fronte di una richiesta di edificabilità pari a 1200 metri quadrati per valorizzare una possibile destinazione ricettiva del sito, attualmente in stato di abbandono, l'amministrazione ha interpretato il parere della Soprintendenza che, sul quel parco sottoposto a vincolo monumentale chiedeva di applicare una riduzione sensibile della metratura, dimezzandone la domanda. Quindi passando da 1200 a 600 metri quadrati. In questo senso sono state respinte tutte le osservazioni che ne chiedevano lo stralcio completo ed è stata accolta quella dell'ufficio tecnico (n.54) che proponeva l'accoglimento delle indicazioni della soprintendenza.
Sul punto hanno argomentato i consiglieri di minoranza, Roberto Perego e Patrizia Riva.
Il primo in particolare ha ribadito al contrarietà a qualunque indice edificatorio sul comparto di via sant'Ambrogio angolo via Antonio Baslini.
“Sulla villa mai avremmo voluto vedere questo. Stupisce il parere della soprintendenza. Si va a intaccare un parco storico con un vincolo monumentale. Non è questo il sito per creare una ricettività anche perchè ci sarebbero problemi di natura viabilistica e di traffico. Pur apprezzabile la bontà della riduzione, è l'origine che è sbagliata e qui non si deve fare nulla. Tra qualche lustro scommetto che quella destinazione ricettiva non sarà più tale e diventerà residenziale. Prima i 1200 metri quadrati erano fondamentali, ora la proprietà ne chiede 850 e vanno comunque bene, ma come è possibile?”.
A rispondere per primo è stato il consigliere Alessandro Vanotti che ha precisato come non si stia parlando di un hotel con decine di camere e si è domandato se sia preferibile un possibile crollo dell'edificio, tra una decina di anni.
Il sindaco Massimo Panzeri, prima di sferrare l'attacco alla consigliera Riva, ha precisato come la soprintendenza non abbia escluso un aumento volumetrico ma abbia solo chiesto una riduzione sensibile rispetto all'istanza della proprietà. Sarà necessario, ha continuato, vigilare che prima si ristrutturi la villa e poi si proceda con la nuova cubatura.
Più breve invece la discussione sul respingimento dell'osservazione n. 9, presentata sempre dal gruppo di opposizione, e relativa alla nuova edificazione su un terreno sito in via Volta. Edificazione cui Cambia Merate ha chiesto di non concedere l'autorizzazione.
Vista la posizione dell'amministrazione, di parere opposto, Perego ha parlato di una disparità di trattamento rispetto alle altre richieste, ubicate a Sartirana e tutte negate.
Dopo una breve introduzione del sindaco Massimo Panzeri, che ha ripercorso i passaggi dal 2021 ad oggi, ringraziando ufficio tecnico ed estensore e parlando genericamente di componente politica (guardandosi bene dal nominare l'ex assessore all'urbanistica Giuseppe Procopio seduto tra il variegato e anche rumoroso pubblico, che ha seguito tutto l'iter), la parola è passata all'architetto Silvano Molinetti.
Il professionista ha ricordati i punti principali su cui si fonda la variante: riduzione del consumo di suolo e rigenerazione urbana.
Prima sono stati presentati i pareri di Provincia che ha chiesto di tenere conto della qualità delle aree verdi e dei coni di visuale e dei parchi (Curone e Adda Nord).
Accolta, parzialmente accolta o respinta le tre “spunte” che sono comparse negli spazi della sessantina di osservazioni giunte nei termini a cui se ne sono aggiunte altre, poco meno di una decina, fuori tempo massimo ma comunque discusse.
A catalizzare la discussione è stata, come intuibile, Villa Baslini con diverse osservazioni presentate: quella della minoranza di Cambia Merate (n.8), dell'architetto Andrea Valli (n. 49), della proprietà stessa (n.50) e dell'ufficio tecnico (n.54 con indicazioni generali).
A fronte di una richiesta di edificabilità pari a 1200 metri quadrati per valorizzare una possibile destinazione ricettiva del sito, attualmente in stato di abbandono, l'amministrazione ha interpretato il parere della Soprintendenza che, sul quel parco sottoposto a vincolo monumentale chiedeva di applicare una riduzione sensibile della metratura, dimezzandone la domanda. Quindi passando da 1200 a 600 metri quadrati. In questo senso sono state respinte tutte le osservazioni che ne chiedevano lo stralcio completo ed è stata accolta quella dell'ufficio tecnico (n.54) che proponeva l'accoglimento delle indicazioni della soprintendenza.
Sul punto hanno argomentato i consiglieri di minoranza, Roberto Perego e Patrizia Riva.
Il primo in particolare ha ribadito al contrarietà a qualunque indice edificatorio sul comparto di via sant'Ambrogio angolo via Antonio Baslini.
“Sulla villa mai avremmo voluto vedere questo. Stupisce il parere della soprintendenza. Si va a intaccare un parco storico con un vincolo monumentale. Non è questo il sito per creare una ricettività anche perchè ci sarebbero problemi di natura viabilistica e di traffico. Pur apprezzabile la bontà della riduzione, è l'origine che è sbagliata e qui non si deve fare nulla. Tra qualche lustro scommetto che quella destinazione ricettiva non sarà più tale e diventerà residenziale. Prima i 1200 metri quadrati erano fondamentali, ora la proprietà ne chiede 850 e vanno comunque bene, ma come è possibile?”.
A rispondere per primo è stato il consigliere Alessandro Vanotti che ha precisato come non si stia parlando di un hotel con decine di camere e si è domandato se sia preferibile un possibile crollo dell'edificio, tra una decina di anni.
Il sindaco Massimo Panzeri, prima di sferrare l'attacco alla consigliera Riva, ha precisato come la soprintendenza non abbia escluso un aumento volumetrico ma abbia solo chiesto una riduzione sensibile rispetto all'istanza della proprietà. Sarà necessario, ha continuato, vigilare che prima si ristrutturi la villa e poi si proceda con la nuova cubatura.
Più breve invece la discussione sul respingimento dell'osservazione n. 9, presentata sempre dal gruppo di opposizione, e relativa alla nuova edificazione su un terreno sito in via Volta. Edificazione cui Cambia Merate ha chiesto di non concedere l'autorizzazione.
Vista la posizione dell'amministrazione, di parere opposto, Perego ha parlato di una disparità di trattamento rispetto alle altre richieste, ubicate a Sartirana e tutte negate.
S.V.