Merate: il sindaco attacca la consigliera Riva su un ricorso del 2012. "Non ci faccia la morale". "Lei è' antidemocratico”

Un attacco personale, ingiustificato e gratuito, soprattutto immotivato e fuori luogo.
Lo ha rivolto con violenza il sindaco Massimo Augusto Panzeri alla consigliera Patrizia Riva nel corso della commissione urbanistica di mercoledì 27 marzo.

L'esponente di Cambia Merate, infatti, stava argomentando la decisione dell'amministrazione di ridurre del 50% (da 1200 mq a 600) l'intervento edificatorio richiesto dalla proprietà di Villa Baslini, all'interno del parco monumentale. Riduzione che, pur apprezzabile, va comunque a snaturare l'origine di quell'area, non risultando quindi in linea con le volontà manifestate di ridurre il consumo di suolo e di conservare il patrimonio della città.

“Partendo da un pensiero positivo che è quello conservativo (linea dettata dalla variante di PGT in approvazione, ndr) non si può cadere su villa Baslini” ha detto l'esponente di Cambia Merate “Se il pensiero che ci deve guidare è la conservazione allora l'intervento che si prospetta non è accettabile. Perchè dobbiamo privarci di un parco che ha un beneficio pubblico? Non si può tenere una certa linea su tutto il percorso e qui no”.
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Massimo Panzeri, l'architetto Silvano Molinetti, Patrizia Riva e Roberto Perego

Senza farle nemmeno terminare l'intervento, Panzeri l'ha interrotta e investita, manifestando anche con lo sguardo e la gestualità la sua irritazione. “Chiariamo che questo è un comparto privato, la collettività non perde e non guadagna niente da questo intervento. Ma poi, proprio lei viene qui a fare la morale, proprio lei parla, lei che a suo tempo ha fatto ricorso per un terreno?”.

Lasciando la frase in sospeso e iniziando a chiudere il computer e a riporre i carteggi nello zaino, il sindaco ha sostanzialmente invitato la consigliera a “scendere dal pulpito” paragonando il comparto di Villa Baslini, dove è in discussione la realizzazione di unità ricettive in un'area soggetta a vincolo monumentale, con la richiesta avanzata dalla stessa Riva nel 2012 (quando egli era assessore ai lavori pubblici, ndr) per un terreno di proprietà escluso dalla possibilità edificatoria pur trovandosi intercluso a est, ovest e nord da altre edificazioni, oltre ad avere già i servizi (luce e fognatura) gravanti sul fondo. Possibilità negata dal comune ma poi ribaltata dal Tar cui l'allora semplice cittadina Riva si era rivolta.

L'accostamento non è stato per nulla gradito né all'interessata né al collega Roberto Perego.

“Non le permetto di svilire il mio intervento di carattere politico, con una vicenda di anni fa e che nulla ha a che vedere con il contesto di Villa Baslini”.

“Signor sindaco stiamo parlando di due cose diverse” ha sottolineato con veemenza il consigliere Perego “la consigliera Riva ai tempi non era nemmeno in amministrazione, era una semplice cittadina che ha esercitato un diritto vista la disparità di trattamento che era stata riservata al suo fondo, intercluso tra aree edificate. Tanto che i giudici le hanno dato ragione. Paragonare questa richiesta, legittima, di una cittadina con quanto si andrà a realizzare su Villa Baslini è fuori luogo e inappropriato. E stiamo parlando di una cosa vecchia e già risolta a favore del cittadino”.

“Il sindaco ha avuto un atteggiamento svilente nei miei confronti” ha commentato in separata sede Patrizia Riva “stavo svolgendo il mio ruolo di consigliere con un intervento in scia al mio collega Perego. Eppure il trattamento che mi è stato riservato è stato totalmente diverso, nei modi e nei toni. Quanto accaduto è gravissimo: significa che un cittadino che 12 anni fa ha esercitato un diritto, al quale peraltro il tribunale amministrativo ha dato ragione, oggi non può più parlare. Il sindaco ha avuto un atteggiamento antidemocratico e mortificante. La sentenza del TAR, cui mi ero appellata perchè ritenevo che il diniego datomi dall'amministrazione non fosse corretto e in linea con tutto il comparto in cui era inserito il mio terreno, dice che “la delibera n. 2 del 27 gennaio 2012 non è rispettosa dei criteri di logicità e coerenza che devono essere in ogni modo osservati, pur nell'esercizio dell'ampia discrezionalità riconosciuta al comune in materia urbanistica”. Io ho esercitato come cittadina un diritto, che era quello di appellarmi al Tar. Il sindaco ieri mi ha detto che non potevo parlare per avere, a suo tempo, fatto ricorso. Un comportamento che si può definire in un solo modo: antidemocratico”.

Per inciso, il terreno in questione è rimasto area verde per volontà della proprietà.
S.V.
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