'Cambia Merate': Panzeri stoppa Riva sulle critiche al piano Villa Baslini. Un attacco che ha il sapore dell'avvertimento
Dopo il pasticcio della divulgazione dei documenti del Piano di Governo del Territorio, rimasto senza responsabili, il sindaco Massimo Panzeri tocca nuovi vertici. In Commissione Ambiente e Territorio di mercoledì 27 marzo, durante la discussione della delicata questione dell’edificabilità nel parco monumentale di Villa Baslini, il primo cittadino ha surrettiziamente interrotto la consigliera di Cambia Merate Patrizia Riva con una motivazione che, se non fosse per le intenzioni, risulterebbe esilarante.
Secondo Panzeri, Riva non avrebbe titolo per criticare l’ipotesi di costruire in un parco monumentale per il solo fatto che in passato presentò un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale contro una decisione de Comune di non concedere l’edificabilità di un terreno di sua proprietà a Cassina. «Da che pulpito !», l’insinuazione di Panzeri.
Peccato però che con quel che si stava discutendo in quel momento nulla c’entrava il terreno di Cassina, frapposto tra due resi edificabili e proprio per questa disparità di trattamento i giudici amministrativi hanno dato ragione a Riva e torto al Comune. Ma non solo. Riva, quando presentò ricorso, non aveva alcun incarico pubblico e la sua candidatura a consigliere è successiva di quasi dieci anni rispetto ai fatti.
Inoltre – e questo è grave – Panzeri dimostra di non rendersi conto della differenza tra interessi privati e collettivi; un amministratore non dovrebbe essere criticato quando tutela i secondi, piuttosto sostenuto. Infine confonde un terreno agricolo, posto tra due resi edificabili, con un parco monumentale che viene macchiato da questo PGT. Guarda caso, ora l’Amministrazione intende ridurre l’edificabilità. Ma una macchia dimezzata resta pur sempre una brutta macchia. Insomma, una storia grottesca che ha il sapore dell’avvertimento.
E che impone la solidarietà del Gruppo Cambia Merate a Patrizia Riva.
Secondo Panzeri, Riva non avrebbe titolo per criticare l’ipotesi di costruire in un parco monumentale per il solo fatto che in passato presentò un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale contro una decisione de Comune di non concedere l’edificabilità di un terreno di sua proprietà a Cassina. «Da che pulpito !», l’insinuazione di Panzeri.
Peccato però che con quel che si stava discutendo in quel momento nulla c’entrava il terreno di Cassina, frapposto tra due resi edificabili e proprio per questa disparità di trattamento i giudici amministrativi hanno dato ragione a Riva e torto al Comune. Ma non solo. Riva, quando presentò ricorso, non aveva alcun incarico pubblico e la sua candidatura a consigliere è successiva di quasi dieci anni rispetto ai fatti.
Inoltre – e questo è grave – Panzeri dimostra di non rendersi conto della differenza tra interessi privati e collettivi; un amministratore non dovrebbe essere criticato quando tutela i secondi, piuttosto sostenuto. Infine confonde un terreno agricolo, posto tra due resi edificabili, con un parco monumentale che viene macchiato da questo PGT. Guarda caso, ora l’Amministrazione intende ridurre l’edificabilità. Ma una macchia dimezzata resta pur sempre una brutta macchia. Insomma, una storia grottesca che ha il sapore dell’avvertimento.
E che impone la solidarietà del Gruppo Cambia Merate a Patrizia Riva.
Il gruppo consigliare “Cambia Merate”