Montevecchia: il sindaco incontra i genitori della futura prima. La classe ci sarà in paese. Chiarimento anche con don Fabio
La futura classe prima delle elementari si formerà, anche se non dovesse raggiungere la soglia dei 15 iscritti, e svolgerà l’anno scolastico a Montevecchia. È l’unico punto fermo emerso nel corso della riunione di martedì 26 marzo presso la scuola media “G. Verga”, sede dell’Istituto comprensivo “A. Bonfanti A. Valagussa”.
Un’intensa ora e mezza di confronto tra il sindaco Ivan Pendeggia, la dirigente scolastica Mariacristina Cilli e i genitori dei futuri primini. Le famiglie avevano pre-iscritto i figli al primo anno del “E. Toti” ignare delle considerazioni che l’amministrazione comunale stava compiendo sui possibili lavori antisismici che farebbero chiudere almeno temporaneamente l’edificio. Ma se dalle prime indiscrezioni il Comune di Montevecchia sembrava orientato a far cominciare l’anno scolastico a Missaglia, tanto che gli amministratori locali avevano già svolto i sopralluoghi e chiesto all’altro Comune una stima dei costi per sfruttare gli spazi, dopo le polemiche è stato tirato il freno a mano.
Sindaco e preside si sono presentati con una visione unitaria dopo un colloquio in videoconferenza tra i due avuto in giornata. In pratica è stato ribadito quanto il primo cittadino ci aveva detto lunedì sera. Se il progetto esecutivo per la messa in sicurezza della scuola dovesse dire che l’edificio è da abbattere, verrebbe ricostruito. Il sindaco ha ripetuto che il polo di Montevecchia immerso nel verde potrà essere attrattivo anche per i non residenti. Una chiosa necessaria forse per allontanare il rischio di non ricevere i contributi da Stato o Regione, che potrebbero non essere propensi a destinare delle cospicue risorse per un paese che si sta svuotando di nuovi nati.
I genitori hanno lamentato con una certa insistenza il clima di incertezza che si è generato nelle ultime settimane, per la scarsa comunicazione fatta uscire dal municipio. Un messaggio arrivato forte e chiaro a Pendeggia che ha assicurato un maggior coinvolgimento del gruppo dei genitori in futuro. Sono state espresse titubanze per il potenziale rischio di interrompere il ciclo quinquennale di scuola a Montevecchia, con trasferimento altrove, se si dovesse rendere necessaria la ricostruzione dell’immobile.
"Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio". Le mamme e i papà hanno chiesto al sindaco di mettere per iscritto tutto quanto è stato espresso nella riunione, da condividere con i rappresentanti di classe del plesso di Montevecchia. D’altro canto il Comune ha auspicato che la polemica possa calare, prediligendo un canale di comunicazione diretto tra gli interessati. E infatti all’uscita dalla riunione in pochi avevano voglia di parlare. Alcuni genitori avevano i volti più rilassati, dopo aver colto con positività le rassicurazioni. Altri sembravano mantenere qualche riserva.
“Ad averlo saputo prima avrei pre-iscritto mio figlio a Cernusco. Hanno fatto capire che cambiare adesso sia più complicato” ha detto un genitore al termine dell’incontro, prima che il sindaco uscisse dall’aula magna e raggiungesse il gruppo dei genitori con cui stavamo cercando di cogliere gli umori. Non è ancora certo che tutti i quindici bambini della futura prima si iscriveranno, ancora in forse alcuni famigliari. Tra i genitori non ci sarebbe una linea univoca. In base alle proprie esigenze, certe famiglie preferirebbero l’installazione dei container, pur di mantenere le lezioni in zona Fontanile. Qualche altro genitore non gradirebbe questa ipotesi di una struttura modulare e dunque non rimarrebbe che accontentarsi dello spostamento a Missaglia o ad Osnago.
Fino a domenica il coinvolgimento del “C. Collodi” di Osnago non era stato preso realmente in considerazione. Ma, come è noto, le aule libere ci sarebbero a sufficienza per tutte le classi. Ci sono infatti diverse stanze “eccedenti” usate come laboratorio o per attività a piccoli gruppi. Una riorganizzazione temporanea sarebbe plausibile, a fronte di una situazione straordinaria venutasi a manifestare in un Comune del Comprensivo. Anche a seguito delle nostre richieste di chiarimento, sembrerebbe che ora sia al vaglio anche la terza opzione di Osnago. I canali istituzionali però non sarebbero stati ancora attivati ufficialmente con l’amministrazione osnaghese.
Contattato il sindaco di Osnago Paolo Brivio commenta: "Condivido la preoccupazione per la complessità del problema e per la sorte dei bambini. Attendo però comunicazioni ufficiali, del Comune di Montevecchia e della scuola, circa un nostro possibile coinvolgimento. Daremo tutto il supporto possibile, nel quadro però di una operazione concordata sin dall'inizio".
La dirigente avrebbe ammesso nell’incontro con i genitori che l’edificio scolastico osnaghese potrebbe accogliere tutti, ma avrebbe manifestato qualche remora sugli spazi esterni non abbastanza ampi per svolgere la ricreazione. Un problema che all’atto pratico – viene da suggerire – si potrebbe risolvere sfruttando all’occorrenza il campo di calcio comunale esterno che c’è tra la scuola e la palestra. Lo spostamento a Osnago andrebbe preferito dall’amministrazione comunale di Montevecchia a partire dalla consapevolezza che, in prospettiva, meno montevecchini si potrebbero iscrivere alla scuola media “G. Verga” se iniziassero il ciclo di studi a Missaglia, con ripercussioni dunque su tutto l’Istituto comprensivo di Cernusco Lombardone.
Poche parole nel post-riunione di martedì anche da Pendeggia, che si è detto “sfibrato” dalle ultime giornate di tensione, da quando è stata lanciata la petizione della parrocchia contraria al paventato trasferimento degli alunni a Missaglia. Una raccolta firme dall’ampio successo a guardare i numeri: le adesioni online hanno raggiunto quota 500, a cui si devono sommare gli elenchi cartacei, che solo domenica mattina avevano accumulato un centinaio di autografi. Nella mattinata di ieri c’è stato un incontro tra il sindaco e il parroco don Fabio Biancaniello. Ma anche su questa pagina degna di un romanzo di Guareschi, Pendeggia ha poca voglia di dilungarsi: “Gli ho spiegato le nostre posizioni e alla fine ci siamo chiariti”.
La petizione intanto andrà avanti fino al 7 aprile. Poi, verso la metà del prossimo mese, si dovrebbe tenere una riunione pubblica organizzata dall’amministrazione comunale. Tra gli interlocutori, oltre alla parrocchia, si è aggiunta in corsa la ProMontevecchia. Anche l’associazione, fondata e presieduta da Pendeggia fino alla sua candidatura a sindaco, ha espresso forte preoccupazione rendendosi disponibile a collaborare, avanzare proposte e contribuire a risolvere perplessità e problemi.
Un’intensa ora e mezza di confronto tra il sindaco Ivan Pendeggia, la dirigente scolastica Mariacristina Cilli e i genitori dei futuri primini. Le famiglie avevano pre-iscritto i figli al primo anno del “E. Toti” ignare delle considerazioni che l’amministrazione comunale stava compiendo sui possibili lavori antisismici che farebbero chiudere almeno temporaneamente l’edificio. Ma se dalle prime indiscrezioni il Comune di Montevecchia sembrava orientato a far cominciare l’anno scolastico a Missaglia, tanto che gli amministratori locali avevano già svolto i sopralluoghi e chiesto all’altro Comune una stima dei costi per sfruttare gli spazi, dopo le polemiche è stato tirato il freno a mano.
Sindaco e preside si sono presentati con una visione unitaria dopo un colloquio in videoconferenza tra i due avuto in giornata. In pratica è stato ribadito quanto il primo cittadino ci aveva detto lunedì sera. Se il progetto esecutivo per la messa in sicurezza della scuola dovesse dire che l’edificio è da abbattere, verrebbe ricostruito. Il sindaco ha ripetuto che il polo di Montevecchia immerso nel verde potrà essere attrattivo anche per i non residenti. Una chiosa necessaria forse per allontanare il rischio di non ricevere i contributi da Stato o Regione, che potrebbero non essere propensi a destinare delle cospicue risorse per un paese che si sta svuotando di nuovi nati.
I genitori hanno lamentato con una certa insistenza il clima di incertezza che si è generato nelle ultime settimane, per la scarsa comunicazione fatta uscire dal municipio. Un messaggio arrivato forte e chiaro a Pendeggia che ha assicurato un maggior coinvolgimento del gruppo dei genitori in futuro. Sono state espresse titubanze per il potenziale rischio di interrompere il ciclo quinquennale di scuola a Montevecchia, con trasferimento altrove, se si dovesse rendere necessaria la ricostruzione dell’immobile.
"Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio". Le mamme e i papà hanno chiesto al sindaco di mettere per iscritto tutto quanto è stato espresso nella riunione, da condividere con i rappresentanti di classe del plesso di Montevecchia. D’altro canto il Comune ha auspicato che la polemica possa calare, prediligendo un canale di comunicazione diretto tra gli interessati. E infatti all’uscita dalla riunione in pochi avevano voglia di parlare. Alcuni genitori avevano i volti più rilassati, dopo aver colto con positività le rassicurazioni. Altri sembravano mantenere qualche riserva.
“Ad averlo saputo prima avrei pre-iscritto mio figlio a Cernusco. Hanno fatto capire che cambiare adesso sia più complicato” ha detto un genitore al termine dell’incontro, prima che il sindaco uscisse dall’aula magna e raggiungesse il gruppo dei genitori con cui stavamo cercando di cogliere gli umori. Non è ancora certo che tutti i quindici bambini della futura prima si iscriveranno, ancora in forse alcuni famigliari. Tra i genitori non ci sarebbe una linea univoca. In base alle proprie esigenze, certe famiglie preferirebbero l’installazione dei container, pur di mantenere le lezioni in zona Fontanile. Qualche altro genitore non gradirebbe questa ipotesi di una struttura modulare e dunque non rimarrebbe che accontentarsi dello spostamento a Missaglia o ad Osnago.
Fino a domenica il coinvolgimento del “C. Collodi” di Osnago non era stato preso realmente in considerazione. Ma, come è noto, le aule libere ci sarebbero a sufficienza per tutte le classi. Ci sono infatti diverse stanze “eccedenti” usate come laboratorio o per attività a piccoli gruppi. Una riorganizzazione temporanea sarebbe plausibile, a fronte di una situazione straordinaria venutasi a manifestare in un Comune del Comprensivo. Anche a seguito delle nostre richieste di chiarimento, sembrerebbe che ora sia al vaglio anche la terza opzione di Osnago. I canali istituzionali però non sarebbero stati ancora attivati ufficialmente con l’amministrazione osnaghese.
Contattato il sindaco di Osnago Paolo Brivio commenta: "Condivido la preoccupazione per la complessità del problema e per la sorte dei bambini. Attendo però comunicazioni ufficiali, del Comune di Montevecchia e della scuola, circa un nostro possibile coinvolgimento. Daremo tutto il supporto possibile, nel quadro però di una operazione concordata sin dall'inizio".
La dirigente avrebbe ammesso nell’incontro con i genitori che l’edificio scolastico osnaghese potrebbe accogliere tutti, ma avrebbe manifestato qualche remora sugli spazi esterni non abbastanza ampi per svolgere la ricreazione. Un problema che all’atto pratico – viene da suggerire – si potrebbe risolvere sfruttando all’occorrenza il campo di calcio comunale esterno che c’è tra la scuola e la palestra. Lo spostamento a Osnago andrebbe preferito dall’amministrazione comunale di Montevecchia a partire dalla consapevolezza che, in prospettiva, meno montevecchini si potrebbero iscrivere alla scuola media “G. Verga” se iniziassero il ciclo di studi a Missaglia, con ripercussioni dunque su tutto l’Istituto comprensivo di Cernusco Lombardone.
Poche parole nel post-riunione di martedì anche da Pendeggia, che si è detto “sfibrato” dalle ultime giornate di tensione, da quando è stata lanciata la petizione della parrocchia contraria al paventato trasferimento degli alunni a Missaglia. Una raccolta firme dall’ampio successo a guardare i numeri: le adesioni online hanno raggiunto quota 500, a cui si devono sommare gli elenchi cartacei, che solo domenica mattina avevano accumulato un centinaio di autografi. Nella mattinata di ieri c’è stato un incontro tra il sindaco e il parroco don Fabio Biancaniello. Ma anche su questa pagina degna di un romanzo di Guareschi, Pendeggia ha poca voglia di dilungarsi: “Gli ho spiegato le nostre posizioni e alla fine ci siamo chiariti”.
La petizione intanto andrà avanti fino al 7 aprile. Poi, verso la metà del prossimo mese, si dovrebbe tenere una riunione pubblica organizzata dall’amministrazione comunale. Tra gli interlocutori, oltre alla parrocchia, si è aggiunta in corsa la ProMontevecchia. Anche l’associazione, fondata e presieduta da Pendeggia fino alla sua candidatura a sindaco, ha espresso forte preoccupazione rendendosi disponibile a collaborare, avanzare proposte e contribuire a risolvere perplessità e problemi.
M.P.