Robbiate: condannato a un anno per violenza sessuale
E' stato condannato a un anno e un mese di reclusione con interdizione dai pubblici uffici, 2500 euro di risarcimento oltre al pagamento delle spese processuali, il cameriere accusato di violenza sessuale da una giovane collega, finito a processo per fatti risalenti al 2017.
Il collegio lo ha ritenuto colpevole, ritenendo veritiero il racconto fornito dalla vittima - costituitasi parte civile tramite l'avvocato Tosoni del foro di Lecco - applicando le attenuanti generiche e riconoscendo comunque il fatto di minore gravita (palpeggiamenti, ndr), con una riduzione ulteriore della pena rispetto ai 5 anni di base.
Per lui la pubblica accusa aveva chiesto tre volte tanto (3 anni e 4 mesi).
La vicenda si era consumata nella casa di Robbiate dell'imputato, responsabile di sala in un ristorante del territorio, e in quei giorni a casa in malattia.
La giovane, sua collega di lavoro, si era detta disposta ad aiutare la sua famiglia nelle pulizie domestiche. Raggiuntolo a casa gli aveva espresso la sua contentezza per avere superato l'esame di guida e per congratularsi l'imputato le aveva dato un bacio sulla guancia. La stessa poi gli aveva parlato di problemi alla schiena e allora le aveva consigliato una fascia ortopedica, dicendosi disponibile ad aiutarla a indossarla. Sarebbe stato in quel momento che le avrebbe sfiorato una coscia, ma solo - secondo la sua versione fornita in aula, ben diversa da quella della parte offesa - per indicarle i punti dove il busto sarebbe andato ad agire.
Con la scusa di uscire per acquistare le sigarette la ragazza si era poi allontanata da casa, non facendo più ritorno e non rispondendo nemmeno al telefono. L'uomo avrebbe contattato allora lo zio, anche lui lavoratore presso il ristorante, scoprendo le accuse che la giovane aveva rivolto nei suoi confronti.
Da qui l'avvio dell'iter giudiziario, conclusosi lunedì con una condanna più lieve rispetto alla pubblica accusa, ma pur sempre pesante. Novanta i giorni per il deposito della motivazione da parte del collegio giudicante.