Merate: la Provincia incontra gli studenti del Viganò dopo lo sciopero. L'elenco delle priorità e i primi interventi
Questa mattina la presidente della provincia Alessandra Hofmann, il consigliere delegato all'edilizia scolastica Fabio Pio Mastroberardino e alcuni funzionari dell'ente, hanno incontrato i rappresentanti degli studenti di tutte le classi del Viganò per "un confronto diretto" a seguito dello sciopero messo in atto dagli studenti lo scorso 1 marzo per denunciare le condizioni della scuola.
Caloriferi, infiltrazioni, arredi vetusti, bagni sono state alcune delle tematiche portate all'attenzione dell'ente provincia, referente per gli istituti superiori, in termini che in qualche caso, hanno detto gli amministratori, sono andati "oltre" la legittimità delle parole e che quest'oggi sono stati affrontati con pacatezza.
Situazioni di carenze, degrado, manutenzione discutibile che si trascinano da anni e che sono culminate nella protesta all'esterno della scuola da parte dei ragazzi e poi in una serie di interventi a cui abbiamo puntualmente dato spazio.
Questa mattina la presidente ha voluto incontrare i ragazzi unitamente al dirigente scolastico Gianluca Mandanici per fare chiarezza e spingersi anche in qualche risposta che ha assunto la forma di una promessa.
“Non è un incontro per trovare scuse” ha esordito “ma vogliamo spiegarvi come funziona l'ente. Le cose le vediamo anche noi ma purtroppo non è come in famiglia dove si sanno dove prendere soldi quando c'è bisogno. Una amministrazione pubblica ha dei paletti ben precisi, dove le spese che vanno rintracciate in capitoli specifici: non si possono usare i fondi stanziati per gli investimenti per fare le manutenzioni ordinarie”.
Spiegando in maniera semplice le difficoltà degli enti pubblici a reperire fondi al di fuori dall'ordinario, fondi che peraltro sono già risicati, la presidente ha precisato come per le 17 scuole provinciali ogni anno ci siano a disposizione 1,7 milioni di euro da dividere.
100mila euro per il Viganò, dunque, che a conti fatti bastano per fare ben poco (la sostituzione delle tapparelle di una facciata costerebbero 100mila euro...).
Non mancando un rimprovero per i termini utilizzati (“la scuola cade a pezzi, ha problemi strutturali,...”) che comporterebbero la chiusura dell'edificio, Alessandra Hofmann ha poi dato la parola ai ragazzi chiedendo loro di elencare le carenze e le priorità sui cui intervenire.
Con alla guida i rappresentati di istituto, Lorenzo e Maria, i ragazzi sono intervenuti elencando la loro “quotidianità” nelle aule e degli spazi del Viganò.
Primo dei problemi da affrontare sicuramente il riscaldamento che in alcune classe costringe a seguire le lezioni con la giacca. Poi le finestre che non si chiudono in maniera ermetica e fanno entrare spifferi d'aria e anche pioggia oppure non si aprono impedendo l'areazione.
Poi i bagni, dove quelli utilizzabili (a un check effettuato due ore prima dell'incontro) sono la metà tra acqua che non scorre, porte che non si chiudono, rubinetti danneggiati.
Le due aule ricavate nell'ex aula magna hanno un unico calorifero, non sufficiente a scaldare i due ambienti, e un impianto di illuminazione controllato da un solo interruttore che porta quindi a doversi accordare su “luce accesa o luce spenta”.
In palestra c'è il problema dei bagni non funzionanti e negli spogliatoi le panche non sono utilizzabili in quanto danneggiate “Sono da cinque anni in questa scuola ed è così da sempre. Per cambiarmi mi devo sedere per terra, l'asse non è fissato”.
Un elenco che gli studenti hanno stilato meticolosamente per ogni classe e che dirigente scolastico e amministratori hanno chiesto di poter avere per i canali ufficiali così da avviare una mappatura di tutte le criticità e le priorità su cui intervenire.
Il consigliere Mastroberardino ha garantito che questa estate si metterà mano alle aule “sdoppiate” così da sistemare il problema del riscaldamento e della luce.
Nei bagni saranno tolti gli orinatoi che non sono più utilizzati e si sistemerà la questione della pressione dell'acqua. I servizi igienici saranno sistemati anche nella palestra così come si aggiungeranno gli elementi mancanti per i termosifoni e saranno cambiate le valvole termostatiche.
I lavori al momento più onerosi restano quelli delle finestre e delle tapparelle, di difficile soluzione.
Per i tagli dell'erba si è riusciti ad aggiungerne alcuni in più durante l'anno.
Sulla temperatura in classe sono intervenuti alcuni addetti della provincia che hanno spiegato il funzionamento dell'impianto e i problemi, generati da “manomissioni” alle valvole termostatiche che hanno mandato in tilt il sistema. Saranno sostituite e si partirà da zero. L'invito è stato quello di sensibilizzare tutti i compagni affinchè le dotazioni della scuola, dai bagni ai termosifoni, vengano utilizzati nel modo giusto e con rispetto.
“Noi cercheremo le risorse per tenere le scuole decorose e voi impegnatevi ad essere responsabili e a dare il buon esempio con i vostri compagni” ha concluso la presidente.
Caloriferi, infiltrazioni, arredi vetusti, bagni sono state alcune delle tematiche portate all'attenzione dell'ente provincia, referente per gli istituti superiori, in termini che in qualche caso, hanno detto gli amministratori, sono andati "oltre" la legittimità delle parole e che quest'oggi sono stati affrontati con pacatezza.
Situazioni di carenze, degrado, manutenzione discutibile che si trascinano da anni e che sono culminate nella protesta all'esterno della scuola da parte dei ragazzi e poi in una serie di interventi a cui abbiamo puntualmente dato spazio.
Questa mattina la presidente ha voluto incontrare i ragazzi unitamente al dirigente scolastico Gianluca Mandanici per fare chiarezza e spingersi anche in qualche risposta che ha assunto la forma di una promessa.
“Non è un incontro per trovare scuse” ha esordito “ma vogliamo spiegarvi come funziona l'ente. Le cose le vediamo anche noi ma purtroppo non è come in famiglia dove si sanno dove prendere soldi quando c'è bisogno. Una amministrazione pubblica ha dei paletti ben precisi, dove le spese che vanno rintracciate in capitoli specifici: non si possono usare i fondi stanziati per gli investimenti per fare le manutenzioni ordinarie”.
Spiegando in maniera semplice le difficoltà degli enti pubblici a reperire fondi al di fuori dall'ordinario, fondi che peraltro sono già risicati, la presidente ha precisato come per le 17 scuole provinciali ogni anno ci siano a disposizione 1,7 milioni di euro da dividere.
100mila euro per il Viganò, dunque, che a conti fatti bastano per fare ben poco (la sostituzione delle tapparelle di una facciata costerebbero 100mila euro...).
Non mancando un rimprovero per i termini utilizzati (“la scuola cade a pezzi, ha problemi strutturali,...”) che comporterebbero la chiusura dell'edificio, Alessandra Hofmann ha poi dato la parola ai ragazzi chiedendo loro di elencare le carenze e le priorità sui cui intervenire.
Con alla guida i rappresentati di istituto, Lorenzo e Maria, i ragazzi sono intervenuti elencando la loro “quotidianità” nelle aule e degli spazi del Viganò.
Primo dei problemi da affrontare sicuramente il riscaldamento che in alcune classe costringe a seguire le lezioni con la giacca. Poi le finestre che non si chiudono in maniera ermetica e fanno entrare spifferi d'aria e anche pioggia oppure non si aprono impedendo l'areazione.
Poi i bagni, dove quelli utilizzabili (a un check effettuato due ore prima dell'incontro) sono la metà tra acqua che non scorre, porte che non si chiudono, rubinetti danneggiati.
Le due aule ricavate nell'ex aula magna hanno un unico calorifero, non sufficiente a scaldare i due ambienti, e un impianto di illuminazione controllato da un solo interruttore che porta quindi a doversi accordare su “luce accesa o luce spenta”.
In palestra c'è il problema dei bagni non funzionanti e negli spogliatoi le panche non sono utilizzabili in quanto danneggiate “Sono da cinque anni in questa scuola ed è così da sempre. Per cambiarmi mi devo sedere per terra, l'asse non è fissato”.
Un elenco che gli studenti hanno stilato meticolosamente per ogni classe e che dirigente scolastico e amministratori hanno chiesto di poter avere per i canali ufficiali così da avviare una mappatura di tutte le criticità e le priorità su cui intervenire.
Il consigliere Mastroberardino ha garantito che questa estate si metterà mano alle aule “sdoppiate” così da sistemare il problema del riscaldamento e della luce.
Nei bagni saranno tolti gli orinatoi che non sono più utilizzati e si sistemerà la questione della pressione dell'acqua. I servizi igienici saranno sistemati anche nella palestra così come si aggiungeranno gli elementi mancanti per i termosifoni e saranno cambiate le valvole termostatiche.
I lavori al momento più onerosi restano quelli delle finestre e delle tapparelle, di difficile soluzione.
Per i tagli dell'erba si è riusciti ad aggiungerne alcuni in più durante l'anno.
Sulla temperatura in classe sono intervenuti alcuni addetti della provincia che hanno spiegato il funzionamento dell'impianto e i problemi, generati da “manomissioni” alle valvole termostatiche che hanno mandato in tilt il sistema. Saranno sostituite e si partirà da zero. L'invito è stato quello di sensibilizzare tutti i compagni affinchè le dotazioni della scuola, dai bagni ai termosifoni, vengano utilizzati nel modo giusto e con rispetto.
“Noi cercheremo le risorse per tenere le scuole decorose e voi impegnatevi ad essere responsabili e a dare il buon esempio con i vostri compagni” ha concluso la presidente.
S.V.