Merate: sciopero degli studenti del Viganò per aule al freddo, finestre rotte, bagni inutilizzabili e senza acqua. Provincia dove sei?
Braccia incrociate questa mattina all'istituto Viganò di Merate dove gli studenti hanno deciso di dire basta a una serie di disservizi che si protraggono ormai da in mesi, alcuni anche da anni, e che comportano disagi e manchevolezze anche gravi.
Molti studenti hanno aderito, altri hanno preferito seguire le lezioni e altri sono rimasti a casa ma i problemi evidenziati dai ragazzi sono stati più volti messi a conoscenza delle istituzioni e sono stati esposti all'ente provincia tramite i due rappresentanti di istituto, Maria Cappucci e Lorenzo Monti, che sono anche “consultini” a Lecco. Senza però, a loro dire, un riscontro positivo e concreto.
Al terzo piano dell'istituto da una settimana manca l'acqua dunque i bagni non sono utilizzabili e i ragazzi sono costretti ad andare in altre ale della scuola per poter lavarsi le mani ed espletare i bisogni.
Potrebbe trattarsi di un problema di pompaggio dell'acqua, visto che i water ora non scaricano nemmeno.
I caloriferi, hanno spiegato i ragazzi, alle 10 vengono spenti e nelle aule cala il gelo. Sono state approntate così soluzioni di fortuna, con stufette e caloriferi portatili di dubbia conformità.
Le pareti sono scrostate e i muri ammalorati, ci sono poi le tapparelle (le cosiddette veneziane, ndr) che da anni (tanti) sono rotte, cadenti, piegate quindi svolgono ben poco il loro compiuto di riparare dal sole (tralasciando per un attimo il fattore estetico, ndr).
“I problemi strutturali vanno avanti da molto tempo e sono molto gravi” hanno raccontato i due rappresentanti di istituto Maria e Lorenzo “manca totalmente l'acqua in un piano, i muri cadono a pezzi, le porte di uscita di emergenza alcune sono serrate e rotte, le scale dell'evacuazione sono malridotte, tapparelle distrutte, pavimento alzato da 5 mesi e nessuno fa niente. Abbiamo provato a farci sentire dalla provincia ma nessuno fa niente. Ci siamo riuniti sotto la pioggia per farci sentire”.
Gli aderenti allo sciopero resteranno fuori dalle aule sino alle ore 13.
Lo spazio è naturalmente a disposizione per eventuali repliche o precisazioni
Molti studenti hanno aderito, altri hanno preferito seguire le lezioni e altri sono rimasti a casa ma i problemi evidenziati dai ragazzi sono stati più volti messi a conoscenza delle istituzioni e sono stati esposti all'ente provincia tramite i due rappresentanti di istituto, Maria Cappucci e Lorenzo Monti, che sono anche “consultini” a Lecco. Senza però, a loro dire, un riscontro positivo e concreto.
Al terzo piano dell'istituto da una settimana manca l'acqua dunque i bagni non sono utilizzabili e i ragazzi sono costretti ad andare in altre ale della scuola per poter lavarsi le mani ed espletare i bisogni.
Potrebbe trattarsi di un problema di pompaggio dell'acqua, visto che i water ora non scaricano nemmeno.
I caloriferi, hanno spiegato i ragazzi, alle 10 vengono spenti e nelle aule cala il gelo. Sono state approntate così soluzioni di fortuna, con stufette e caloriferi portatili di dubbia conformità.
Le pareti sono scrostate e i muri ammalorati, ci sono poi le tapparelle (le cosiddette veneziane, ndr) che da anni (tanti) sono rotte, cadenti, piegate quindi svolgono ben poco il loro compiuto di riparare dal sole (tralasciando per un attimo il fattore estetico, ndr).
“I problemi strutturali vanno avanti da molto tempo e sono molto gravi” hanno raccontato i due rappresentanti di istituto Maria e Lorenzo “manca totalmente l'acqua in un piano, i muri cadono a pezzi, le porte di uscita di emergenza alcune sono serrate e rotte, le scale dell'evacuazione sono malridotte, tapparelle distrutte, pavimento alzato da 5 mesi e nessuno fa niente. Abbiamo provato a farci sentire dalla provincia ma nessuno fa niente. Ci siamo riuniti sotto la pioggia per farci sentire”.
Gli aderenti allo sciopero resteranno fuori dalle aule sino alle ore 13.
Lo spazio è naturalmente a disposizione per eventuali repliche o precisazioni
S.V.