Montevecchia: crossisti su youtube, un successo ma ora arrivano le sanzioni
Il video su YouTube dei due ragazzi che trasgrediscono le regole girando nei sentieri e fuori dai tracciati del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone ha generato diverse reazioni. In sei giorni il filmato ha superato le 305 mila visualizzazioni, uno dei migliori risultati del canale di Torquato Testa, l’autore della “impresa”. Il contenuto ha scatenato interazioni con oltre 13 mila like e circa 700 commenti. Un successo che ha contribuito a trainare in avanti il numero degli iscritti al suo canale di circa un migliaio di utenti (superando i 385 mila complessivi).
Un bene sul fronte delle monetizzazioni. È difficile calcolare quanto si arrivi a guadagnare su un singolo video su YouTube. In un video della scorsa estate, per difendersi dalle accuse di non aver rispettato un’ordinanza sindacale per fare soldi, lo youtuber monzese aveva mostrato il grafico del rendimento del contenuto web contestato all'epoca. Quel filmato attualmente ha 164 mila visualizzazioni, la metà di quello girato al Parco del Curone e con molte meno interazioni. Gli era valso 371 euro, al netto di eventuali sponsorizzazioni per i prodotti inseriti o raccomandati dal canale.
Toto, al secolo Torquato Carlo Testa, è presidente dell’associazione Emissioni Zero Monza, che gestisce il Monza Pizza Bikepark, che ha pumptrack, airbag, trick jump e linee di salti per diversi livelli di difficoltà. Prima che essere YouTuber, Testa è un atleta che ha partecipato a diverse competizioni professionistiche anche internazionali, in ambito ciclistico, di freeride, dirtjump e slopestyle.
Per i suoi comportamenti nel Parco del Curone, però, Torquato Testa detto “Toto” sarà presto raggiunto dalle sanzioni amministrative dello stesso Ente Parco. Identica sorte per il suo amico “Ivo” che lo aveva accompagnato. A ciascuno di loro potrebbero essere contestate due violazioni al Piano Territoriale di Coordinamento del Parco. L’art. 25 comma 3 vieta le attività di motocross. L’art. 26 comma 7 vieta il transito di mezzi motorizzati fuori dalle strade statali, provinciali, comunali o vicinali con servitù di pubblico passaggio. L’accesso è consentito solo per chi conduce attività agricola. Per ciascuna fattispecie verrebbe irrogata una sanzione di 86 euro per danno ambientale di minima entità, con diretto riferimento alla normativa regionale.
Il comportamento dei due giovani ha seccato la dirigenza del Parco. Il presidente Marco Molgora dichiara in merito al video: “C'è poco da commentare. Nessun rispetto per l'ambiente naturale e l'idea che un Parco naturale possa essere usato a proprio piacere come un parco giochi. Gli uffici stanno prendendo i doverosi provvedimenti”.
C’è poi l’attività delle Polizie locali. L’uso del plurale è perché le riprese dovrebbero essere state girate lungo il sentiero dei Roccoli tra Missaglia, Viganò e Sirtori. È evidente il passaggio da via Alta Collina a Montevecchia con palesi violazioni del Codice della Strada. Nel video si vedono entrambe le moto impennare in salita, quando il Codice infligge 110 euro di sanzione a chi procede sollevando la ruota anteriore. Non è sfuggito poi che i veicoli non sono provvisti di targa. Nel video in cui Torquato Testa presentava il suo nuovo gioiellino a motore elettrico veniva specificato che fosse classificato come moto e che aveva deciso di non omologarla alla circolazione. Davanti a un posto di blocco lungo la strada, sarebbe stato staccato un verbale da 211 euro. A Montevecchia inoltre il Regolamento di Polizia urbana colpisce con 50 euro chi viola il divieto di transito o sosta con qualsiasi mezzo motorizzato nelle zone boschive o nelle aree protette.
Abbiamo cercato di contattare il sindaco Ivan Pendeggia per comprendere se l’amministrazione comunale abbia intenzione di assumere dei provvedimenti, ma non abbiamo ricevuto risposta. La Polizia locale invece si è dichiarata non a conoscenza dei dettagli dell’episodio e che effettuerà i debiti approfondimenti.
Per quanto riguarda le contestazioni al Codice della Strada la questione è ostica. Gli strumenti tecnologici di ripresa in ausilio alle forze di polizia possono essere utilizzati, benché autorizzati allo scopo. Non è dunque così scontato l’impiego del video su YouTube come elemento di prova. In alternativa all’irrogazione delle sanzioni, le Polizie locali potrebbero convocare i protagonisti della vicenda almeno per un richiamo formale. Nella speranza che si eviti in futuro di usare i sentieri del Parco come piste da cross e che magari si chieda scusa per i propri comportamenti sbagliati e si invitino i propri iscritti al canale YouTube a non imitare simili azioni nelle aree sotto tutela ambientale.
Un bene sul fronte delle monetizzazioni. È difficile calcolare quanto si arrivi a guadagnare su un singolo video su YouTube. In un video della scorsa estate, per difendersi dalle accuse di non aver rispettato un’ordinanza sindacale per fare soldi, lo youtuber monzese aveva mostrato il grafico del rendimento del contenuto web contestato all'epoca. Quel filmato attualmente ha 164 mila visualizzazioni, la metà di quello girato al Parco del Curone e con molte meno interazioni. Gli era valso 371 euro, al netto di eventuali sponsorizzazioni per i prodotti inseriti o raccomandati dal canale.
Toto, al secolo Torquato Carlo Testa, è presidente dell’associazione Emissioni Zero Monza, che gestisce il Monza Pizza Bikepark, che ha pumptrack, airbag, trick jump e linee di salti per diversi livelli di difficoltà. Prima che essere YouTuber, Testa è un atleta che ha partecipato a diverse competizioni professionistiche anche internazionali, in ambito ciclistico, di freeride, dirtjump e slopestyle.
Per i suoi comportamenti nel Parco del Curone, però, Torquato Testa detto “Toto” sarà presto raggiunto dalle sanzioni amministrative dello stesso Ente Parco. Identica sorte per il suo amico “Ivo” che lo aveva accompagnato. A ciascuno di loro potrebbero essere contestate due violazioni al Piano Territoriale di Coordinamento del Parco. L’art. 25 comma 3 vieta le attività di motocross. L’art. 26 comma 7 vieta il transito di mezzi motorizzati fuori dalle strade statali, provinciali, comunali o vicinali con servitù di pubblico passaggio. L’accesso è consentito solo per chi conduce attività agricola. Per ciascuna fattispecie verrebbe irrogata una sanzione di 86 euro per danno ambientale di minima entità, con diretto riferimento alla normativa regionale.
Il comportamento dei due giovani ha seccato la dirigenza del Parco. Il presidente Marco Molgora dichiara in merito al video: “C'è poco da commentare. Nessun rispetto per l'ambiente naturale e l'idea che un Parco naturale possa essere usato a proprio piacere come un parco giochi. Gli uffici stanno prendendo i doverosi provvedimenti”.
C’è poi l’attività delle Polizie locali. L’uso del plurale è perché le riprese dovrebbero essere state girate lungo il sentiero dei Roccoli tra Missaglia, Viganò e Sirtori. È evidente il passaggio da via Alta Collina a Montevecchia con palesi violazioni del Codice della Strada. Nel video si vedono entrambe le moto impennare in salita, quando il Codice infligge 110 euro di sanzione a chi procede sollevando la ruota anteriore. Non è sfuggito poi che i veicoli non sono provvisti di targa. Nel video in cui Torquato Testa presentava il suo nuovo gioiellino a motore elettrico veniva specificato che fosse classificato come moto e che aveva deciso di non omologarla alla circolazione. Davanti a un posto di blocco lungo la strada, sarebbe stato staccato un verbale da 211 euro. A Montevecchia inoltre il Regolamento di Polizia urbana colpisce con 50 euro chi viola il divieto di transito o sosta con qualsiasi mezzo motorizzato nelle zone boschive o nelle aree protette.
Abbiamo cercato di contattare il sindaco Ivan Pendeggia per comprendere se l’amministrazione comunale abbia intenzione di assumere dei provvedimenti, ma non abbiamo ricevuto risposta. La Polizia locale invece si è dichiarata non a conoscenza dei dettagli dell’episodio e che effettuerà i debiti approfondimenti.
Per quanto riguarda le contestazioni al Codice della Strada la questione è ostica. Gli strumenti tecnologici di ripresa in ausilio alle forze di polizia possono essere utilizzati, benché autorizzati allo scopo. Non è dunque così scontato l’impiego del video su YouTube come elemento di prova. In alternativa all’irrogazione delle sanzioni, le Polizie locali potrebbero convocare i protagonisti della vicenda almeno per un richiamo formale. Nella speranza che si eviti in futuro di usare i sentieri del Parco come piste da cross e che magari si chieda scusa per i propri comportamenti sbagliati e si invitino i propri iscritti al canale YouTube a non imitare simili azioni nelle aree sotto tutela ambientale.
M.P.