Paderno: le idee dei giovani per l’area verde di via Cantù
Dopo essersi riuniti il 12 gennaio con gli esperti e aver effettuato un sopralluogo del parco, i giovani padernesi coinvolti nel progetto di riqualificazione dell’area verde di via Cantù, si sono ritrovati nuovamente per visualizzare lo studio di fattibilità, realizzato dall’architetto Luigino Pirola seguendo le idee e proposte avanzate dai ragazzi.
Un piano studiato tenendo conto delle opportunità, criticità e potenzialità del posto ma soprattutto considerando i forti cambiamenti climatici che stanno interessando l’intero pianeta. Per seguire il titolo dell’iniziativa “Pensiamo globalmente…agiamo localmente” gli studenti hanno ragionato sulla biodiversità per dar vita ad un piccolo ecosistema nel comune che potesse raggruppare al suo interno una flora proveniente dai cinque continenti: un filare di quercia rossa americana delimiterà il lato occidentale, un cedro dell’atlante africano affiancherà la centralina dell’Enel, un Ginko asiatico e una Lagestroemia oceanica saranno collocate nella parte orientale mentre una Farnia andrà a sostituire il cedro danneggiato da un fulmine al centro dell’area, e verrà circondata da sei esemplari di Carpino per rappresentare l’Europa.
Il resto dell’area verrà occupato da un boschetto di piante autoctone e da prati a sfalcio diversificato per permettere una fioritura disomogenea e spontanea. I ragazzi hanno inoltre pensato agli arredi essenziali che il giardino dovrebbe possedere: due tavoli da pic nic, panchine, una fontanella, pali di illuminazione, una rastrelliera portabici, cestini di raccolta differenziata, per deiezioni canine e mozziconi. La sentieristica presente verrà mantenuta ma riceverà una nuova pavimentazione che renderà il transito facile e accessibile a tutti e allo stesso tempo favorirà l’infiltrazione dell’acqua piovana.
La zona, oltre ad avere lo scopo di combattere le isole di calore, vuole difatti presentarsi come un punto di drenaggio naturale, facilitato dalla massiccia presenza di vegetazione. Gli esperti stanno studiando inoltre la possibilità di deviare o raccogliere grosse quantità di acqua, come quelle portate dalle bombe d’acqua che hanno caratterizzato il territorio nel periodo estivo. Controllando il flusso delle acque si potrebbe evitare l’intasamento delle fognature e l'attivazione degli scolmatori che causano il mescolamento di acque pulite e sporche che andrebbero a riversarsi inutilmente nel fiume Adda.
I ragazzi hanno infine proposto un progetto di street art in collaborazione con B Simo per dipingere la cabina dell’Enel ed abbellire ancora di più il parco seguendo il tema dei cinque continenti. L’architetto comunale Marco Testori, insieme all’Amministrazione, ha accolto questo progetto di fattibilità e nelle prossime settimane si valuteranno i costi che determineranno l'esecutivo finale che cercherà di soddisfare il più possibile la visione studiata dai giovani padernesi.
Entro la fine del mese verrà steso il piano finale per poi dare l’appalto e iniziare i lavori nei mesi primaverili, più adatti per la piantumazione. 40.000 euro è la cifra destinata al rifacimento di un "polmone verde" del paese, per creare un luogo di aggregazione sostenibile e a basso impatto ambientale, grazie ad una visione attenta e consapevole delle nuove generazioni.
Un piano studiato tenendo conto delle opportunità, criticità e potenzialità del posto ma soprattutto considerando i forti cambiamenti climatici che stanno interessando l’intero pianeta. Per seguire il titolo dell’iniziativa “Pensiamo globalmente…agiamo localmente” gli studenti hanno ragionato sulla biodiversità per dar vita ad un piccolo ecosistema nel comune che potesse raggruppare al suo interno una flora proveniente dai cinque continenti: un filare di quercia rossa americana delimiterà il lato occidentale, un cedro dell’atlante africano affiancherà la centralina dell’Enel, un Ginko asiatico e una Lagestroemia oceanica saranno collocate nella parte orientale mentre una Farnia andrà a sostituire il cedro danneggiato da un fulmine al centro dell’area, e verrà circondata da sei esemplari di Carpino per rappresentare l’Europa.
Il resto dell’area verrà occupato da un boschetto di piante autoctone e da prati a sfalcio diversificato per permettere una fioritura disomogenea e spontanea. I ragazzi hanno inoltre pensato agli arredi essenziali che il giardino dovrebbe possedere: due tavoli da pic nic, panchine, una fontanella, pali di illuminazione, una rastrelliera portabici, cestini di raccolta differenziata, per deiezioni canine e mozziconi. La sentieristica presente verrà mantenuta ma riceverà una nuova pavimentazione che renderà il transito facile e accessibile a tutti e allo stesso tempo favorirà l’infiltrazione dell’acqua piovana.
La zona, oltre ad avere lo scopo di combattere le isole di calore, vuole difatti presentarsi come un punto di drenaggio naturale, facilitato dalla massiccia presenza di vegetazione. Gli esperti stanno studiando inoltre la possibilità di deviare o raccogliere grosse quantità di acqua, come quelle portate dalle bombe d’acqua che hanno caratterizzato il territorio nel periodo estivo. Controllando il flusso delle acque si potrebbe evitare l’intasamento delle fognature e l'attivazione degli scolmatori che causano il mescolamento di acque pulite e sporche che andrebbero a riversarsi inutilmente nel fiume Adda.
I ragazzi hanno infine proposto un progetto di street art in collaborazione con B Simo per dipingere la cabina dell’Enel ed abbellire ancora di più il parco seguendo il tema dei cinque continenti. L’architetto comunale Marco Testori, insieme all’Amministrazione, ha accolto questo progetto di fattibilità e nelle prossime settimane si valuteranno i costi che determineranno l'esecutivo finale che cercherà di soddisfare il più possibile la visione studiata dai giovani padernesi.
Entro la fine del mese verrà steso il piano finale per poi dare l’appalto e iniziare i lavori nei mesi primaverili, più adatti per la piantumazione. 40.000 euro è la cifra destinata al rifacimento di un "polmone verde" del paese, per creare un luogo di aggregazione sostenibile e a basso impatto ambientale, grazie ad una visione attenta e consapevole delle nuove generazioni.
I.Bi.