Robbiate: Federica Villa presenta "#(R)ESISTIAMOANCHENOI"

Nella serata di sabato 20 gennaio la bibliotecaria di Robbiate Chiara Tagliabue ha introdotto l'autrice Federica Villa nella presentazione del suo primo romanzo "#(R)ESISTIAMOANCHENOI", edito Bookabook Narrativa.
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È il 2021 e la pandemia di Covid-19 ha completamente stravolto ogni ambito della vita. Khaola è una ragazza marocchina che si sente sospesa tra la cultura della sua famiglia e quella del Paese in cui vive; ha appena iniziato le superiori e si ritrova a vivere una nuova normalità, quella delle lezioni a distanza.
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La sua è un’età già di per sé difficile, in cui sembra impossibile essere ascoltati, soprattutto all’interno di un mondo scolastico che si basa solo su numeri e votazioni. A venirle incontro, però, è la professoressa Milani, l’unica che sembra capire quanto sia importante ascoltare i bisogni delle generazioni più giovani: nasce così #(R)ESISTIAMOANCHENOI, un progetto che coinvolge gli alunni di più classi e che mette a loro disposizione uno spazio in cui poter discutere e scambiare opinioni senza la paura di essere giudicati.
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"Si tratta di un romanzo destinato ad adolescenti e adulti, educatori, insegnati, imperniato sul tema dell'educazione e ambientato ai tempi della didattica a distanza" ha spiegato l'autrice che, grazie alla sua esperienza, sia da studentessa che da insegnante, ha voluto riflettere sul tema dell'educazione e del rapporto spesso poco approfondito tra scuola e famiglia. L'autrice ha anche raccontato che l'idea di scrivere il libro le è nata spontaneamente come una necessità di far raccontare quei giovani volti e quelle voci che per obblighi sanitari dovevano rimanere segregati dietro a degli schermi. L'incontro speciale avvenuto con una ex studentessa l'ha motivata a raccontare della sua storia, del come un percorso scolastico mal seguito da parte delle famiglie e dei docenti potrebbe portare giovani ragazzi e ragazze ad intraprendere indirizzi di studi o lavori differenti da ciò che hanno sempre sognato.
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Chiara Tagliabue e Federica Villa

"Col mio romanzo voglio seminare qualche dubbio, cercando di far riflettere chi lo legge" ha spiegato Villa "Non a caso ho deciso di inserire all'interno di esso diverse citazioni a studiosi e filosofi ed in particolar modo a Don Milani, il cui cognome ho scelto per la professoressa della storia". L'autrice crede infatti molto nelle parole del presbitero fiorentino, specialmente nelle sue varie riflessioni relative al sistema scolastico definito più volte da lui come "un ospedale che cura i sani e respinge i malati". Allo stesso modo la professoressa Milani, a tutti gli effetti personaggio autobiografico della scrittrice, invoglia gli altri docenti a non trasformare i ragazzi bisognosi di essere assistiti nella ricerca del loro percorso in ragazzi cattivi da abbandonare a se stessi.
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"Trovare chi siamo è un lungo viaggio che ciascuno di noi compie e che probabilmente non può mai dirsi finito. A volte si incomincia a capire chi non si è. E voi chi pensate di non essere? Chi non volete essere oggi e in futuro?" ha terminato l'incontro con questa riflessione, affiorata inevitabilmente dalla lettura del romanzo, la bibliotecaria Tagliabue.
M.Pen.
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