Comodamente sedute/112: il Counselling letterario e le donne che cercano la felicità

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Giovanna Fumagalli Biollo
Amo raccontare cose belle.
Mi dà l’impressione di veder sorridere chi mi legge.
La prima cosa bella di cui vi voglio parlare è il successo dell’iniziativa Benessere al femminile di cui vi avevo raccontato qui.

Tirare fuori di casa più di sessanta donne il sabato pomeriggio per offrire loro la possibilità di dedicarsi del tempo è un obiettivo che dovrebbe diventare patrimonio dell’umanità.
Perché le donne di tempo per se stesse se ne dedicano veramente poco, sempre rubato, sempre intriso di sensi di colpa, sempre immeritato.
Sulla scia di tanta bellezza che mi ha gonfiato il cuore di speranza, ho deciso di proseguire nel mio intento e di proporre  quindi un’altra occasione di sosta.
 
Riparte Lunedì 15 gennaio la terza edizione del Counselling letterario e le iscrizioni sono aperte
(gio.fumagalli66@gmail.com).
Quest’anno si cambia autore e sono onorata di presentarvi Il rosmarino non capisce l’inverno del bravissimo Matteo Bussola.

A proposito di questo libro, di lui hanno scritto così:
Utilizzando come sempre un linguaggio piacevole, scorrevole e lineare,
Matteo Bussola catapulta i lettori in un viaggio di andata e ritorno a tratti sconvolgente.
Per quanto sia difficile calarsi nei panni di una donna,
da uomo, l’autore è stato in grado di creare una raccolta di racconti ben strutturati e penetranti
che invitano l’universo femminile a guardarsi allo specchio,
a piangere, sorridere, cantare e danzare con le protagoniste.

E così scrive di se stesso quando gli si chiede perché un uomo decide di raccontare dell’universo femminile: E PERCHÉ È PIÙ UTILE SCRIVERE DI CIÒ CHE VUOI CONOSCERE MEGLIO, INVECE DI CIÒ CHE CREDI DI CONOSCERE GIÀ.
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18 racconti, 18 vite, 18 personaggi che alla fine costruiscono un romanzo.
“Il rosmarino non capisce l’inverno” è un libro sulle donne che ricercano la felicità con tenacia, ostinazione e coraggio.
La ricercano nell’amore di cui il libro è fortemente impregnato: l’amore per un uomo, una donna, una madre, una figlia, un lavoro, un cane, l’amore che come un filo rosso abbraccia ogni personaggio e racconta il senso di ogni cosa, senza paura di negarsi, nascondersi, ingoiare ferite e sconfitte.
E la ricercano con la stessa resistenza del rosmarino, una piantina estremamente resistente, che con l’inverno si secca, sembra quasi morire, ma poi puntualmente in primavera un timido fiorellino viola ci fa capire che invece la pianta è sempre lì, viva e pronta a rifiorire.
«A cosa pensa una donna quando, assordata dalle voci di tutti, capisce all’improvviso di avere soffocato la propria? Di non essersi mai davvero prestata ascolto?».

Qui non ci sono eroine che vogliono cambiare il mondo, ma donne che a partire dalla loro straordinaria ordinarietà, imparano a concedersi una seconda possibilità, quando nessun altro intende offrirgliela. 
Le protagoniste di questo libro sono chiamate a prendere decisioni importanti e per poterlo fare devono imparare a cadere, rialzarsi, smarrire la strada, fare ritorno sui loro passi, riprendere il cammino; devono imparare a perdonare e a perdonarsi, mettersi in gioco, trovare il coraggio di guardarsi allo specchio e imparare a riconoscersi, sfidando la paura più grande e più nascosta: quella di non trovare la felicità. 
Queste donne dicono tante cose.
E invitano altre donne a raccontarsi, a smettere di tacere, pur sapendo che quanto diranno potrà infastidire, turbare, scandalizzare, deludere, distruggere.
Quante volte una donna tace perché sa che le sue parole scaraventano in aria la vita di persone, situazioni, storie? Ma non questa volta, non in questa occasione, non oggi.
Stavolta il percorso di Counseling letterario alza l’asticella.
Perché chiede alle donne di non tacere più.
Di raccontarsi e di mettersi in ascolto, di legittimarsi a lasciar germogliare finalmente quel seme depositato un giorno così lontano in fondo al cuore, da averne dimenticato l’esistenza.
Quello che le donne dicono merita di essere ascoltato.
Se anche voi vi riconoscete nella forza e nell’ostinazione del rosmarino che sfida l’inverno, vi aspetto.
Cosa si fa in un gruppo di counseling letterario?
In primo luogo si ascolta la storia di chi racconta, un ascolto attento e rispettoso;
si accoglie il suo vissuto, con un’attenzione, all’altro e a sé, in modo via via più consapevole.
Il gruppo ha le sue regole, che hanno a che fare con la riservatezza, la sospensione del giudizio, una comunicazione corretta, consentendo in tal modo al partecipante di sperimentarsi su più fronti, allenando la comunicazione al rispetto emotivo dell’altro e della sua storia e alla presa di consapevolezza di non essere soli nella propria difficoltà, dando luogo a nuove risorse, quanto più efficaci, tanto maggiore è la volontà di mettersi in gioco.
Attraverso la lettura di un libro le persone riescono ad esprimere sentimenti che altrimenti farebbero fatica a raccontare, rischiando così di lasciarli intrappolati dentro il cuore.
A volte vorremmo cambiare lo stato delle cose in cui ci ritroviamo a vivere nostro malgrado, ma non sappiamo da che parte cominciare, perché quel guscio che ci siamo costruite dentro il quale pensavamo di stare tanto bene, in realtà ci ha intrappolate.
Ci vuole coraggio ad accettare la mano tesa di chi vuole aiutarci, perché l’orgoglio che ci bisbiglia nell’orecchio che non abbiamo bisogno di nessuno, non smette mai di tacere.
Qualche volta però, vale la pena almeno provarci.
Un abbraccio a tutte voi e buon anno, amiche care
Rubrica a cura di Giovanna Fumagalli Biollo
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