Mandic, Fontana: Da.Ma. e telemedicina due eccellenze per i pazienti e le famiglie
Felice come padre e orgoglioso come presidente della sezione lecchese della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare).
Gerolamo Fontana, una vera istituzione in provincia e anche oltre, non poteva sperare di meglio per l'esito dell'operazione di Nicolò al san Leopoldo Mandic (CLICCA QUI). Ma le “mani” a cui si era rivolto erano sicure e, dunque, era solo questione di attendere l'esito dell'operazione per potersi complimentare e ribadire ancora una volta l'importanza della struttura e del servizio che svolge per il territorio.
Fabrizio, il figlio di Gerolamo, ha 39 anni ed è tra i pazienti più longevi affetti da distrofia. Di certo molto deve al papà, caparbio e cocciuto, che ha fatto della UILDM e di Telethon, due delle ragioni della sua vita e della sua lotta per ottenere diritti e agevolazioni.
Da vent'anni va nelle scuole e racconta l'importanza della ricerca medica che fa progressi e che è in grado di dare un futuro a chi, sino a non molto tempo fa, non ne aveva. Ha incontrato oltre 85mila studenti e ancora oggi ogni settimana li incontra.
È orgoglioso che la sezione lecchese della sua associazione sia tra le uniche a potersi avvalere della telemedicina che vigila sui parametri del paziente e in tempo reale li trasmette all'équipe medica lanciando un eventuale alert.
Una tutela in più per i pazienti e per le famiglie che trascorrono le notti spesso in “veglia” per timore che possa succedere qualcosa durante il sonno.
Da quando, poi, è stato attivato il progetto Da.Ma. (Disabled Advanced Medical Assistance) con l'obiettivo di prendere in carico il paziente con grave disabilità, affetto da patologie complesse ad alto carico assistenziale, per le famiglie si è aperto uno spiraglio di luce.
“Abbiamo subito capito che il progetto per noi e i nostri figli sarebbe stato una garanzia e quindi vi abbiamo aderito” ha spiegato “A Merate troviamo tante competenze e una assistenza d'eccellenza. È un ospedale sul quale la Regione dovrebbe venire a conoscere quello che si fa e investire. Le nostre famiglie vivono una vita difficile, ci sono momenti davvero duri. Sapere di trovare una assistenza sempre, con personale qualificato che è in grado di intervenire, è un sollievo. Il Mandic è in un punto strategico per il territorio e per i suoi bisogni e va potenziato”.
Gerolamo Fontana, una vera istituzione in provincia e anche oltre, non poteva sperare di meglio per l'esito dell'operazione di Nicolò al san Leopoldo Mandic (CLICCA QUI). Ma le “mani” a cui si era rivolto erano sicure e, dunque, era solo questione di attendere l'esito dell'operazione per potersi complimentare e ribadire ancora una volta l'importanza della struttura e del servizio che svolge per il territorio.
Fabrizio, il figlio di Gerolamo, ha 39 anni ed è tra i pazienti più longevi affetti da distrofia. Di certo molto deve al papà, caparbio e cocciuto, che ha fatto della UILDM e di Telethon, due delle ragioni della sua vita e della sua lotta per ottenere diritti e agevolazioni.
Da vent'anni va nelle scuole e racconta l'importanza della ricerca medica che fa progressi e che è in grado di dare un futuro a chi, sino a non molto tempo fa, non ne aveva. Ha incontrato oltre 85mila studenti e ancora oggi ogni settimana li incontra.
È orgoglioso che la sezione lecchese della sua associazione sia tra le uniche a potersi avvalere della telemedicina che vigila sui parametri del paziente e in tempo reale li trasmette all'équipe medica lanciando un eventuale alert.
Una tutela in più per i pazienti e per le famiglie che trascorrono le notti spesso in “veglia” per timore che possa succedere qualcosa durante il sonno.
Da quando, poi, è stato attivato il progetto Da.Ma. (Disabled Advanced Medical Assistance) con l'obiettivo di prendere in carico il paziente con grave disabilità, affetto da patologie complesse ad alto carico assistenziale, per le famiglie si è aperto uno spiraglio di luce.
“Abbiamo subito capito che il progetto per noi e i nostri figli sarebbe stato una garanzia e quindi vi abbiamo aderito” ha spiegato “A Merate troviamo tante competenze e una assistenza d'eccellenza. È un ospedale sul quale la Regione dovrebbe venire a conoscere quello che si fa e investire. Le nostre famiglie vivono una vita difficile, ci sono momenti davvero duri. Sapere di trovare una assistenza sempre, con personale qualificato che è in grado di intervenire, è un sollievo. Il Mandic è in un punto strategico per il territorio e per i suoi bisogni e va potenziato”.
S.V.