Mandic: Nicolò Denti, affetto da distrofia di Duchenne, operato al 'DIPRe'. 'Mi hanno salvato e ora sono rinato”

Il suo cuore era sempre più in affanno e per uno come lui che della vita cerca di afferrare ogni istante, quella condizione stava diventando sempre più limitante oltre che rischiosa.

E poi c'era una bimba bellissima, la sua nipotina Victoria, di cui si è tatuato il nome proprio accanto all'ago infilato nel braccio che gli sta dando non poco fastidio, da accompagnare ancora per tanti, tantissimi anni e di cui lui è lo zio del cuore.

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Quest'oggi quando si è lasciato alle spalle l'ospedale Mandic di Merate per Nicolò Denti, 27 anni di Bellano, è iniziato un capitolo nuovo, più sereno e certamente più gioioso.

Affetto da distrofia muscolare di Duchenne è stato sottoposto nei giorni scorsi a un intervento con impianto di defibrillatore grazie all'attivazione del nuovo Dipartimento Interaziendale Respiratorio (DIPRe) che consente un approccio multidisciplinare e coordinato alle patologie rare e complesse, grazie alla presenza di un team qualificato di più reparti del presidio.

Accompagnato dalla mamma Palmira, quest'oggi Nicolò ha lasciato l'ospedale Mandic, unica realtà di eccellenza che offre questo tipo di struttura coordinata, per fare ritorno alla sua Bellano con il cuore carico di gioia per la riuscita dell'intervento e di gratitudine per chi ha reso possibile questa sua rinascita.

“Il mio cuore faceva sempre più fatica” ha raccontato “e questo intervento per me è stato un salvavita che mi aiuterà a essere più sereno e nel caso dovesse sorgere un ulteriore problema, anche ad affrontarlo con immediatezza".
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Già paziente del dottor Daniele Colombo, direttore del Dipartimento Interaziendale Patologie Respiratorie (DIPRe) ASST Lecco,e a suo tempo consulente presso la Nostra Famiglia, con questo macchinario ora Nicolò sarà più tranquillo perchè il suo dispositivo, da remoto, fornirà direttamente all'équipe medica un “alert” nel caso di una eventuale anomalia.

In reparto il 27enne ha trovato accoglienza e tanta sensibilità. I medici lo hanno preparato a quello che sarebbe stato l'intervento, durato quasi tre ore.

“Non ero spaventato. I cardiologi mi avevano spiegato bene a cosa sarei andato incontro. Qui sono stati tutti davvero molto bravi e gentili. E poi ho avuto sempre la vicinanza della mia famiglia e dei miei tanti amici che riempiono le mie giornate. Non vedo l'ora di essere a casa per incontrarli nuovamente. E poi quando tornerà il bel tempo per andare allo stadio a san Siro a tifare Inter”.
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Un sospiro di sollievo anche per mamma Palmira. “Ero serena perchè sapevo che Nicolò sarebbe stato in ottime mani, era il meglio che potesse avere e sono stati gentilissimi con noi fin dal primo momento. Conoscevamo già il dottor Colombo e aver potuto ora intraprendere questo percorso qui con lui è stato davvero importante”.

“Il mio grazie va a tutti” ha concluso Nicolò “perchè ognuno ha fatto qualcosa, tutti mi sono stati di aiuto per la loro parte e il pezzettino di ognuno ha portato alla buona riuscita dell'operazione”.
S.V.
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