Retesalute: la modifica dello statuto. Scontro su ripiano perdite e spese legali

Primo passaggio formale per la modifica dello statuto di Retesalute. Ad accettare la proposta all’unanimità è stata l’assemblea dei soci, ovvero i Comuni che costituiscono l’azienda speciale. L’aspetto sostanziale della variazione consiste nella prefigurazione di un organismo che consenta un maggior controllo sull’azienda da parte degli Enti comunali.

“La motivazione principale che ha portato alla proposta di modifica dello Statuto – ha dichiarato il presidente del CdA Antonio Colombo – è da ricercare principalmente nella necessità di istituire un comitato di coordinamento e di controllo, per meglio attuare il cosiddetto ‘controllo analogo’ da parte dei Comuni soci che affidano a Retesalute i servizi”. Vengono previsti inoltre degli adeguamenti sull’informazione, sulla trasparenza e sulla partecipazione degli Enti soci.
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Ci sono altri aspetti di novità. In un’ottica di semplificazione, in caso di entrata o uscita dei soci, non servirà più la modifica notarile dello statuto. La governance inoltre potrà essere rappresentata o da un amministratore unico o da un collegiale Consiglio di Amministrazione composto da tre o cinque membri. Vengono introdotte delle specificazioni in materia finanziaria e viene escluso il Regolamento di contabilità. Col nuovo statuto vengono affinate le attribuzioni del direttore generale, anche per quanto riguarda la delega della rappresentanza legale tramite una procura notarile.
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La nuova formulazione circoscrive il ruolo del revisore dei conti che sarà tenuto ad operare in base ai dettami normativi, per tre esercizi consecutivi. La scadenza del suo mandato dovrà comprendere comunque l’approvazione del bilancio d’esercizio.
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Il presidente del CdA di Retesalute Antonio Colombo

“L’adeguamento dello Statuto – ha proseguito il presidente Colombo – faceva parte degli obiettivi assegnati dagli Enti soci al Consiglio di Amministrazione, attraverso le linee di indirizzo politico per la nuova gestione dell’azienda che ci erano state indicate all’inizio del nostro mandato”. È trasparita piena soddisfazione da parte di Colombo, che ha menzionato il raccordo corale che c’è stato tra sindaci, assessori, segretari comunali, CdA, direzione generale, personale amministrativo (citati in particolare Cesare Perego e Matteo Colombo) e revisore dei conti. “Ritengo che sia stato fatto un buon lavoro con la partecipazione ed il contributo di tanti soggetti” ha concluso il presidente del Consiglio di Amministrazione.
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Il direttore generale di Retesalute Luca Rigamonti

Entro il 30 novembre i Consigli comunali degli Enti soci sono chiamati ad approvare la proposta del nuovo statuto. L’iter si concluderà nella prima metà di dicembre, probabilmente mercoledì 6, con il definitivo passaggio in Assemblea dei soci, alla presenza del notaio. In un breve intervento, si è unito ai ringraziamenti anche il direttore generale Luca Rigamonti, che ha espresso un plauso particolare proprio allo studio notarile per l’aver fornito alcuni suggerimenti in fase di elaborazione del documento. Nella precedente assemblea dei soci era stato approvato il nuovo schema dei contratti di servizio della durata quinquennale. Rigamonti ha dunque espresso ottimismo per il futuro, con questa doppia approvazione che indica una buona partenza per il 2024.
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E proprio sull’ultima seduta ha voluto tornare il presidente dell’assemblea dei soci, il sindaco di Merate Massimo Panzeri. Una riunione che si era infiammata per il mancato versamento dai comuni di Merate e di Olgiate Molgora di una parte del ripiano delle perdite di Retesalute, così come era stato calcolato dall’allora Collegio dei liquidatori. Quasi 86 mila euro mancanti per Merate e 35 mila per Olgiate. L’invettiva del primo cittadino di Calco, Stefano Motta, aveva innescato un duro e schietto confronto sull’argomento [clicca QUI].
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Il presidente dell'Assemblea dei soci di Retesalute Massimo Panzeri

Panzeri, che era stato al centro delle critiche, ha rilanciato, ricordando che non è giunto a compimento nemmeno il versamento di complessivi 93 mila euro per la soccombenza delle spese legali. Ci si riferisce alla lite temeraria intentata quando c’era il collegio dei liquidatori. “Occorre evidenziare che permane una situazione simile sul contributo dei Comuni per le spese legali. Per questa vicenda sì che c’è stata una votazione assembleare. E questi sono davvero dei soldi che mancano” ha commentato Massimo Panzeri.

La tesi del primo cittadino meratese è che, per il ripiano delle perdite, Merate è creditrice di Retesalute per la stessa cifra mancante che non ha versato (86 mila euro), ovvero l’extra rispetto alla netta quota di partecipazione. I Comuni avevano trovato un accordo per non far pagare all’Oggionese le perdite accumulate negli anni in cui l’azienda non si era ancora allargata a quella fetta del territorio. Come aveva fatto notare il componente del CdA Sandro Feole, tuttavia, in termini meramente contabili i crediti vantati da Merate (e Olgiate) non possono coprire le perdite.
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“Il 52% dei Comuni ha ottemperato. Merate ha fatto il suo dovere” ha dichiarato Panzeri in riferimento alle spese legali. “So che alcuni Comuni hanno manifestato la volontà di versare la propria quota. Altri hanno promosso un provvedimento in cui dicono che pagheranno quando pagheranno tutti, ma se tutti facessero così nessuno pagherebbe mai”. Una frecciata, forse, all’assente sindaco di Casatenovo, Filippo Galbiati, il cui Comune ha optato proprio per quest’ultima opzione.
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Indossate le vesti di pompiere, prima che i gradi centigradi si alzassero, il presidente del CdA Colombo ha immediatamente preso la parola. “Per quanto riguarda la copertura delle perdite, in queste settimane abbiamo avuto contatti con i Comuni di Merate e di Olgiate Molgora che ci hanno fatto presente che sono in corso delle verifiche per raggiungere una sistemazione. E per questo li ringrazio. Quanto alle spese legali va detto che si raggiunge il 76% della copertura se consideriamo anche i Comuni che hanno prodotto gli impegni a versare la propria quota se pagano tutti i soci. Mancano alcuni Comuni che stanno svolgendo degli approfondimenti con l’assicurazione che sonderanno tutte le strade possibili” ha smorzato il presidente del Consiglio di Amministrazione. Non è seguito alcun altro commento. Il sindaco di Calco, con un sorriso, ha alzato le mani affermando di essersi ripromesso di non voler riaprire la vicenda.
M.P.
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