Olgiate: celebrato il IV novembre. Una riflessione sul rispetto dei monumenti

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Due, come da consuetudine, le celebrazioni tenutesi a Olgiate Molgora nella mattinata di sabato 4 novembre, in occasione della giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Il vicesindaco Matteo Fratangeli, le consigliere Irene Sala e Giovanna Fumagalli, insieme agli Alpini del gruppo locale, don Emanuele Colombo e i rappresentati della Polizia Locale e dei Carabinieri si sono riuniti nel parcheggio della scuola elementare di viale Sommi Picenardi, da cui è partito il corteo diretto al monumento ai caduti. 
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Dopo il tradizionale rito di alzabandiera e la deposizione della corona d’alloro sul monumento, il vicesindaco Fratangeli – che ha fatto le veci del sindaco Giovanni Battista Bernocco – ha voluto condividere una riflessione sulla memoria, ma anche sul decoro attorno ai monumenti del paese. “Leggendo i nomi incisi nel marmo sui nostri monumenti ci rendiamo conto di quanto siano costate le guerre in termini di lutti, di vite spezzate, di famiglie distrutte o che dovettero ricominciare dal niente. È un monito potentissimo che deve guidare il nostro vivere civile e politico, e che non possiamo rassegnarci a dare per scontato. Il pensiero va naturalmente alle vittime e a chi oggi sta combattendo in Ucraina o in Palestina/Israele: a soffrire per le conseguenze di una guerra di aggressione o di azioni terroristiche sono sempre i civili di entrambe le parti che, nella migliore delle ipotesi, sono obbligati ad abbandonare le proprie case” ha detto, spostando poi l’attenzione sulla questione “decoro”.



“Quest’anno non vorrei parlare di alti principi o luoghi lontani. Vorrei soffermarmi su quanto avviene a Olgiate e in particolare qui, presso i nostri monumenti ai caduti. Ogni mese l’amministrazione comunale organizza, grazie ai volontari, delle giornate di raccolta dei rifiuti abbandonati. A farla tristemente da padrone sono sempre le bottiglie di birra, i pacchetti di sigarette o i biglietti della lotteria, la maggior parte recuperati nella zona della stazione ferroviaria, ma anche al monumento ai caduti di Vallicelli (CLICCA QUI ndr). Luoghi che l’operatore ecologico è costretto con fatica a pulire più volte alla settimana o che la Polizia Locale, che ringrazio, è costretta a presidiare sottraendo del tempo ad altri compiti e mansioni” detto il vicesindaco, annunciando che sono state installate delle videocamere per prevenire questo tipo di episodi. 

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“A questo siamo dovuti arrivare per mantenere il decoro di uno dei luoghi più significativi per la nostra comunità. Dov’è quel rispetto che siamo chiamati a costruire? È questo che il monumento ai Caduti evoca in alcuni dei nostri giovani, un posto dove bere e fumare nel cuore della notte?” ha quindi chiesto ai presenti, invitando a prendere coscienza che il ruolo che tutti devono ricoprire non si esaurisce nel ricordo, ma va espresso anche nella cittadinanza attiva, e talvolta anche nella denuncia. CLICCA QUI per leggere il discorso integrale del vicesindaco Fratangeli.

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La parola è quindi passata al capogruppo degli Alpini di Olgiate e Calco, Paolo Bonfanti, che ha voluto condividere le parole del presidente nazionale ANA, Sebastiano Favero, scritte in occasione della ricorrenza del 4 novembre. “Oggi, centocinque anni dopo la fine del Primo Conflitto Mondiale, ci ritroviamo davanti ai Monumenti che ricordano i nostri Caduti e la nostra storia, celebrando così all’unisono ovunque ci sia un gruppo alpino la ricorrenza del IV Novembre” ha detto, ricordando un altro importante anniversario “Abbiamo in questi anni festeggiato traguardi come il 150° di fondazione del Corpo degli Alpini e il secolo di vita dell’Ana. E abbiamo superato gravissime difficoltà, come la pandemia di Covid19, che ha portato avanti tantissimi dei nostri veci e durante la quale, però, non abbiamo esitato ancora una volta a rispondere “presente”. E da poco, presente il Capo dello Stato, abbiamo ricordato il 60° anniversario della tragedia del Vajont in cui furono centinaia di ventenni alpini di leva i primi ad accorrere sul luogo della devastazione. Ma l’umanità sembra non voler imparare mai dalla storia e ci ripropone ogni giorno eventi che vanno contro ogni logica di convivenza fraterna e civile. Proprio per questo è importante che noi continuiamo ad impegnarci sulla via tracciata dai nostri padri, nel ricordo di quanti sono Caduti per offrire a noi un futuro migliore; e soprattutto non demordiamo nel voler trasmettere in primo luogo ai più giovani i valori che hanno sin qui retto il nostro operare”.
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Data lettura dei caduti olgiatesi durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, il gruppo si è quindi raccolto in un momento di preghiera guidato dal parroco, don Emanuele Colombo. Dopo la benedizione del monumento, tutti i presenti si sono spostati a San Zeno, dove dalla piazza della chiesa è partito un altro corteo verso il monumento ai caduti di Vallicelli, a cui si è aggiunto don Giancarlo Cereda. Il parroco di San Zeno ha guidato a sua volta un momento di preghiera e rivolgendo un pensiero alle vittime di tutte le guerre, del passato e del presente. Terminata la celebrazione, il gruppo si è diretto alla chiesina del Foppone, dove il sacerdote ha celebrato la messa.
E.Ma.
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