I vari modi per aiutare il Mandic
Cortese Direttore
fa veramente piacere vedere come quella che era e che, a maggior ragione, continua ad essere una sua, e del suo giornale, esemplare battaglia a difesa dell'Ospedale Mandic stia realmente registrando una convergenza di sempre più nutrite forze.
Non è poco in tempi di apatia partecipativa e di delega miope a chi ci dovrebbe a vario titolo rappresentare.
Mi guardo bene e volutamente dall'aggiungere ulteriori considerazioni riguardo all'ammainare o meno bandiere di parte: ad ognuno le proprie sensibilità ma senza perdere di vista in dialettiche eccessive il concreto obiettivo di invertire il graduale impoverimento del Mandic. Non solo in quanto tale ma anche come contributo paradigmatico alla più generale difesa e rivalorizzazione della Sanità Pubblica. Qui un illuminante recentissima puntata di Report (dal minuto 19' 30”) dove l'Ospedale Mandic ci sarebbe stato “come il cacio sui maccheroni”” :
Nel rileggere alcuni miei passati scritti sul tema, pur non appartenendo al territorio meratese, mi sono guardacaso imbattuto ad un anno esatto da oggi in questo mio contributo:
https://www.merateonline.it/notizie/121563/mandic-ma-non-solo-ora-vediamo-cosa-diranno-i-fatti
e ancor prima, in tempi non sospetti( febbraio e marzo 2022)
https://www.merateonline.it/notizie/124377/come-funziona-l-asst-di-lecco
Visto il titolo “Mandic, ma non solo: ora vediamo cosa diranno i fatti!” vedo apparentemente (salvo verifica in working progress= avanzamento lavori, come si usa dire) perlomeno un maggior coinvolgimento anche dei sindaci e delle cosiddette forze politiche nel fare pressing rispetto alla Direzione Strategica e in particolare al Direttore Generale.
Referenti e funzioni che, pur riconoscendo aspetti gravanti non certamente solo legati al territorio meratese ( e tutte le forze politiche si dovrebbero interrogare sui propri passati errori), potrebbero svolgere un'azione efficace d'inversione quantomeno degli aspetti organizzativi. A meno che non siano “portatori d'acqua” di altri e soprattutto di visioni ideologiche precostituite, cosa che la logica stessa esclude viste le scelte concretamente ed personalmente operate.
Ma c'è una cosa che, perlomeno a mio parere, ogni cittadino consapevole ( meratese e/o quantomeno appartenente a territori attigui a quello meratese ) potrebbe cercare di fare: quello di scegliere di farsi curare/operare al Mandic anche a scapito di qualche comodità.
Non volendo per nulla apparire come visionario, mi spiego meglio.
Spesso i “Sistemi” di varia natura riescono a garantire, e addirittura aumentare, la propria “sopravvivenza” solo riducendo le proprie “vittime” a contemporanei “co-artefici” dei sistemi stessi.
In concreto se i potenziali “utenti” (preferirei almeno in questo “campo” chiamarli Cittadini) sono i primi a auto-dirottarsi in altro ospedali non è che questo concorre a “fare il gioco” di un graduale svuotamento del Mandic?
Certo non si chiede di essere stoici ma quantomeno di pensare anche a questa opportunità che assieme ad altri fattori, ovviamente altrettanto necessari, possono fare la differenza: visto che spesso si ragiona solo di numeri di utenti (uno per tutti i parti sopra o sotto i 500 all'anno) perché non contribuire a dimostrare che l'utenza, la cui penuria è spesso utilizzata come alibi, c'è ed è numerosa.
E' forse un ragionamento astruso? Intanto lo pongo all'attenzione di chi ha a cuore la sorte di questo importante nosocomio e con esso contribuire soprattutto a fornire, oltre qualsivoglia “campanilismo”, segnali concreti d'inversione a favore di una Sanità Pubblica semmai bisognosa di miglioramenti e non certo di affossamenti a vantaggio dei “privati”, fossanco di quelli “accreditati”.
Io, nel mio piccolo, pur essendo oggionese sto cercando, o per meglio dire tentando, di farlo.
Vale anche la pena di ricordare ulteriormente ai molti interessati che questo Sabato 21 dalle ore 11 presso Palazzo Lombardia, Piazza Città di Lombardia/Via Galvani Milano si svolgerà la manifestazione “LA SANITA' LOMBARDA DEVE CAMBIARE!”.