Come funziona l'ASST di Lecco?

Ho letto con sconcerto su Merateonline la notizia relativa alle 2 anestesiste dell'Ospedale Mandic di Merate che "lasciano il Reparto ma tornano con incarichi libero-professionali".

A parte non comprendere perché tale assai significativa "strategia sanitaria", vistane l'evidente valore paradigmatico non solo provinciale, non trovi altrettanto risalto perlomeno nelle "gemellate" Casateonline e Leccoonline, mi chiedo, come immagino molti altri, quali siano le logiche che hanno caratterizzano tali scelte attribuite nell'articolo al Direttore Generale dell'ASST di Lecco.


Proprio per questo oserei, come ogni semplice cittadino che voglia essere minimamente informato, rivolgermi alle dirigenze apicali chiedendo direttamente loro ragione di tutto ciò. In premessa mi permetto solo di porre alcuni espliciti interrogativi dedotti anche da quanto riportato nell'articolo. Interrogativi, senza pregiudizi, in cerca di non solo formali risposte: 1)Visto che si parla tanto di razionalizzazione della spesa, come risulta compatibile rinunciare a figure di dipendenti, peraltro professionalmente importanti, sostituendole con incarichi libero- professionali dati alle stesse persone ma con esborsi economici ben superiori? 2)Come si pensa di poter procedere "all'abbattimento delle liste d'attesa" se non si assume nuovo personale ma solo si "cambia il vestito" allo stesso? 3)Infine e soprattutto: A quanto mi si dice, corrisponde al vero il fatto che i dirigenti sono premiati anche in base al raggiungimento di certi obiettivi aziendali? E che uno degli obiettivi della razionalizzazione e della ricerca di una concomitante maggior efficienza è la riduzione dei "costi fissi" di cui la retribuzione del personale rappresenta una delle voci più pesanti? Sembrerebbe che i corrispondenti incarichi professionali esternalizzati, che sarebbero invece inquadrati nei "costi variabili", non concorrano alla determinazione dei "premi"ai dirigenti. Chiedo ai dirigenti ASST di fornire cortesemente e pubblicamente le relative risposte e al Cittadino lettore di comprendere cosa potrebbero significare, in assenza di pertinenti spiegazioni, queste distinzioni classificatorie tra costi fissi e variabili (o comunque vengano definiti) legate ai premi per obiettivi.
Germano Bosisio
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