Olgiate: sì alla mediazione del sindaco tra Casa dei Ragazzi e dipendenti. Al presidio con i sindacati anche il PD
Da 1.600 euro a 1.300 euro al mese di stipendio, da 32 a 26 giorni di ferie, da 18 a 6 mesi di copertura per malattia lunga. Sono queste alcune delle modifiche che potrebbero subire i contratti di 32 dipendenti di Casa dei Ragazzi, che nella mattinata di giovedì 19 ottobre hanno preso parte al presidio davanti al municipio di Olgiate Molgora, sostenuti da sindacati CGIL e Cisl.
Il presidio, nonostante la pioggia e il maltempo, è stato positivo per i diretti interessati, che alle 11 hanno incontrato il sindaco Giovanni Battista Bernocco e l’assessore ai Servizi Sociali Maurizio Maggioni. L’intento, come dichiarato dalla Segretaria Generale FP CGIL Lecco Teresa Elmo, era quello di portare l’attenzione dell’amministrazione comunale sulla scelta del CdA della Casa dei Ragazzi di Olgiate Molgora di disapplicare il CCNL Funzioni Locali a 32 lavoratori che prestano servizio alle dipendenze della struttura, applicando invece un contratto peggiorativo sia sotto il profilo economico che normativo.
“Il sindaco e l’assessore si sono resi disponibili a parlare direttamente con la direzione di Casa dei Ragazzi, cercando di virare la situazione verso un tavolo condiviso, alla presenza di organizzazioni sindacali, parte datoriale e rappresentanza del comune, per tornare a ragionare e rientrare dalla situazione attuale, invitando nel frattempo l’azienda a desistere da ogni azione unilaterale” ha detto Teresa Elmo, a pochi minuti dal termine dell’incontro. “Ci siamo dati 15 giorni di tempo per mettere in campo questa iniziativa. Auspichiamo di uscire dalla situazione critica in cui ci troviamo, altrimenti andremo avanti con azioni di lotta”. A fare eco anche Diego Riva, Segretario Generale CGIL Lecco: “Il presidio è andato bene, così come l’incontro. L’amministrazione intende capire il punto di vista della direzione della Casa dei Ragazzi e ha accolto la nostra richiesta di cercare di riaprire un tavolo di discussione. Purtroppo non stiamo parlando di un’azienda che costruisce macchine. Qui si mettono a disposizione servizi per le persone più fragili, persone che non hanno bisogno di tensioni interne al perimetro della struttura, ma di tranquillità e serenità, così come le loro famiglie. Il sindaco si è reso disponibile a convocare la direzione e a cercare di riportarla a dialogare con noi”.
Nel corso della mattinata, a prendere parte al presidio sono stati anche dipendenti di “La Nostra Famiglia”, attualmente sotto vertenza sindacale. “Sappiamo bene cosa stanno passando i dipendenti” hanno detto Marina Crippa e Flavio Concil, di CGIL Lecco. “La Nostra Famiglia è arrivata alla Corte di Cassazione e stiamo attenendo l’esito”. Teresa Elmo ha spiegato che per Casa dei Ragazzi l’intenzione è quella di non arrivare al medesimo finale, ma di riuscire a trovare un accordo prima.
Il presidio, nonostante la pioggia e il maltempo, è stato positivo per i diretti interessati, che alle 11 hanno incontrato il sindaco Giovanni Battista Bernocco e l’assessore ai Servizi Sociali Maurizio Maggioni. L’intento, come dichiarato dalla Segretaria Generale FP CGIL Lecco Teresa Elmo, era quello di portare l’attenzione dell’amministrazione comunale sulla scelta del CdA della Casa dei Ragazzi di Olgiate Molgora di disapplicare il CCNL Funzioni Locali a 32 lavoratori che prestano servizio alle dipendenze della struttura, applicando invece un contratto peggiorativo sia sotto il profilo economico che normativo.
“Il sindaco e l’assessore si sono resi disponibili a parlare direttamente con la direzione di Casa dei Ragazzi, cercando di virare la situazione verso un tavolo condiviso, alla presenza di organizzazioni sindacali, parte datoriale e rappresentanza del comune, per tornare a ragionare e rientrare dalla situazione attuale, invitando nel frattempo l’azienda a desistere da ogni azione unilaterale” ha detto Teresa Elmo, a pochi minuti dal termine dell’incontro. “Ci siamo dati 15 giorni di tempo per mettere in campo questa iniziativa. Auspichiamo di uscire dalla situazione critica in cui ci troviamo, altrimenti andremo avanti con azioni di lotta”. A fare eco anche Diego Riva, Segretario Generale CGIL Lecco: “Il presidio è andato bene, così come l’incontro. L’amministrazione intende capire il punto di vista della direzione della Casa dei Ragazzi e ha accolto la nostra richiesta di cercare di riaprire un tavolo di discussione. Purtroppo non stiamo parlando di un’azienda che costruisce macchine. Qui si mettono a disposizione servizi per le persone più fragili, persone che non hanno bisogno di tensioni interne al perimetro della struttura, ma di tranquillità e serenità, così come le loro famiglie. Il sindaco si è reso disponibile a convocare la direzione e a cercare di riportarla a dialogare con noi”.
Nel corso della mattinata, a prendere parte al presidio sono stati anche dipendenti di “La Nostra Famiglia”, attualmente sotto vertenza sindacale. “Sappiamo bene cosa stanno passando i dipendenti” hanno detto Marina Crippa e Flavio Concil, di CGIL Lecco. “La Nostra Famiglia è arrivata alla Corte di Cassazione e stiamo attenendo l’esito”. Teresa Elmo ha spiegato che per Casa dei Ragazzi l’intenzione è quella di non arrivare al medesimo finale, ma di riuscire a trovare un accordo prima.
Inoltre al presidio ha presenziato anche il consigliere regionale Gian Mario Fragomeli. Del PD presente anche il capogruppo di minoranza di Olgiate Stefano Golfari e la segretaria del circolo locale Margherita Viganò, che proprio sulla questione ha diffuso un comunicato attraverso cui viene chiesto alla presidente di Casa dei Ragazzi, Elena Rolandi, e al Comune di Olgiate – ha un proprio rappresentante all’interno del CdA – di considerare, prima di assumere decisioni che deteriorino il personale dipendente, che il problema della carenza di personale educativo e assistenziale diffuso nel territorio causerebbe, applicando un contratto peggiorativo, un’inevitabile e inarrestabile emorragia di personale dalla struttura a danno degli utenti, emorragia che – secondo il circolo PD – potrebbe essere evitata mantenendo e applicando il contratto di lavoro enti locali, che salvaguarderebbe i diritti dei lavoratori e degli utenti fragili.
E.Ma.