Mandic: dimissioni confermate anche la dr.sa Cortinovis lascia l'ospedale e adesso la Pediatria rischia la chiusura
E' giunta in serata la conferma delle dimissioni della dottoressa Francesca Cortinovis, primario facente funzioni di Pediatria. Dimissioni che seguono a distanza di poche settimane da quelle della dottoressa Tiziana Dell'Anna, anche lei primaria facente funzioni di Ostetricia-Ginecologia. Nel mezzo se n'è andato anche Antonio Rocca primario di Ortopedia. Ma sono le dimissioni delle due facenti funzioni a far temere che l'esodo non sia finito. Si dice infatti che le due dottoresse più un terzo primario avrebbero scritto una lettera al direttore generale sull'Unità Operativa Complessa di Ostetricia-Ginecologia, con una posizione che Paolo Favini avrebbe ritenuto inaccettabile. Di qui il duro contrasto sfociato poi nelle dimissioni della Dell'Anna, seguite oggi dalle dimissioni della Cortinovis. Non è accertato con esattezza il contenuto della lettera. Ma qualcosa è noto e proprio per questo si teme una terza dimissione eccellente.
Certamente è un momento difficile quello che sta attraversando il San Leopoldo Mandic, il più difficile da 178 anni a questa parte, cioè dal 1845, anno di fondazione ufficiale del presidio ospedaliero, nato in via Cerri, per opera proprio della famiglia omonima. Purtroppo per molti anni la classe politica o ha mentito vergognosamente o si è voltata dall'altra parte. I primi hanno sfruttato le entrature in alcuni organi di informazione locale per confutare chi, come merateonline, ha sempre suonato l'allarme. I secondi hanno preferito occuparsi di tombini e marciapiedi, o di sfilare col cappello alpino con passo marziale. Ora però i nodi sono arrivati al pettine. Chi mentiva si è reso invisibile e chi si è voltato dall'altra parte deve prendere atto che la situazione è difficilissima, forse irreversibile.
Certamente è un momento difficile quello che sta attraversando il San Leopoldo Mandic, il più difficile da 178 anni a questa parte, cioè dal 1845, anno di fondazione ufficiale del presidio ospedaliero, nato in via Cerri, per opera proprio della famiglia omonima. Purtroppo per molti anni la classe politica o ha mentito vergognosamente o si è voltata dall'altra parte. I primi hanno sfruttato le entrature in alcuni organi di informazione locale per confutare chi, come merateonline, ha sempre suonato l'allarme. I secondi hanno preferito occuparsi di tombini e marciapiedi, o di sfilare col cappello alpino con passo marziale. Ora però i nodi sono arrivati al pettine. Chi mentiva si è reso invisibile e chi si è voltato dall'altra parte deve prendere atto che la situazione è difficilissima, forse irreversibile.