Airuno: 128 persone al centro accoglienza. I numeri in CC

Sono 128 al momento le persone ospitate presso il Centro di Accoglienza Straordinaria di Airuno. Lo ha reso noto il sindaco Alessandro Milani nel corso del consiglio comunale di lunedì 2 ottobre, rispondendo all’interrogazione posta dal gruppo consiliare “Airuno Aizurro al centro”. Bruno Ferrario e colleghi infatti, spiegando di aver ricevuto segnalazioni riguardo all’installazione di moduli abitativi nell’area del CAS, avevano chiesto se fosse vero che erano stati collocati suddetti moduli, quanti fossero gli ospiti totali e come l’amministrazione comunale intendesse procedere per garantire il mantenimento della proporzionalità tra richiedenti asilo e popolazione comunale.
AirunoCAS2.JPG (74 KB)
Il sindaco Alessandro Milani

Il sindaco ha confermato che sono stati temporaneamente installati dei moduli abitativi (idonei per ospitare 30 persone) e che era stato informato ufficialmente sul fatto dal Prefetto stesso. Ha quindi fatto sapere che sono 128 in totale le persone ospitate nel CAS e che il rapporto della proporzionalità tra richiedenti asilo e numero della popolazione non è congruo. “Trattandosi di situazione emergenziale proclamata dal Ministero, il rapporto non è mai stato congruo. Non solo oggi ma anche in passato. Nel caso specifico dell’accoglienza sul territorio nazionale dei richiedenti asilo a oggi esistono indicazioni e di istanze formulate da parte di ANCI al Governo, ma si rileva tuttavia che non esiste una norma dello Stato che disciplini il rapporto numerico tra ospitati e popolazione residente” ha detto Milani. 

Il primo cittadino ha tenuto a precisare che il Comune non ha alcuna competenza nella gestione dell’accoglienza. “Il CAS è di competenza dello Stato, essendo struttura demaniale e di diretta competenza della Prefettura di Lecco, la quale tramite il gestore, la cooperativa Medihospis, gestisce l’accoglienza dei migranti richiedenti asilo”. Citando poi l’incontro tra il Prefetto Sergio Pomponio e i sindaci del Meratese e Casatese dello scorso 19 settembre, Milani ha detto che in quell’occasione aveva espresso comunque preoccupazioni riguardo all’impatto che ulteriori arrivi potrebbero avere sul territorio, e infatti aveva chiesto al Prefetto alcune garanzie a tutela dei cittadini, del territorio e dell’ambiente circostante la struttura straordinaria di accoglienza al fine di ridurre per quanto possibile l’impatto. “Ho richiesto un presidio e controlli più frequenti presso il CAS, con il supporto delle competenti forze dell’ordine in affiancamento ai nostri agenti di Polizia Locale, che già eseguono con una certa regolarità punti fissi di controllo nel piazzale antistante la struttura. In aggiunta si è chiesto di poter avere aggiornamenti e un monitoraggio costante della situazione, anche con la cooperativa gestore. Con la Comandante di Polizia Locale stiamo valutando un divieto di sosta per i mezzi pesanti nel parcheggio stesso. È stato inoltre chiesto il potenziamento dell'illuminazione del piazzale e lo sfalcio del verde infestante presente nella cinta , che è già stato eseguito”. Con circolare della Prefettura alla mano, Milani ha anche fornito qualche dato sulla situazione a livello provinciale. Risulta infatti che (al 31 agosto) siano 551 le persone ospitate tra i Centri Accoglienza dei Distretti di Lecco, Bellano e Merate. 
AirunoCAS1.JPG (87 KB)
I consiglieri di “Al Centro” Cinzia Soldo, Bruno Ferrario e Simone Tavola

Il capogruppo di “Al centro”, Bruno Ferrario, non si è detto soddisfatto della risposta. “Abbiamo presentato questa interrogazione perché molti cittadini ci hanno chiesto se fossero stati installati moduli, ma non eravamo all’oscuro di tutto, dunque cogliamo l’occasione per chiedere che questo tipo di comunicazioni avvengono in modo più solerte” ha detto Ferrario, avanzando una seconda richiesta. “Ci risulta che in occasione della riunione tra sindaci, di fronte alla richiesta del Prefetto di trovare alloggi, nessun primo cittadino abbia dato disponibilità. Considerato che 128 persone sono tante per un paese come Airuno, mi chiedo dove sia la solidarietà dei comuni vicini. Chiediamo quindi che in occasione delle prossime riunioni venga fatta presente questa situazione e che i colleghi sindaci aiutino”. 

Il sindaco ha ribadito il fatto che il CAS è una struttura demaniale e che dunque il Comune non può intervenire. “Qui ad Airuno comunque non abbiamo mai avuto episodi critici. In ogni caso sicuramente molte altre persone verrano collocate anche in altri territori”. 
E.Ma.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.