Robbiate: Pecoraro e Bacile in cattedra, “attenti ai truffatori”

Nel pomeriggio di mercoledì 27 settembre tanti cittadini si sono riuniti a Villa Concordia per partecipare a un incontro sulla sicurezza curato dal Luogotenente CS Edonio Pecoraro, Comandante della Stazione dei Carabinieri di Merate e il Commissario Capo Giovanni Bacile, Comandante del Corpo di Polizia Locale dei Comuni di Robbiate, Paderno d’Adda e Verderio.
RobbiateIncontroTruffe1.jpg (180 KB)
Il Commissario Bacile ha aperto l’incontro ringraziando il sindaco Marco Magni e l’Amministrazione comunale per aver organizzato questo appuntamento volto a far acquisire più consapevolezza a quei cittadini che più facilmente possono cadere vittima di truffe e furti. La parola è poi passata al Luogotenente Pecoraro che ha ricordato ai presenti le truffe più attuali nella zona, partendo dai venditori porta a porta che in un momento di distrazione possono irrompere nell’abitazione. “Siamo stati cresciuti tutti con il detto ‘non accettare le caramelle dagli sconosciuti’, bisogna sempre partire da questo presupposto. È necessario stare in guardia e mostrare diffidenza nei confronti di una persona sconosciuta, soprattutto ad una che sta suonando il nostro campanello”. Importante è ricordare che gli enti istituzionali non manderanno mai delegati o ispettori sotto casa senza prima avvisare. Comune è l’inganno dell’addetto all’acquedotto comunale che segnala un inquinamento dell’acqua che rischia di danneggiare i monili in oro. Dopo essersi introdotti con il permesso nell’alloggio, i truffatori convincono a mettere al sicuro i gioielli in frigorifero, per riuscire poi facilmente a sottrarli in un unico momento. Anche i tecnici e impiegati Enel o di altre associazioni non si recheranno mai presso le abitazioni per verificare documenti o bollette. Il Comandante ha dunque invitato a non aprire la porta e chiamare il 112 qualvolta si abbia un dubbio sull’attendibilità di una persona.
RobbiateIncontroTruffe2.jpg (285 KB)
Spesso viene impiegata anche la chiamata di un falso Maresciallo che chiede di consegnare ad un collega, che si presenterà presso l’abitazione, un risarcimento per una persona cara coinvolta in un incidente. “La maggior parte delle macchine sono coperte dall’assicurazione quindi in nessun caso è necessario consegnare una somma di denaro. Inoltre io e i miei colleghi non chiameremmo mai a casa per chiedere dei soldi” ha rassicurato Pecoraro. Il consiglio è sempre quello di ignorare le chiamate di questo genere e avvisare le autorità di un pericolo presente nella zona. Lo stesso inganno viene messo in atto per far evitare il carcere ad un parente. In alcune occasioni più complici riescono con successo a spacciarsi per la persona che rischia la prigione e facendo leva sull’agitazione dell’interlocutore chiedono una cauzione. Ultimamente sta invece circolando un messaggio che avvisa del cambiamento del telefono di un proprio contatto, solitamente un parente stretto, che sfocia poi in una richiesta di soldi. Opportuno è sempre contattare con il numero in proprio possesso la persona interessata e verificare se il telefono sia stato effettivamente cambiato.

Recentemente, in alcuni comuni della zona, sta circolando la “truffa dello specchietto” che negli anni si è evoluta in tamponamenti o danneggiamenti di vario genere durante i momenti di manovra nei parcheggi. “Sarà l’altra persona a causare anche solo un piccolo danno alla carrozzeria della vostra vettura e poi chiedere come compenso cifre stimate che corrispondono al prelievo massimale di qualsiasi sportello bancario”. Anche in questo caso non bisogna dare dei soldi per i danni inflitti al veicolo, ma effettuare come da legge una constatazione amichevole. Per strada oltretutto, non si deve rispondere mai a falsi intervistatori che chiedono dati personali o di firmare dei documenti. Inconsciamente si sta approvando un vero e proprio contratto che, senza copia, dopo una settimana non può più essere revocato. Allo scadere di quel limite bisognerà intraprendere una causa civile per annullarlo. Anche internet rappresenta una fonte di pericolo. Quelle email e sms che domandano di modificare dati di accesso o il codice di accesso bancario sono sempre falsi, contengono virus e perciò devono essere cestinate.
RobbiateIncontroTruffe3.jpg (248 KB)
Il luogotenente Edonio Pecoraroe il commissario capo Giovanni Bacile

Al termine dell’intervento del Luogotenente, alcuni cittadini hanno raccontato le loro esperienze e chiesto consiglio alle autorità. Diverse persone sono infatti state vittime di truffe telefoniche di vario tipo: individui all’estero che lasciano i propri averi in eredità o famigliari bisognosi di soldi. Un anziano ha segnalato la presenza di una donna che con la scusa di un bicchiere d’acqua sperava di entrare nella sua casa. Fortunatamente il robbiatese, con un po’di astuzia, è riuscito a scongiurare la minaccia.

I Comandanti hanno dunque nuovamente invitato ad osservare delle semplici procedure per rimanere in sicurezza: prestare sempre molta attenzione, non esitare a chiamare il 112 anche solo in caso di sospetto e non dare fiducia a sconosciuti ai quali non si può comprovare l’identità.
I.Bi.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.