Mandic: Tiziana Dell’Anna lascia l’ASST Ostetricia-Ginecologia resta senza guida
La notizia delle dimissioni della dottoressa Tiziana Dell’Anna è stata confermata. La primaria f.f. lascerà l’azienda socio-sanitaria territoriale lecchese. Il concorso per primario, cui si era iscritta assieme a Giuseppe Losa, è stato bloccato qualche giorno fa. Tutto da rifare, quindi in un quadro sempre più drammatico. Secondo alcune fonti la decisione della professionista, molto apprezzata durante il suo servizio al Manzoni di Lecco, sarebbe scaturita a seguito di contrasti con il primario lecchese Antonio Pellegrino e il direttore del dipartimento materno infantile Roberto Bellù. Entrambi già fortemente critici verso Gregorio Del Boca e Anna Biffi i quali, a seguito di continue “aggressioni” si erano dimessi, letteralmente “inseguiti” dalle pazienti. Ma anche con il direttore generale Paolo Favini i rapporti sembra si siano deteriorati.
Quel che sia, resta il fatto che ora il reparto è sostanzialmente allo sbando e le peggiori previsioni circa una chiusura del punto nascite nel 2024 è sempre più realistica.
E’ tempo per la politica di tirare le conclusioni sull’operato di questa Direzione strategica. In quasi cinque anni il San Leopoldo Mandic ha subito un ridimensionamento pauroso, complice anche l’inerzia della politica locale.
Ora si guarda al rinnovo delle cariche. L’attuale direzione completa il mandato entro fine anno. E mentre Vito Corrao lascerà per raggiunti limiti di età, Paolo Favini potrebbe restare ancora. Ma se ciò accadesse per l’ASST lecchese sarebbe un brutto colpo. Magari il professionista può dare di più e meglio in un presidio milanese ma la gestione di tre ospedali e diverse strutture periferiche richiede esperienza e capacità organizzativa e soprattutto volontà di dialogo con le autorità locali.
Conterà molto nella scelta del top manager l’indirizzo che daranno Mauro Piazza e Giacomo Zamperini. Quest’ultimo soprattutto che ha già dimostrato più volte notevole sensibilità verso il tema e la volontà di impegnarsi a fondo.
Quel che sia, resta il fatto che ora il reparto è sostanzialmente allo sbando e le peggiori previsioni circa una chiusura del punto nascite nel 2024 è sempre più realistica.
E’ tempo per la politica di tirare le conclusioni sull’operato di questa Direzione strategica. In quasi cinque anni il San Leopoldo Mandic ha subito un ridimensionamento pauroso, complice anche l’inerzia della politica locale.
Ora si guarda al rinnovo delle cariche. L’attuale direzione completa il mandato entro fine anno. E mentre Vito Corrao lascerà per raggiunti limiti di età, Paolo Favini potrebbe restare ancora. Ma se ciò accadesse per l’ASST lecchese sarebbe un brutto colpo. Magari il professionista può dare di più e meglio in un presidio milanese ma la gestione di tre ospedali e diverse strutture periferiche richiede esperienza e capacità organizzativa e soprattutto volontà di dialogo con le autorità locali.
Conterà molto nella scelta del top manager l’indirizzo che daranno Mauro Piazza e Giacomo Zamperini. Quest’ultimo soprattutto che ha già dimostrato più volte notevole sensibilità verso il tema e la volontà di impegnarsi a fondo.