Sulla proposta di referendum per la sanità regionale

In una Democrazia reale gli elettori non si dovrebbero limitare alla sola espressione di voto ma dovrebbero pure saper esercitare una forma diretta di “controllo” sull'operato di chi li rappresenta o, meglio, li dovrebbe rappresentare.

Di converso gli eletti dovrebbero non aver problemi a manifestare pubblicamente i propri orientamenti specialmente su materie di fondamentale importanza per la Collettività come ad esempio quelli legati alla Sanità.

Ed allora perché in tale specifico ambito non sembrano volersi apertamente pronunciare sulla proposta di referendum di cui a breve (il 12/9, se confermato) saranno chiamati ad esprimere il proprio giudizio circa la sua ammissibilità?

Nell'ultimo mio pubblico intervento da semplice Cittadino, e con svariati attestati di convergenza di molti altri Cittadini, avevo chiesto loro un esplicito preventivo pronunciamento: https://www.casateonline.it/notizie/139656/si-esprimano-chiaramente-i-consiglieri-regionali-lecchesi-sulla-politica-sanitaria ma a tutt'oggi (a quanto mi risulta) non abbiamo avuto ancora il piacere di vederne le risposte da parte dei consiglieri Piazza, Zamperini e Fragomeli.

Del secondo si è potuto leggerne nel frattempo uno scritto attinente in particolar modo all'annosa questione dell'Ospedale Mandic di Merate dal vago sapore di “captatio benevolentiae” nei confronti del relativo territorio: https://www.merateonline.it/notizie/129692/pronto-soccorso-del-mandic-presidio-fondamentale-per-tutto-il-territorio-distrettuale

In sostanza a fronte di un'apparente disponibilità a prodigarsi in sua difesa nessuna presa di posizione circa il graduale suo “impoverimento” segnalato a più riprese da vari cittadini e amministratori del territorio come anche più volte puntigliosamente documentato dal sito Merateonline: https://www.merateonline.it/notizie/129686/un-invito-ad-azioni-comuni-in-difesa-del-nostro-ospedale-e-a-giliola-sironi-dico

Del terzo si conosce da tempo non solo la difesa del presidio meratese ma anche il farsi carico di contribuire fattivamente al superamento di alcune contraddizioni del sistema sanitario locale, come da ultimo questo esempio: https://www.leccoonline.com/articolo.php?idd=78141&origine=1&t=Lecco%2C+ospedale+Manzoni%3A+dopo+la+%27denuncia%27+del+dott.+Piatti%2C+Fragomeli+interroga+la+Regione

Del primo è assai facile schematizzare, specie in quest'ultima fase, un “NON PERVENUTO”!

Ma, come è ormai noto a tutti, sui rispettabilissimi problemi locali (vere e proprie “cartine tornasole” su cui misurare le effettive concrete ricadute non solo organizzative delle a volte solo conclamate “scelte strategiche” anche in tema di Sanità ) gravano a scalare anche aspetti delicatissimi derivanti da vere e proprie strutturali “scelte di campo Politico” (quello con la P maiuscola).

Ecco perché lo schierarsi o meno a favore dell'ammissibilità della proposta di Referendum su aspetti strutturali della Sanità Regionale (il superamento della equivalenza oggi esistente tra pubblico e privato convenzionato; la revisione- in senso restrittivo – delle funzioni e dei servizi che il pubblico può delegare al privato, da parte delle Ats e delle Asst, le due strutture operative di Regione sui territori. Infine un terzo quesito chiede di cancellare la possibilità per le strutture private accreditate di concorrere per l’assegnazione delle Case e degli Ospedali di Comunità - nuove strutture territoriali diffuse, previste dalla Legge ma aperte appunto anche al privato), che potrebbe fungere anche da apripista per tutte le altre Regioni, può costituire un elemento di comprensione diretta da parte di noi Cittadini elettori dei reali intendimenti dei nostri eletti.

Ai “nostri” Consiglieri Regionali assumersi la doverosa responsabilità di darne o meno riscontro preventivo mettendoci, in tempi ormai ristretti, la faccia!

Il farlo o non farlo, al di là dei propri personali convincimenti, potrebbe già costituire per ogni Cittadino un buon indicatore perlomeno delle loro credibilità!

Germano Bosisio
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