Imbersago: è morto a 75 anni Giuseppe Crevenna, ''caronte'' dell'Adda. Dal 1993 al 2010 ha collegato le due sponde con il traghetto
Sull'epigrafe funebre i famigliari hanno voluto ricordarlo per come a Imbersargo verrà portata avanti la sua memoria: Giuseppe Crevenna “Caronte”.È morto, infatti, all'età di 75 anni lo storico traghettatore che per quasi vent'anni con il natante progettato da Leonardo da Vinci, ha collegato le sponde lecchese e quella bergamasca, “tirando” la fune di acciaio e sfruttando la corrente del fiume Adda.
Un sistema e un mezzo di navigazione che hanno reso la località conosciuta ovunque, con arrivi anche da tutto il mondo, tra cui la TV giapponese, per filmare questa attrazione.
Giuseppe Crevenna per anni ne è stato il protagonista e il “custode” avendo svolto questo lavoro con passione, dedizione e scrupolo.
Classe 1948, Crevenna si era trasferito a Imbersago a seguito del matrimonio. In paese aveva lavorato per una ditta di autotrasporti e poi, a cavallo della pensione, aveva deciso di buttarsi in questa avventura, prendendo in gestione il traghetto, simbolo per eccellenza di Imbersago.
Sulle orme del suocero Aldo che lo aveva condotto per diversi anni, Crevenna aveva iniziato a raggiungere la riva del fiume tutte le mattine dal 1993, alle ore 7 e lì vi restava sino alla prima serata, in base poi alle stagioni.Avanti e indietro trasportando pedoni, auto, moto, biciclette, furgoni. Un andirivieni generato da uno “strattone” del traghettatore che, quasi appendendosi a una fune, indirizzava il natante verso l'altra sponda e poi lasciava che fosse la corrente a fare il resto portando pian piano la chiatta dall'altra parte.
Migliaia le persone che, per turismo o per necessità (pendolari che preferivano il fiume al transito sul ponte di Paderno o di Brivio, ndr), hanno attraversato questo punto facendosi accompagnare dal signor Giuseppe, uomo cordiale, di poche parole ma di tanta praticicità e manualità.
Con lui , tra un trasporto e l'altro, c'erano gli amici pensionati che sostavano sulla riva per qualche chiacchiera e qualche aneddoto che non mancava mai. E gli davano anche una mano specie nei momenti di maggiore afflusso quando all'imbarco si formavano le code.
Non erano mancate le presenze illustri come quella del regista Philippe Leroy che lungo l'Adda aveva fatto diverse tappe alla scoperta dei luoghi di Leonardo ed era arrivato anche al traghetto.
Con la morte di Giuseppe Crevenna, che per motivi di salute aveva lasciato in anticipo la gestione del natante, nel 2010, se ne va davvero un pezzo di storia di Imbersago.
A ricordarlo, a titolo personale e come amministrazione, è stato il sindaco Fabio Vergani. “Giuseppe è stato l'ultimo traghettatore di Imbersago, residente in paese. È stato davvero un servitore inappuntabile della sua comunità, svolgendo il suo lavoro con professionalità, scrupolo e tanta passione. Dopo la pensione aveva deciso di fare questa esperienza e ci è riuscito in modo encomiabile, per cui tutti gli siamo grati. Era una persona di poche parole, ma era conosciutissimo in paese e dispiace per questa perdita che è un pezzetto della nostra storia che se ne va”.
Dopo Crevenna il traghetto era stato gestito da due fratelli, Ingrid e Alex. Al termine del loro mandato il natante è fermo da tempo. Sono ora in corso interlocuzioni con la cooperativa Paso per riprendere il servizio e offrire anche altre opportunità turistiche (noleggio bici, ecc...) così da poter tornare a collegare le due sponde “all'antica” e in una maniera, forse un poco romantica e meno ancora “smart”, ma che è davvero unica.
Un sistema e un mezzo di navigazione che hanno reso la località conosciuta ovunque, con arrivi anche da tutto il mondo, tra cui la TV giapponese, per filmare questa attrazione.
Giuseppe Crevenna per anni ne è stato il protagonista e il “custode” avendo svolto questo lavoro con passione, dedizione e scrupolo.
Classe 1948, Crevenna si era trasferito a Imbersago a seguito del matrimonio. In paese aveva lavorato per una ditta di autotrasporti e poi, a cavallo della pensione, aveva deciso di buttarsi in questa avventura, prendendo in gestione il traghetto, simbolo per eccellenza di Imbersago.
Sulle orme del suocero Aldo che lo aveva condotto per diversi anni, Crevenna aveva iniziato a raggiungere la riva del fiume tutte le mattine dal 1993, alle ore 7 e lì vi restava sino alla prima serata, in base poi alle stagioni.Avanti e indietro trasportando pedoni, auto, moto, biciclette, furgoni. Un andirivieni generato da uno “strattone” del traghettatore che, quasi appendendosi a una fune, indirizzava il natante verso l'altra sponda e poi lasciava che fosse la corrente a fare il resto portando pian piano la chiatta dall'altra parte.
Migliaia le persone che, per turismo o per necessità (pendolari che preferivano il fiume al transito sul ponte di Paderno o di Brivio, ndr), hanno attraversato questo punto facendosi accompagnare dal signor Giuseppe, uomo cordiale, di poche parole ma di tanta praticicità e manualità.
Con lui , tra un trasporto e l'altro, c'erano gli amici pensionati che sostavano sulla riva per qualche chiacchiera e qualche aneddoto che non mancava mai. E gli davano anche una mano specie nei momenti di maggiore afflusso quando all'imbarco si formavano le code.
Non erano mancate le presenze illustri come quella del regista Philippe Leroy che lungo l'Adda aveva fatto diverse tappe alla scoperta dei luoghi di Leonardo ed era arrivato anche al traghetto.
Con la morte di Giuseppe Crevenna, che per motivi di salute aveva lasciato in anticipo la gestione del natante, nel 2010, se ne va davvero un pezzo di storia di Imbersago.
A ricordarlo, a titolo personale e come amministrazione, è stato il sindaco Fabio Vergani. “Giuseppe è stato l'ultimo traghettatore di Imbersago, residente in paese. È stato davvero un servitore inappuntabile della sua comunità, svolgendo il suo lavoro con professionalità, scrupolo e tanta passione. Dopo la pensione aveva deciso di fare questa esperienza e ci è riuscito in modo encomiabile, per cui tutti gli siamo grati. Era una persona di poche parole, ma era conosciutissimo in paese e dispiace per questa perdita che è un pezzetto della nostra storia che se ne va”.
Dopo Crevenna il traghetto era stato gestito da due fratelli, Ingrid e Alex. Al termine del loro mandato il natante è fermo da tempo. Sono ora in corso interlocuzioni con la cooperativa Paso per riprendere il servizio e offrire anche altre opportunità turistiche (noleggio bici, ecc...) così da poter tornare a collegare le due sponde “all'antica” e in una maniera, forse un poco romantica e meno ancora “smart”, ma che è davvero unica.
S.V.