Cernusco: versata la quota a Retesalute

Anche a Cernusco Lombardone si è tornato a discutere delle spese legali per la soccombenza alla sentenza del Giudice del Lavoro di Lecco, che aveva condannato Retesalute per lite temeraria. 93 mila euro in tutto. Se ad Osnago lo scontro in Consiglio comunale ha visto come rivali il sindaco e il segretario comunale, a Cernusco è prevalso il punto di vista dell’azienda speciale.

Il tema è stato affrontato all’interno del punto sull’approvazione del bilancio di previsione di Retesalute. A illustrare l’andamento dell’azienda speciale meratese è stato il suo direttore Luca Rigamonti. Le previsioni sono incoraggianti, a partire dall’utile che si prospetta in attivo di 51 mila euro. La gestione si sta facendo sempre più rigorosa e armonizzata tra strutture interne, organismi di controllo e amministrazioni comunali.
consiglio_comunale_cernusco_07.jpg (39 KB)
Il direttore di Retesalute Luca Rigamonti


Sulla storia dei 93 mila euro, il direttore ha puntualizzato: “Tra i crediti, ci sono quelli derivanti dal riconoscimento da parte dell’Assemblea dei soci della soccombenza nella causa del Tribunale di Lecco per il contenzioso che era in essere. Alla data della redazione del bilancio, di questi 93 mila euro ne avevamo 39.865 versati dai Comuni soci”.

Precedentemente la cifra non era stata ipotizzata come credito ma era stata appostata come fondo rischi. “A seguito del riconoscimento da parte degli Enti soci con una delibera assembleare è stato trasformato in credito che man mano stiamo andando a recuperare”. A Cernusco la questione non ha destato allarmismi, anche perché nei giorni precedenti aveva appena versato la propria quota spettante.

Rigamonti ha voluto comunque indugiare sulla questione, ribadendo e motivando il concetto: “Alla fine i soci hanno deciso di riconoscere questo debito che è uscito e quindi per noi è diventato un credito. Non più un fondo rischi. È vero che ancora non tutti hanno pagato. Ringrazio Cernusco che ha fatto il suo dovere. Noi confidiamo nel fatto che non fosse necessario accantonare questi soldi perché siamo di fronte a una delibera dell’Assemblea dei soci in cui hanno riconosciuto questo debito e se ne sono fatti carico, alcuni con la procedura dell’accollo”. Il direttore ha infine chiosato: “Se non sono sicuri i crediti nei confronti dei nostri Enti soci mi verrebbe da dubitare di tante cose. Quindi quel fondo rischi di 93 mila euro è stato completamente azzerato”.
consiglio_comunale_cernusco_08.jpg (41 KB)
 Il segretario reggente Claudio Giuseppe Ministeri

Soltanto il giorno precedente a Osnago si era accesa un’ampia discussione però sulla correttezza giuridica nell’imputare ai Comuni i famosi 93 mila euro. Il segretario Giovanni Balestra aveva paventato il rischio del danno erariale e aveva sostenuto che l’eventuale accollo da parte degli Enti locali dovrebbe configurarsi come debito fuori bilancio [clicca QUI]. Osnago non ha ancora deciso se e come pagare nonostante l’intenzione politica del sindaco sia di assumersi tale responsabilità.

In Consiglio comunale il sindaco Toto ha poi presentato il punto sulla convenzione con la Provincia di Lecco per delegare all’Ente superiore la funzione di Ufficio per i procedimenti disciplinari verso i dipendenti. Il primo cittadino ha specificato che al momento non vi sia alcuna necessità di utilizzare tale strumento, ma che debba essere istituito come adempimento normativo. Nessuna volontà di procedere contro il personale.

La consigliera di minoranza Valeria Pirovano ha domandato a chi spetti eventualmente affidare l’incarico di assistenza legale, qualora il dipendente che avesse subito un procedimento lo impugnasse. Il sindaco, consultandosi rapidamente con il segretario Claudio Giuseppe Ministeri, ha risposto che sarebbe un onere del Comune e non della Provincia. Toto ha aggiunto che l’incarico legale si configurerebbe come un atto fiduciario.
consiglio_comunale_cernusco_06__1_.jpg (50 KB)
Pirovano ha allora posto all’attenzione un articolo della convenzione in cui si desume l’esatto contrario, evidenziando la scarsa opportunità che sia la Provincia ad occuparsene. Citando la convenzione Pirovano ha chiarito che con la convenzione si dà facoltà alla Provincia di Lecco ad “assumere tutte le decisioni necessarie” e a “provvedere a conferire un incarico legale”. Le spese legali, però, sono da convenzione a carico del Comune. Il segretario Ministeri ha quindi ammesso che l’incarico legale sarebbe di competenza della Provincia, senza celare più di tanto l’inopportunità di tale circostanza e l’eccessiva generalità quando si parla di “tutte le decisioni necessarie”. Ministeri ha comunque suggerito di approvare per il momento la convenzione così com’è, salvo poi modificarlo previo accordo con la Provincia. La convenzione è stata approvata, con l’astensione di UPAI.
M.P.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.