Lomagna: palazzo in centro e edificio a svastica in Consiglio
Anche a Lomagna il tema della copertura delle spese legali di Retesalute è stato toccato. La quota del Comune è di 3.703 e fino ad ora non compariva a bilancio. La volontà dell’amministrazione ora è stata quella di appostare la cifra, in attesa di decidere “il percorso” per procedere al pagamento della fattura. Il segretario, reduce il giorno precedente dallo scontro con il sindaco di Osnago sullo stesso argomento [clicca QUI], ha premesso che sarebbe stata la prima e l’ultima volta che avrebbe affrontato la questione in Consiglio. Ha ribadito poi le criticità della scelta di allocare la quota seppur indossando questa volta dei guanti di velluto. Perplesso il capogruppo di minoranza Mauro Sala, che ha domandato se la prospettiva in caso di mancato versamento della propria parte a Retesalute possa essere un decreto ingiuntivo. Un’ipotesi ritenuta attendibile dal segretario Giovanni Balestra.
La minoranza si è piuttosto concentrata sulle questioni di urbanistica. Un punto all’ordine del giorno riguardava una deroga allo strumento urbanistico per consentire di edificare una nuova palazzina residenziale in via Magenta sforando i limiti in altezza consentiti. La proposta è stata di accordare un’altezza di 14,20 metri, valevole per costruire tre piani e un quarto piano parziale.
Il vice sindaco Stefano Fumagalli ha evidenziato che l’impronta al suolo viene ridotta rispetto all’attuale capannone dismesso. L’attuale impronta è di 1.840 mq, mentre il progetto prevede 700 mq. Discorso analogo per la volumetria che passa dagli attuali 6.656 mc, mentre la nuova edificazione sarebbe di poco inferiore ai 5 mila mc. Diminuisce anche la superficie impermeabile: l’esistente è di 2.270 mq, mentre il progetto la calcola di 1.180 mq. Fumagalli si è detto dell’idea di assecondare la richiesta del privato, anche perché il quarto piano non sarebbe fronte strada.
Il vicesindaco Stefano Fumagalli
Contraria la minoranza. Sono intervenuti sia Mauro Sala che Alberto Bonanomi, i quali hanno ricordato che di recente è stata concessa un’altra deroga in un caso analogo. Sala ha definito il progetto un “casermone in centro paese”. Il consigliere ha ricordato che la pianta di quell’altro edificio già passato in deroga era a forma di svastica. Fumagalli ha colto l’occasione per comunicare che a seguito di quella nota emersa in Consiglio si è provveduto a far parzialmente rettificare il disegno della pianta che non ricorderà più la svastica. Per Bonanomi la deroga poteva essere evitata.
Sempre su via Magenta si è concentrata l’attenzione, ma su un’interrogazione di Uniti per Lomagna, che aveva fatto intendere l’ipotesi di occupazione abusiva in alcuni appartamenti convertiti a residenze. “In seguito all’interrogazione, l’Ufficio tecnico ha effettuato un sopralluogo di verifica, ma non ha riscontrato lavorazioni in atto. Si è adoperato per verificare la proprietà e la consistenza dell’immobile, ma è necessario un ulteriore approfondimento” ha risposto la sindaca Citterio. Verrà eseguito poi un ulteriore sopralluogo e sarà informata la minoranza per iscritto. Mauro Sala ha sostenuto che in questi appartamenti c’è gente che ci abita, a detta di alcuni residenti.
Un’interrogazione e una mozione invece per le villette sulle balze di via Marconi, un pallino su cui la minoranza si è più volte scontrata con l’amministrazione comunale, già nella precedente consigliatura. Sul nuovo cantiere, avviato e che sembra essere fermo da tempo, la sindaca ha espresso che è tutto regolare. Le autorizzazioni del caso sono state concesse alla società immobiliare Alma Sas. L’ultimo intervento in atto è separato dai precedenti lotti.
L’area è classificata nel PGT in parte come residenziale estensiva e in parte come area boscata. Su questa seconda zona è stata autorizzata la trasformazione del bosco ai sensi di una legge regionale. La sindaca ha aggiunto che non ci sono discrepanze tra l’azzonamento del PGT e la classificazione come residenziale estensiva. Citterio ha rivendicato la scelta di affidarsi al Parco di Montevecchia per agire in funzione di Commissione paesaggistica. Per la minoranza le prescrizioni dell’Ente Parco sarebbero inattuabili. La sindaca sul punto ha commentato: “Non mi è possibile confermare o smentire quanto affermato circa l’inattuabilità delle prescrizioni”. A fronte di queste motivazioni la maggioranza ha bocciato la mozione che chiedeva di tutelare il paesaggio di Lomagna e di “correggere” le presunte anomalie del PGT.
La minoranza si è piuttosto concentrata sulle questioni di urbanistica. Un punto all’ordine del giorno riguardava una deroga allo strumento urbanistico per consentire di edificare una nuova palazzina residenziale in via Magenta sforando i limiti in altezza consentiti. La proposta è stata di accordare un’altezza di 14,20 metri, valevole per costruire tre piani e un quarto piano parziale.
Il vice sindaco Stefano Fumagalli ha evidenziato che l’impronta al suolo viene ridotta rispetto all’attuale capannone dismesso. L’attuale impronta è di 1.840 mq, mentre il progetto prevede 700 mq. Discorso analogo per la volumetria che passa dagli attuali 6.656 mc, mentre la nuova edificazione sarebbe di poco inferiore ai 5 mila mc. Diminuisce anche la superficie impermeabile: l’esistente è di 2.270 mq, mentre il progetto la calcola di 1.180 mq. Fumagalli si è detto dell’idea di assecondare la richiesta del privato, anche perché il quarto piano non sarebbe fronte strada.
Il vicesindaco Stefano Fumagalli
Contraria la minoranza. Sono intervenuti sia Mauro Sala che Alberto Bonanomi, i quali hanno ricordato che di recente è stata concessa un’altra deroga in un caso analogo. Sala ha definito il progetto un “casermone in centro paese”. Il consigliere ha ricordato che la pianta di quell’altro edificio già passato in deroga era a forma di svastica. Fumagalli ha colto l’occasione per comunicare che a seguito di quella nota emersa in Consiglio si è provveduto a far parzialmente rettificare il disegno della pianta che non ricorderà più la svastica. Per Bonanomi la deroga poteva essere evitata.
Sempre su via Magenta si è concentrata l’attenzione, ma su un’interrogazione di Uniti per Lomagna, che aveva fatto intendere l’ipotesi di occupazione abusiva in alcuni appartamenti convertiti a residenze. “In seguito all’interrogazione, l’Ufficio tecnico ha effettuato un sopralluogo di verifica, ma non ha riscontrato lavorazioni in atto. Si è adoperato per verificare la proprietà e la consistenza dell’immobile, ma è necessario un ulteriore approfondimento” ha risposto la sindaca Citterio. Verrà eseguito poi un ulteriore sopralluogo e sarà informata la minoranza per iscritto. Mauro Sala ha sostenuto che in questi appartamenti c’è gente che ci abita, a detta di alcuni residenti.
Un’interrogazione e una mozione invece per le villette sulle balze di via Marconi, un pallino su cui la minoranza si è più volte scontrata con l’amministrazione comunale, già nella precedente consigliatura. Sul nuovo cantiere, avviato e che sembra essere fermo da tempo, la sindaca ha espresso che è tutto regolare. Le autorizzazioni del caso sono state concesse alla società immobiliare Alma Sas. L’ultimo intervento in atto è separato dai precedenti lotti.
L’area è classificata nel PGT in parte come residenziale estensiva e in parte come area boscata. Su questa seconda zona è stata autorizzata la trasformazione del bosco ai sensi di una legge regionale. La sindaca ha aggiunto che non ci sono discrepanze tra l’azzonamento del PGT e la classificazione come residenziale estensiva. Citterio ha rivendicato la scelta di affidarsi al Parco di Montevecchia per agire in funzione di Commissione paesaggistica. Per la minoranza le prescrizioni dell’Ente Parco sarebbero inattuabili. La sindaca sul punto ha commentato: “Non mi è possibile confermare o smentire quanto affermato circa l’inattuabilità delle prescrizioni”. A fronte di queste motivazioni la maggioranza ha bocciato la mozione che chiedeva di tutelare il paesaggio di Lomagna e di “correggere” le presunte anomalie del PGT.
M.P.