Imbersago: sul traghetto un lettore bresciano suggerisce come sia possibile riattivarlo

L’ultimo traghettatore, anzi traghettatrice, Ingrid Anghileri, ha lasciato la tolda di comando a fine ottobre 2022. E da allora il solo esempio fin lì funzionante di imbarcazione a doppio scafo, si dice, progettata da Leonardo durante il suo soggiorno a Vaprio D’Adda al Girolamo Melzi, negli anni 1506-1507 con un disegno datato 1513, è fermo attraccato alla sponda lecchese, a Imbersago. Inutile il bando varato dal comune nel marzo scorso. Nessuno ha partecipato. Così dopo sei secoli l’imbarcazione è in rada. L’attività era già stata fermata nel 1991in quanto il traghetto non era più in regola con le norme di sicurezza. E poi era assai malmesso.

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Dopo due anni di lavoro dei maestri d’ascia giunti da Venezia una copia perfetta era stata messa di nuovo in acqua mentre l’originale veniva acquisito dal comune di Olginate. Gli interventi hanno permesso all’imbarcazione di affrontare meglio le fasi di secca e quelle di piena, ma in diverse occasioni il traghetto ha dovuto restare agganciato al molo di Imbersago. Sono tantissimi i turisti che la domenica arrivano da ogni parte per visitare l’area leonardesca che comprende oltre al traghetto anche le chiuse. Un percorso noto come l’Ecomuseo "Adda di Leonardo" che segue il corso del fiume Adda, dal comune di Imbersago a nord, fino al comune di Cassano d'Adda a sud, lungo un tragitto interamente ciclo-pedonale di 21 km all'interno del Parco Adda nord, tra le province di Lecco, Bergamo, Monza e della Brianza e Milano.

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Tra i tanti turisti un bresciano attentissimo alla vicenda che ha voluto scriverci, dopo una bella chiacchierata telefonica, un “pezzo” vero e proprio con importanti suggerimenti rivolti per lo più al Sindaco di Imbersago. Con la sola finalità di rivedere in servizio l’imbarcazione.

https://www.ecomuseoaddadileonardo.it/ 

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Spett. Direttore di Merateonline s.r.l


Sig. Claudio Brambilla

Con la presente voglio segnalarle una situazione che ritengo assurda, per non dire vergognosa. Entro subito nel merito. Nel comune di Imbersago, in riva all' Adda, operava il cosidetto "Traghetto di Leonardo", che collegava la sponda di Imbersago (Lc) a quella di Villa d' Adda (Bg). Non mi soffermo a spiegare il funzionamento del traghetto, conosciuto da tantissimi in Italia ed anche a livello europeo. Ora il traghetto è fermo. Per avere informazioni/motivazioni sul perchè ho telefonato agli Assessorati alla Cultura delle province di Lecco e Bergamo, poi ai comuni di Lecco e Bergamo ed infine al comune di Imbersago. Le persone interpellate, tutte molto gentili, mi hanno fornito una infinità di informazioni. Alcune illogiche, altre approssimative, altre ancora veritiere ma incomplete. Comunque tutte da verificare. Provo ad esporre le più significative. Mi è stato detto che, gli ex gestori del traghetto, avrebbero rinunciato all'attività non traendo adeguato profitto economico dal lavoro svolto. Le cause sarebbero da imputare all' irrisorio costo del trasbordo e/o a regole più restrittive imposte dalla EU (Europa Unita). Secondo la UE (?), o l'Italia (?), il traghettatore dovrebbe essere in possesso della patente di " Barcaiolo". I pochi che la possiedono non sarebbero interessati alla gestione del Traghetto, visti i bassi introiti ed, eventualmente, il basso stipendio. Ci sarebbe un altro punto da chiarire. Il tipo di patente del conduttore darebbe il diritto, allo stesso, di trasportare in contemporanea più di 12 persone, oppure fino ad 11. Le eventuali vetture caricate (2/3) ridurrebbero notevolmente lo spazio per i pedoni, e di conseguenza anche gli introiti. (chiarirò in seguito questa considerazione). Va aggiunto che, il traghetto, offre anche servizio pubblico, come un autobus di linea. Quelle sopra esposte, in linea di massima, sarebbero le informazioni che sono riuscito ad ottenere. Con le seguenti considerazioni, confutabilissime, vorrei dimostrare che il traghetto, in realtà, potrebbe produrre utili interessanti. Attualmente ed approssimativamente un pedone, per imbarcarsi, paga € 0,85 , un motociclista € 1,80, una vettura € 2,60. All'imbarco, la settimana scorsa, si sono presentati, in un giorno feriale, molti pedoni, ciclisti ed automobilisti, ecc. (tanti stranieri), che trovando l'attività chiusa se ne sono andati con malumore, oppure imprecando. Queste persone, come me, che avevano impiegato tempo e speso soldi per carburante ed autostrada, non avrebbero, sicuramente, rinunciato al traghetto, anche a fronte di tariffe superiori alle attuali. Facciamo una simulazione. Il pedone dovrebbe pagare € 2, quello con la bici € 3, il motociclista € 5, l'automobilista con due persone € 10. Si potrebbero studiare tariffe di A/R , e via discorrendo. Per non penalizzare i residenti/lavoratori frontalieri, basterebbe fornirli di un tesserino che gli darebbe diritto a tariffe agevolate. Le tariffe sopra esposte, accessibili a tutti, ma comunque modificabili, creerebbero incassi utili per pagare il "Barcaiolo" e le spese necessarie. Se momentaneamente non si trovasse il barcaiolo, si potrebbe comunque riattivare il servizio, caricando magari meno di 12 persone per volta. Gli introiti dovrebbero comunque essere interessanti. Il comune di Imbersago dovrebbe valutare se condurre l'attività direttamente o se darla in gestione. Quanto sopra esposto andrebbe verificato con studi di settore.  Se i miei consigli, attualmente, non fossero applicabili, perchè le attuali regole che non lo permettono, non ci si dovrebbe arrendere. In Italia, tutti i giorni, si fanno regole nuove e se ne tolgono altre. Basterebbe la volontà di volerlo fare, anche scomodando qualcuno più in alto. Faccio un esempio. Il Pantheon, a Roma, era visitabile gratuitamente. Il nuovo Ministro della Cultura, Sangiuliano, ha imposto un biglietto di € 5. Invece di diminuire i visitatori sono aumentati. Fuori la fila è lunghissima, tanto che è consigliata la prenotazione.  Torniamo al Traghetto. Qualora l'aumento delle tariffe o il cambio delle regole non sortissero l'effetto desiderato, consiglio, a chi di dovere, di rivolgersi in primis alla Provincia, poi alla Regione, ed infine al Ministero dei Beni Culturali. (cosa che farò io se non vedrò risultati apprezzabili). Il " Traghetto di Leonardo" è da considerarsi un'opera d'arte, (lo dice il nome stesso).  E' un bene nazionale. Gli Italiani, e gli stranieri, hanno il diritto di usufruirne. Bussando alle porte giuste si potrebbero ottenere contributi che sostituirebbero gli eventuali mancati introiti. Questo è quello che farei, se fossi il sindaco di Imbersago. Spero di essere stato chiaro nell' esposizione dell'attuale situazione, elaborata fidandomi delle rivelazioni fornite dai vari soggetti interpellati.  Confido in Lei, Sig. Direttore, affinché il suo impegno porti a risultati apprezzabili, in pratica facendo navigare il traghetto.  

Le sarei grato se mi tenesse informato sull' evolversi della situazione, indipendentemente dall' andamento in positivo o in negativo. Magari con una semplice telefonata, oppure con un messaggio tramite WhatsApp. 

Distinti Saluti   
Ennio Marchetto
via Cesare Battisti
25020 Milzano (Bs)
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