Robbiate: Cecilia, Alessandro e una vetta di oltre 6.000 metri da conquistare

Cecilia Colombo e Alessandro Sozzi, due trentenni appassionati di montagna, lei istruttrice e responsabile dell’AS Merate Gym, lui soccorritore alpino, una coppia con un unico sogno: raggiungere una cima ad alta quota.

/
Alessandro e Cecilia


L’Italia con il suo picco massimo di 4.810 del Monte Bianco ha instillato nei due atleti il bisogno di raggiungere vette più alte. A seguito di un’attenta ricerca, che ha tenuto conto delle loro possibilità economiche e fisiche, i ragazzi si sono innamorati della regione più settentrionale dell’India: il Ladakh. Racchiusa tra le catene montuose del Karakorum e dell'Himalaya, questa zona viene chiamata piccolo Tibet per la sua ricchezza di templi Buddisti che attirano i più audaci avventurieri. Si tratta infatti di una zona poco turistica, oggi punteggiata da villaggi fino a 4.000 metri, mentre nei tempi della guerra fungeva come terra di passaggio per soldati e carovane.

/
CecliaColomboTrekking2.jpg (225 KB)

La coppia robbiatese ha organizzato il viaggio in completa autonomia. Arriveranno a Delhi il 6 agosto, il 12 un aereo li porterà a Leh, la capitale del Ladakh, per raggiungere un’agenzia locale con la quale intraprenderanno il tour sotto la guida di uno Sherpa. A seguito di due giorni di briefing inizieranno gli 8 giorni di trekking che li porterà gradualmente a raggiungere la vetta Kang Yatse a 6248 metri. Un percorso per escursionisti esperti dove lungo un tracciato di 76 chilometri esploreranno i paesaggi locali lasciando le comodità a cui sono abituati. Di notte dormiranno con tenda e sacco a pelo, il cibo verrà fornito da una semplice cucina da campo e l’acqua dovrà essere filtrata prima di essere consumata. La sfida più impegnativa è riservata però per l’ultimo giorno quando con imbrago, casco e corda affronteranno il ghiacciaio che li separa dalla sommità.

/ 

Cecilia e Alessandro sono legati dalla passione della montagna e da sempre hanno esplorato i rilievi della nostra zona, in estate facendo trekking e in inverno dedicandosi allo sci alpinismo. In preparazione a questa spedizione hanno però incorporato allenamenti più intensi per aumentare la propria forza e resistenza con giri in biciletta e piani di esercizi dettati da una personal trainer. Per adattare il proprio corpo al freddo e alla mancanza d’ossigeno dell’alta quota i due trascorreranno questo weekend a 4.500 metri sui ghiacciai del Monte Rosa. Fondamentale è anche una preparazione mentale “bisogna sentirsi sereni per riuscire ad avere quella determinazione che fa spingere fino alla fine” ha commentato Cecilia che si sente pronta ed emozionata per il viaggio.
/
/ 

Non resta che augurare buona fortuna ai due ragazzi per questa loro prima grande avventura supportata dal CAI di Valmadrera che ci racconteranno al loro ritorno alla fine di agosto.

I.Bi.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.