Imbersago: grande successo il pranzo sociale sul tema della sicurezza “Attento che scotta!”

Una giornata per stare in compagnia, gustare del buon cibo ma soprattutto per parlare di sicurezza, queste sono le ragioni che hanno spinto numerosi cittadini Imbersaghesi e non, a recarsi il 7 maggio al Centro Polifunzionale.


Silvano Stefanoni



Ester Intini



I presenti si sono raccolti intorno a lunghi tavoli per gustare il ricco menù offerto dalla Pro Loco e ascoltare le testimonianze di persone che hanno fatto della sicurezza la loro missione. Il sindaco Fabio Vergani ha ringraziato il consigliere Eleonora Lavelli per essersi resa promotrice di questo evento che ha permesso di trattare, per la prima volta nel comune, di questa tematica in maniera così approfondita “mettendo le mani sul fuoco per capire quanto è scottante il tema della sicurezza nel nostro paese”. Si tratta di una questione attualissima, basti purtroppo pensare alle tristi notizie che non hanno mai fine, come il recentissimo incidente che ha coinvolto cinque operai in una fonderia di Cremona.



Cosa significa quindi fare sicurezza? Non significa solo partorire procedure, norme e leggi ma soprattutto formare una coscienza volta alla sicurezza a 360 gradi: sulle strade, nelle aziende, nelle scuole e nelle case. L’hanno dimostrato per primi Mario Cinus e Gianfranco Longhi, vicepresidente e presidente della ANMIL di Lecco: Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro. Loro portano la loro testimonianza nelle scuole e recentemente hanno attivato un nuovo progetto per entrare direttamente nelle aziende, come la Perinox che si è già messa in contatto con loro. “Nel 2021, in Italia, ci sono stati 560.000 infortuni sul lavoro, 1.361 dei quali mortali. Nel 2022 vi è stato un aumento del 30% mentre nel 2023 si è registrata una diminuzione causata dalla fine della pandemia. Rimane comunque il dato che ogni giorno in Italia muoiono in media 3 persone sul lavoro. Ogni incidente comporta un costo morale e sociale ma anche economico” l’investimento per un’attività di prevenzione costerebbe molto meno rispetto ai rimborsi erogati a posteriori. Ester Intini, fondatrice dell’associazione Gabry nel cuore e socio ANMIL, ha provato sulla propria pelle questa tragedia. Ha raccontato che dal 10 aprile 2019, giorno in cui suo figlio Gabriele rimase schiacciato nel rullo di una macchina a Sulbiate, ha iniziato una nuova vita con lo scopo di difendere il figlio e parlare di sicurezza. Anche lei si reca nelle scuole per insegnare a calcolare il rischio, ad avere un comportamento cauto e attento: “anche se questi ragazzi non sono ancora catapultati nel mondo del lavoro acquisiscono consapevolezza e si rendono conto dell’importanza di questo tema”.



Cinzia Manzoni, presidente del Gruppo Aiuto Mesotelioma Odv, ha portato la sua storia di figlia, la cui vita è stata sconvolta improvvisamente quando il padre settantunenne, a seguito di un dolore alla schiena, scopre di avere un Mesotelioma al polmone destro. Inizia così un periodo di dolore e sofferenza, ma anche di rabbia: questo tumore si manifesta esclusivamente per aver respirato l’amianto. Facendo delle ricerche, Cinzia ha scoperto che il padre lo aveva respirato per 17 anni mentre lavorava come portinaio in un istituto bancario di Lecco: questo minerale cancerogeno era presente nelle tubature della caldaia dell’edificio. Il padre ha lottato fino all’ultimo, non solo per vivere, ma per garantire i diritti degli ammalati fino al giorno della loro morte. Purtroppo, ancora oggi, questa malattia è difficilmente riconosciuta in quanto ha un lungo periodo di incubazione che rende difficile l’individuazione della causa scatenante. Al padre di Cinzia è stata infatti riconosciuta il 90% di invalidità solamente il giorno in cui si è spento e non con il manifestarsi dei pesanti sintomi che gli hanno causato estremo dolore fino al suo ultimo respiro. Con la sua associazione Cinzia vuole diffondere consapevolezza, ma soprattutto, prevenire sul nascere queste malattie. La presidente ha poi passato la parola al Dott. Edoardo Bai che è stato il responsabile del primo Centro di Medicina del Lavoro Territoriale in Italia a Corsico nel 1971 e che supporta continuamente l’associazione. Bai ha spiegato che dal 1992 è stato proibito l’uso dell’amianto in Italia, ma che questa legge non ha fermato il problema. Questo minerale è ancora presente nelle case, nelle ferrovie, negli edifici pubblici e continua a causare vittime. In Italia muoiono 8 persone al giorno per malattie asbesto correlate e la Lombardia ne detiene il triste primato. Occorre quindi diffondere consapevolezza, in primis tra i cittadini, per mettere in atto un processo di cambiamento che possa estinguere queste patologie.

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La consigliera Eleonora Lavelli

Ulteriori interventi sono stati “serviti” tra un manicaretto e l’altro: Croce Castiglia ha sottolineato l’importanza della sicurezza stradale, che promuove con la sua associazione Matteo La Nasa, dedicata al figlio vittima di un conducente in stato di ebrezza. Si è parlato di inclusione di persone con disabilità con Silvano Stefanoni, sindaco di Lierna e presidente provinciale della Federazione delle Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità (FAND), la cui azione è rivolta all’ Inclusione al sociale, al contrasto di ogni forma di discriminazione e alla garanzia delle pari opportunità in ogni ambito della vita per persone con disabilità, che ha trovato nella legge 18 dell’ONU del 24 febbraio 2009 il loro manifesto. Anche Paola Vassena presidente dell’Associazione Italiana Ciechi e Ipovedenti Ets e Andrea Riva Disability Manager dell’Ente Nazionale Sordi di Lecco hanno sottolineato l’importanza di garantire pari opportunità a tutti, a prescindere dalle proprie capacità.



Il sindaco Fabio Vergani

Lo scopo di questo evento non è stato solamente quello di instillare maggiore consapevolezza facendo conoscere le associazioni attive sul territorio, ma ha avuto come risultato la valorizzazione della vita “bella”: una vita non penalizzata da incidenti o infortuni. Il ricavato del pranzo è stato devoluto in beneficenza per sostenere la causa incarnata dai testimoni intervenuti nel corso della giornata.
I.Bi.
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