Imbersago: attività fisica e prevenzione. Le referenti di ATS incontrano ‘Piùdiduepassi’

Camminare con regolarità fa bene. A confermarlo, nel pomeriggio di giovedì 13 aprile, è stata la dottoressa Silvia Celada, medico dello sport e responsabile Gestione e Sviluppo Programmi Intersettoriali di ATS Brianza, che presso la sala civica di Imbersago ha incontrato i componenti del gruppo di cammino “Piùdiduepassi” e alcuni cittadini nell’ambito dell’evento “Gruppi di cammino: comunità che si cura”. A introdurla è stata il vicesindaco Elena Codara, che ha ringraziato Giuliano Paleari, walking leader del gruppo di cammino imbersaghese per la bella iniziativa proposta e la lettera d’invito spedita alla cittadinanza.


Il vicesindaco Elena Codara

“L’attività aerobica prolungata nel tempo è utile per prevenire malattie croniche non trasmissibili” ha spiegato la dottoressa Celada, ricordando che esistono tre tipi di prevenzione: quella primaria (per le persone sane), secondaria (per persone con fattori di rischio) e la terziaria (per persone che hanno contratto malattie). In particolare la dottoressa si è soffermata sulla prevenzione secondaria e terziaria. “Ciò che è importante è non andare incontro a fattori di rischio”. Per questo è importante fare attività fisica, non intensa, ma prolungata e fatta con regolarità e costanza. I benefici sono innumerevoli: diminuzione di trigliceridi, diminuzione del LDL, aumento dell’HDL, etc. All’attività fisica però è importante associare anche una corretta alimentazione, in modo da ridurre il proprio indice di massa corporea e di conseguenza migliorare il profilo lipidico, la tolleranza allo sforzo e la pressione arteriosa.



L’attività fisica aiuta inoltre a tenere a bada il diabete di tipo II, migliorando il controllo glicemico, il riempimento cardiaco e riducendo il peso corporeo. Lo stesso vale per l’ipertensione arteriosa. Attività fisica come la camminata aiuta a ridurre la pressione arteriosa sistolica e diastolica, e migliora l’elasticità delle arterie. Passando invece alla prevenzione terziaria, la dottoressa ha parlato delle patologie osteoarticolari, che possono essere di natura infiammatoria o degenerativa. Del primo tipo fanno parte le malattie reumatiche tipiche dell’anziano, che cronicizzano in età avanzata; del secondo tipo invece fanno parte l’osteoartrite, l’artrosi, l’osteoporosi e le lombalgie. In base a queste patologie e al loro livello di degenerazione, le persone possono rientrare in quattro classi diverse, secondo la quale sono più indicate determinate attività fisiche, che possono essere camminare, usare la cyclette, la bicicletta a carico ridotto o fare attività in acqua.


La dottoressa Silvia Celada

“Una persona di 70 anni che cammina un’ora al giorno aumenta dell’1% i neuroni” ha detto la dottoressa Celada, spiegano che le attività aerobiche aiutano anche a diminuire stress e tensione muscolare. È sufficiente svolgerla a intensità lieve o moderata dai 20 ai 60 minuti, da 3 a 5 giorni a settimana, associata a esercizi di tonificazione e di flessibilità. L’importante è non incappare in inattività, come ricordato da Stefania Abbiati e Angela Gandolfi, referenti dei gruppi di cammino per ATS Brianza. “L’inattività fisica è il quarto più importante fattore di rischio mortalità al mondo. Circa 3,2 milioni di persone muoiono ogni anno per inattività fisica” ha detto Stefania Abbiati. Ma perché si è arrivati a “praticare” inattività? Il problema, è stato illustrato, sta nel come l’ambiente e la società condizionano il nostro stile di vita. È cambiato il modo di spostarsi, di lavorare, di mangiare e fare tante altre cose, prevedendo sempre meno sforzo.


Angela Gandolfi e Stefania Abbiati

Per questo scegliere un’attività fisica e praticarla è importante. “Consultando il proprio medico, si può scegliere quella più adatta a sé”. Camminare può essere una valida opzione, che porta anche altri benefici se fatto in compagnia, come per esempio la socializzazione e il divertimento. È anche con questo scopo che sono nati i gruppi di cammino. “Il progetto è partito nel 2007 dall’ASL di Lecco –  ha spiegato Angela Gandolfi. – Vennero presi come riferimento i gruppi che c’erano per Verona, anche se lì erano divisi per target. Qui abbiamo deciso di fare come preferivamo e nel settembre del 2007 siamo partiti con il progetto”. Ma cosa è un gruppo di cammino? È una strategia sociale, hanno spiegato le referenti. Si tratta di persone che volontariamente si ritrovano regolarmente in un luogo definito e camminano insieme, guidati da un leader. “Sono gratuiti, a disposizione di tutti, non richiedono particolari abilità né equipaggiamenti”. I gruppi servono a incoraggiare la popolazione a fare movimento, incoraggiare la socializzazione, promuovere informazioni sulla salute tra pari e scoprire e valorizzare il territorio.





Attualmente nel territorio di ATS Brianza (province di Lecco e Monza) si contano 108 gruppi di cammino che coinvolgono 78 comuni sui 139 totali. La media ponderata stima una presenza di 4.500 camminatori, di cui l’80% ha un’età superiore ai 65 anni. In provincia di Lecco ci sono 44 gruppi in 35 diversi comuni su 84; nel Monzese invece si contano 64 gruppi in 43 diversi comuni su 55. Con la Pandemia purtroppo 12 gruppi si sono persi, ma 8 nuovi sono nati e uno è in formazione.
I gruppi poi, annualmente, si ritrovano. Nel 2023 la meta di ritrovo sarà Montevecchia.


Giuliano Pandolfi

A parlare del gruppo di cammino di Imbersago è stato Giuliano Pandolfi, spiegando che “Piùdiduepassi” è nato ormai 8 anni fa dal Comitato ecologico. Attualmente il gruppo si trova il giovedì alle 14:30 davanti Comune, punto di partenza per una camminata di due ore e mezza. Al lunedì mattina invece il gruppo esegue esercizi di respiro e giocosità, che ora, grazie alla nuova mediateca, può fare anche quando c’è brutto tempo. L’idea adesso, ha spiegato Pandolfi, è quella di incontrarsi anche al mercoledì, prevedendo attività più leggera. Per entrare nel gruppo basta compilare un modulo.
E.Ma.
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