Imbersago: l'ultimo saluto a Paola Martinelli. Don Bruno Croci: niente parole, solo abbracci

Poche parole, che non servono e che spesso rovinano solo silenzi che meritano rispetto.
Invece abbracci, sguardi, strette di mano, timidi sorrisi.
Nei momenti di grande dolore sono questi i gesti che, forse, servono di più, che fanno sentire la vicinanza e l'affetto, che trasmettono la profondità dei sentimenti.

Don Bruno Croci, parroco di Imbersago, non ha avuto difficoltà ad ammettere che, sabato pomeriggio, quando si è recato in via Monsereno per portare conforto alla famiglia di Fausto Canteri, sconvolta dalla morte della moglie Paola Martinelli, uccisa in tragico incidente domestico mentre faceva lavori di giardinaggio, non ha avuto parole da spendere. Si è lasciato andare invece in un abbraccio per alleviare il peso dal cuore che in quel momento gravava sull'animo di tutti. È stata, invece, la figlia della vittima a cercare di dare un conforto al padre prima di tutto e poi anche al resto dei parenti. "La mamma non è più qui, ma lei ci sarà sempre qui tra noi e poi adesso è in Paradiso".

"L'omelia più bella è stata quella della figlia Monica, non la mia" ha concluso il sacerdote davanti a una folla che ha dovuto radunarsi sul sagrato della chiesa di san Marcellino tanto era numerosa "Fermiamoci, guardiamoci negli occhi, stringiamoci la mano e diamoci un abbraccio. Questo momento no bello deve cancellare i momenti belli".

Al termine della funzione la salma di Paola Martinelli, 72 anni, è stata portata verso il tempio crematorio.

 

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S.V.
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