Robbiate: Capodanno di sangue, giovane a giudizio per una bottigliata alla fidanzata

Già un mese e mezzo prima le aveva fatto "un occhio nero". All'alba di Capodanno 2021 è andato anche oltre, arrivando a colpirla con un bottiglia in vetro - quella di una Heineken da 66 cl - in volto, procurandole una ferita al labbro, con copiosa fuoriuscita di sangue.

E' quanto raccontato quest'oggi in Aula, al cospetto del giudice Giulia Barazzetta, da una giovanissima con casa a Lomagna, appena 17enne all'epoca dell'accaduto. Al banco degli imputati (solo idealmente non essendo comparso) il suo fidanzatino di allora di poco più grande, con la relazione tra i due interrotta, dopo un anno e qualche mese di frequentazione, proprio a seguito di quel "indimenticabile" San Silvestro 2020, culminato con la denuncia sporta dalla ragazzina nei confronti del suo (presunto) aggressore.

Lesioni aggravate il reato contestato al ventenne di origini straniere.

La coppia avrebbe trascorso l'ultima notte dell'anno a Robbiate, a casa di un'amica, con una ventina di persone. Verso le tre il primo diverbio, "immotivato" a detta della querelante, prima a essere sentita questa mattina. Il fidanzato, sotto l'effetto di alcol e droga, avrebbe provato a caricarla a forza in auto, per riportarla a casa, sparendo poi per delle ore. Al ritorno avrebbe raggiunto, a sorpresa, la ragazza in taverna, colpendola da dietro con la bottiglia mentre era intenta, seduta su una sedia, a parlare con un amico. "Mi sono voltata, l'ho visto negli occhi: non erano quelli di una persona ma di un animale" ha affermato la testimone, non costituitasi parte civile, aggiungendo di essere scappata nel bagno al secondo piano mentre all'interno della villetta sarebbe scoppiato un parapiglia tra più soggetti, mentre l'imputato avrebbe preso a "distruggere casa". Sempre quest'ultimo, poi, avrebbe lasciato Robbiate per portarsi a Verderio, a casa proprio della fidanzata, riferendo alla madre di aver aiuto la giovane. Da ultimo, ancora, avrebbe fatto rientro nuovamente alla festa (non più chiaramente tale), iniziando a insultare la sua vittima, fino a rubarle il cellulare con cui lei avrebbe tentato di registrare ingiurie e minacce. Solo dopo una settimana, il dispositivo sarebbe tornato in possesso della legittima proprietaria, svuotato e dopo la condivisione su Instagram di audio "personali" della 17enne, questione questa estranea al capo d'imputazione limitato alle sole lesioni riportate dalla (allora) minorenne, refertate in pronto soccorso. Per il completamente dell'istruttoria, la causa è stata aggiornata al prossimo 19 giugno.


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