Meratese: dalla guerra ai ''barconi'' fino al latte per Aleppo. Ultima 'sfilata' di presepi

Una carrellata di presepi, a festa finita, tutti con un richiamo all'attualità o alla storia locale o a qualche dettaglio che "fa riflettere", intrisi di emozioni e gioie, ma anche dolori e drammi. Curati nei particolari, armonici nel contesto generale, semplici e stilizzati come le mani di chi li ha creati oppure elaborati e impegnativi con tante ore di lavoro alle spalle.

Sono i presepi che nelle settimane di avvento e fino all'Epifania hanno riempito una grotta, animato un anfratto, arricchito una cappella. Abbiamo fatto un giro in alcune delle chiese delle parrocchie meratesi. Non tutte, complice sia il tempo tiranno che gli edifici sacri chiusi negli orari non corrispondenti alle Messe.
Per alcune realtà avevamo dedicato già un pezzo a parte. Per altre proponiamo ora una carrellata, inchinandoci davvero alla genialità e all'abilità dei costruttori.



A Lomagna un pensiero è corso ad Aleppo dove la parrocchia ha invitato a fare la donazione di un litro di latte per i bambini. Una realtà dove ora opera come parroco fra' Bahjat che era stato in paese lo scorso Natale e a Pasqua. (È possibile fare un’offerta in chiesa o all’iban della parrocchia
Ss. Pietro e Paolo con causale “Siria” IBAN IT83G0503451450000000002304). Il presepe comprendeva una graziosa natività classica in primo piano e dietro la chiesa di Lomagna con l'albero degli alpini,bio sacerdote davanti al portone e la gente attorno.



Risalendo in chiesa a Osnago i realizzatori del presepe hanno optato per una ricostruzione in miniatura della chiesa parrocchiale e della vita che pullula attorno, dai cortili alle botteghe sulla strada.



A Cernusco i lavori per il presepe liturgico, che coprirà tante tappe della vita di Gesù, sono iniziati ad aprile ed è sufficiente uno sguardo ai particolari per comprenderne le ragioni.




Due le natività di Calco che abbiamo immortalato; quella imponente all'interno della chiesa e quella all'esterno nel prato adiacente il campo da calcio, suggestiva al chiarore della luna.


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A san Zeno è sotto un enorme arcobaleno che si è sviluppato il presepe dei ragazzi del catechismo. A sinistra la Natività e lungo il resto del "palcoscenico" riproduzioni di case bombardate e annerite da incendi fino ad arrivare a una chiazza azzurra, il mare, con un barcone carico di persone e altrettante "galleggianti" inermi in acqua.






A Pagnano un semplice ma maestoso presepe ha sovrastato l'altare per tutta la durata del tempo di Avvento. A Novate invece la Natività è stata riprodotta in una nicchia riproducente la chiesa Madonna della pace. Qui, poi, spazio ai dettagli con la riproduzione della fontana, del monumento ai caduti, dei cortili.




A Verderio una nicchia in fondo alla chiesa con diversi fasci di colore e un paesaggio per lo più agreste. A Paderno invece la Nascita santa è stata raccontata in uno sfavillare di luci in un piccolo paese sviluppatosi attorno alla grotta.





In piazza a Imbersago non poteva passare inosservata la grotta con le due figure stilizzate ma belle e curate. Mentre a Madonna del Bosco per l'esterno sono state usate le sagome di legno arricchite da qualche elemento offerto dalla manda sociale Meratese, mentre per l'interno si è optato per qualcosa di tradizionale. Insomma ciascuno ci ha messo del suo per far sì che la comunità avesse un presepe unico, originale e che facesse riflettere. Per tutti l'obiettivo è stato raggiunto.
S.V.
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