Proprio mentre la comunità di Sartirana si apprestava a concludere la cerimonia funebre di commiato al suo don Adriano, le campane del mondo intero suonavano a lutto per la salita al cielo di Papa Ratzinger. Due persone tanto diverse per spirito e personalità, uno salito addirittura al trono di Pietro e l'altro rimasto un parroco di campagna nella sua semplicità e umiltà, entrambi però legati da una stessa Fede profonda e incrollabile, che non faceva sconti a nessuno, anzitutto a loro stessi. Due scomparse che si sono intersecate a distanza di poche ore, con una sovrapposizione: i bronzi delle due chiese di Sartirana, quella vecchia e quella nuova, hanno risuonato all'unisono per accomgnare don Adriano nell'ultimo viaggio verso la sepoltura e per unirsi all'annuncio di lutto della Chiesa cattolica.
Questa mattina la chiesa di Sartirana era già gremita dalle 10:00 per gli ultimi istanti accanto al sacerdote storico che l'ha guidata per ben 45 anni anche se gli ultimi trascorsi nel silenzio a Villa dei Cedri ma con un pensiero rivolto sempre alla sua comunità.
Monsignor Maurizio Rolla
Una quarantina i sacerdoti presenti che hanno celebrato la Messa assieme al vicario monsignor Maurizio Rolla che in apertura di funzione ha letto il messaggio dell'arcivescovo Mario Delpini giunto direttamente dal Camerun dove il vescovo Milanese si trova e nel quale sono state delineate alcune caratteristiche di don Adriano. Anzitutto l'attaccamento alla sua gente che lo ha portato a vivere come uno "strappo doloroso" à il suo trasferimento in una struttura di accoglienza per essere assistito negli ultimi anni della malattia. E poi l'umiltà e la caparbietà al tempo stesso di testimoniare in maniera intransigente ma umile e rispettosa delle persone anzitutto la sua Fede e l'attaccamento alla Chiesa.
"La Fede non va né esigita né esibita" ha detto concludendo la sua breve omelia monsignor Rolla "ma va testimoniata e questo è ciò che ha fatto don Adriano".
La funzione, animata dal coro parrocchiale a cui don Adriano era tanto legato, è stata celebrata anche da sacerdoti che per il loro ministero tanti anni hanno trascorso con lui: c'erano don Dionigi di Arlate, don Marino prima a Calco e poi a Novate, don Eugenio ora alla guida di Novate e prima a Robbiate.
Al termine della Messa è stato letto un ricordo da parte della comunità (che proponiamo sia in forma testuale CLICCA QUI che video), che ha ripercorso con affetto la sua permanenza in parrocchia ricordandone la presenza orante "accucciato con il breviario davanti al tabernacolo, con la fedeltà di una sentinella che monta la guardia" oppure i saluti in auto "sempre per primo e da lontano" e ancora la tenerezza davanti ai bambini e alle loro mamme.
E' stata poi la volta del sindaco Massimo Panzeri che ha invece tratteggiato un ricordo personale con l'amministrazione dei sacramenti ai tre figli e gli incontri privati con don Adriano "era lui che mi parlava dei problemi e non io che mi confessavo".
Dopo una preghiera per il Papa emerito defunto, la salma di don Adriano è stata accompagnata da un lungo applauso sul sagrato della chiesa con sottofondo il concerto delle campane delle due chiese che lui tanto aveva servito, curato e amato.
S.V.
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