Robbiate: invalido con figli e ISEE a zero chiede aiuto ma gli arriva una ingiunzione

La sede municipale di Robbiate
Si è visto recapitare una lettera riassuntiva di tributi non pagati dal comune di Robbiate - paese in cui risiede con la sua famiglia da più di 25 anni - e, esasperato, si è recato in municipio per incontrare amministratori e responsabili di servizio e chiarire così la sua posizione. Ma la concomitanza di diversi fattori emotivi lo hanno fatto trascendere e per calmarlo si è reso necessario l'intervento delle forze dell'ordine.

Una situazione la sua già nota all'ente pubblico ma che sabato mattina, probabilmente per l'esasperazione dell'uomo, è degenerata senza fortunatamente avere conseguenze per alcuno ma creando destabilizzazione.

Lo stesso cittadino proprio nei giorni scorsi ci aveva contattato per lanciare un appello, raccontando, carte alla mano, la sua situazione.

"Sono un portatore di handicap. Mi è stato riconosciuto l'articolo 3, comma 3, della legge 104 per la Disabilita Grave dal Centro Medico Legale INPS. Sono un invalido al 100%, terzo in graduatoria per la casa Aler. In famiglia siamo in cinque e l'unica a lavorare è mia moglie, che percepisce circa 300 euro. La casa in cui viviamo ci costa 650 euro di affitto al mese, più altri 600 circa di spese condominiali e in più abbiamo il mangiare, la scuola dei figli... Fino adesso ce l'abbiamo fatta ma ora non più.
Non sono titolare di reddito di cittadinanza e il mio reddito Isee è zero.
Da più di un anno chiedo aiuto al Comune di Robbiate, al sindaco, etc., ma niente, nessuna risposta tutto tace. Sabato volevo incontrare il sindaco per riproporre la mia situazione. Questa situazione mi rende nervoso e angosciato: sabato sono stato chiuso tra due porte ma non volevo fare male a nessuno. E le forze dell'ordine, voglio specificare, le ho chiamate io. E' una situazione insostenibile. Ci è stato riconosciuto tre volte l'affitto e basta. Ho chiesto che mi venga dato un alloggio comunale, dalla documentazione risulta che mi spetta ma per il momento non ci è stato assegnato nulla. Ora non so più cosa fare. Ho scritto anche al Presidente del Consiglio e al provveditorato di Lecco per esporre la mia situazione, spero che le istituzioni mi ascoltino".

A seguito del suo appello e di quanto accaduto abbiamo contattato il sindaco Daniele Villa. "La situazione è molto tesa come si è visto sabato. Conosciamo la persona e siamo intervenuti più volte in suo aiuto. Ma va costruito un percorso di assistenza e vanno fatte tutte le procedure così come per la richiesta di una casa. Non è il comune che assegna gli alloggi, c'è un regolare bando a cui le persone devono partecipare e poi ci sono le assegnazioni che vanno in base a determinati parametri. Il comune non si è mai tirato indietro nel dare gli aiuti ma bisogna farlo seguendo i percorsi tracciati dalla normativa e anche noi come comune non possiamo esonerarci".

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