Robbiate e Paderno, IV novembre: uniti pensando alla vicina guerra

Prima il Silenzio e la deposizione di una corona d'alloro al monumento dei caduti, poi la preghiera: così si sono aperte le celebrazioni per la Festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate a Robbiate e Paderno questa mattina.


Il lungo corteo formato dal Gruppo Alpini delle sezioni di Paderno e Robbiate e accompagnato dal Corpo Musicale, dopo la cerimonia dell'alzabandiera presso la sede delle penne nere ha sfilato per le vie del paese, per poi sostare davanti al monumento ai caduti per un momento di raccoglimento.



Alla ricorrenza, organizzata insieme dai comuni di Robbiate e Paderno d'Adda, hanno partecipato i rispettivi Sindaci Daniele Villa e Gianpaolo Torchio.
In ricordo di quel 4 novembre 1918 con cui finalmente si poneva fine al primo conflitto mondiale il primo cittadino di Robbiate, Daniele Villa ha parlato alla comunità, con il Gruppo Alpini delle sezioni di Robbiate e Paderno schierato davanti a lui.

Citando il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affermato "ci siamo abituati alla pace" eppure "dalla fine di febbraio si combatte, si muore nel cuore dell'Europa".
Ha quindi espresso la propria riconoscenza alle Forze Armate "perché nessuno più delle donne e degli uomini in divisa conosce il valore della pace e cosa significhi metterla a rischio. Il mio ringraziamento lo rivolgo a tutte le forze armate e tutti i volontari che ogni giorno si spendono per aiutare le persone più in difficoltà e più bisognose e per garantire la pace".
"Viva la Repubblica, viva l'Italia Unita, viva gli Alpini e viva la pace" ha infine esclamato, prima di passare la parola al presidente dell'ANA di Lecco Marco Magni: "fare memoria è alla base di tutto anche perché arriviamo da due anni dove c'è stata la sofferenza vera e propria. Dove molti di noi, della nostra comunità, sono "andati avanti" e ci hanno lasciato. Però noi non ci dobbiamo fermare: dobbiamo andare avanti con quello spirito e quella dedizione per cui i nostri "veci" che hanno combattuto la prima e la seconda guerra mondiale ci hanno lasciato, che sono valori che non passano mai di moda".
"A maggior ragione in questo momento c'è bisogno di unità, senza prendere scorciatoie rispetto a quel sentiero che i nostri "veci" ci hanno segnato e hanno tracciato".

Gianpaolo Torchio e Daniele Villa

 

Marco Magni

Quindi il corteo si è ricomposto per recarsi presso la chiesa di Sant'Alessandro Martire per partecipare alla Santa Messa.
F.F.
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