Calusco: l’inquinamento non va in vacanza. Provincia di Lecco, sindaci meratesi sveglia!

Agosto è il periodo perfetto per perpetrare il colpo di grazia ai cittadini del territorio.

Proprio in questi giorni la stampa riporta la concessione dell'autorizzazione da parte della Provincia di Bergamo, all'aumento di tonnellate di rifiuti speciali da poter bruciare nell'impianto di Calusco d'Adda, passando da 30 mila a 110 mila tonnellate l'anno. La cosa è stata resa possibile dal decreto "Sblocca Italia" del Governo Renzi nel 2014 e oggi si registra anche il beneplacito di Ats e Arpa (!!!), enti che dovrebbero occuparsi della tutela sanitaria e ambientale.

Lo studio epidemiologico di appoggio alla richiesta dell'inceneritore è stata commissionata dallo stesso che ha fatto la richiesta. Dice che non c'è incidenza sull'ambiente. Ciò appare perlomeno strano. Così, a latere della opposizione, portata avanti da Sindaci di diversi comuni confinanti e dai comitati "Rete rifiuti zero Lombardia" e "La nostra aria", un Consigliere regionale della Lega, Corbetta, forse perché conosce la situazione locale, forse perché ha avuto modo di vedere le preoccupazioni espresse, negli anni di fronte a fenomeni sanitari sospetti, forse perché la vicenda effettivamente ha dei lati preoccupanti da sostenere, fa un'interrogazione su questa ricerca epidemiologica, esigendone una indipendente.

Infatti i dubbi sono fortissimi, come è fortissima la pressione dell'Inceneritore per poter attuare i suoi piani economici al più presto. Una volta bastava compensare le popolazioni sottoposte a inquinamento con strutture, elargizioni, contributi, ma oggi la coscienza ambientale è più attrezzata e deve essere più attenta. La salute dei cittadini non si svende.

Ci colpisce che questa presa di posizione venga da un esponente della Lega, che è al governo in Regione da anni e anni. Riteniamo che l'opposizione, anche in Regione, debba riprendere con maggiore forza e decisione, assieme a tutte le amministrazioni comunali, alla Provincia, coinvolgendo attivamente e informando tutti i cittadini.

Il Comitato Cittadini Ponti di Paderno, Robbiate, Verderio esprime una grande contrarietà e fa notare che questa moltiplicazione delle tonnellate di rifiuti da bruciare nell'inceneritore, si appoggia proprio sulla possibilità (e condizione) di far viaggiare centinaia di tir di rifiuti fuori dal centro di Calusco. Una bretellina è stata approntata a tempo di record, durante la chiusura del S. Michele per i lavori di manutenzione, con una grande rotonda predisposta per un proseguimento viario per traffico pesante direttamente da lì alla sponda opposta nei pressi del Mulino Colombo.

Non ci sembra un caso che, vista l'annunciata insufficienza definitiva del S. Michele, pur essendoci sul piatto della valutazione degli enti, diverse proposte di collocazione, come si evince da report dell'inizio 2020, da parte di Calusco e di Regione Lombardia si sia insistito pervicacemente, solo e soltanto, per questa infelice soluzione, portatrice di enormi conseguenze sulla sponda lecchese, come stiamo denunciando da mesi e mesi. A Calusco vogliono togliere i tir inquinanti dal centro paese ma intendono imporli agli altri comuni.

I cittadini devono sapere che le tessere del puzzle si stanno incastrando. Gli affari dell'Inceneritore vengono prima, molto prima della salute dei cittadini e della conservazione di un ambiente particolare, invidiatoci da tutta Europa. Chiediamo reazioni molto ferme e precise, esigere i dati epidemiologici troppo spesso fumosi o incompleti, ricerche indipendenti e scelte strutturali non affrettate e comode, ma razionali e responsabili. La Provincia di Lecco non ha nulla da dire? I Comuni del meratese cosa fanno? Sindaci, cittadini, svegliamoci!!!

 

9 agosto 2022

COMITATO CITTADINI PONTI PADERNO, ROBBIATE, VERDERIO
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